Raikkonen contro la “bestia nera”: 9 ritiri in Germania
Un terzo posto a Hockenheim (2006) e uno al Nurburgring (2002); questi i migliori risultati di Kimi Raikkonen in terra teutonica.
In nove stagioni di F1 tra Gran Premio di Germania e Gran Premio di Europa (quando questo era al Ring) il finlandese ha stabilito l’anti-record di ben nove ritiri, molti dei quali per problemi tecnici.
Come dimenticare, ad esempio, il Gp d’Europa del 2005 con la sospensione anteriore in frantumi e un viaggio indesiderato e immeritato contro le barriere. O il Nurburgring 2007 con la sua Rossa che si spegne inesorabilmente nel bel mezzo di un Gp tutto da giocarsi.
No, ci deve essere qualcosa che riguarda la cabala, le stelle, il segno zodiacale, perchè il rapporto tra Raikkonen e la Germania ha confini degni della miglior puntata di Voyager. Altro che cerchi nel grano, verrebbe da dire.
Lo stesso Kimi ci scherza su: “Non so, forse ho fatto qualcosa di male in una vita precedente? Mi è sempre piaciuto guidare in Germania ma la fortuna non è mai stata dalla mia parte. Sono partito quattro volte dalla pole eppure sono arrivati troppi ritiri”.
Hockenheim e Nurburgring, un’accoppiata infernale per Raikkonen: “Sono sempre stato molto veloce su entrambi questi tracciati. Mi piacciono anche tanto eppure non sono mai stati clementi con me. Spero di potermi rifare con gli interessi quest’anno”.
D’altronde per uno che si chiama Iceman la cabala e i numeri hanno un peso relativo: “Statistiche a parte, la macchina è buona e non c’è motivo per cui non dovremmo lottare per un altro podio. Certo ci farebbe comodo un clima caldo, magari estivo. Visto che la nostra monoposto preferisce le temperature alte soprattutto nei long run. Spesso con il caldo di luglio qualcuno soffre con le gomme e noi potremmo approfittarne”.
Non ti far sentire troppo Kimi, che Zeus sarebbe capace di affilare fulmini e saette. Ma se Valentino Rossi ha messo Morandi sul casco al Mugello, tu potresti mettere Balotelli. Lo spauracchio della Germania; prendi e porta a casa.