Hamilton a un bivio: “Devo tanto alla McLaren, ma…”
Qualche giorno dopo la sua splendida vittoria in Canada, Hamilton aveva fatto sapere di non vedere grossi intoppi tra sé ed il rinnovo contrattuale con la McLaren. Dopo una dichiarazione del genere si pensava che non ci sarebbe stato altro da aggiungere, tanto più quando poi le possibili alternative, già poco numerose per un pilota del suo calibro, sono andate via via diminuendo, con il secondo volante Ferrari apparentemente più saldo nelle mani di Massa e, soprattutto, i sedili Red Bull bloccati per un altro anno. Ma in realtà oggi la situazione di Hamilton non sembra né decisa, né tantomeno semplice.
Al Canada hanno fatto seguito due gare che hanno gelato gli animi degli uomini di Woking e dei suoi sostenitori, con il podio sfumato negli ultimi giri a Valencia e costantemente fuori portata a Silverstone. C’è chi punta il dito contro un progetto vuoto e privo di ambizioni, chi invece, come Hamilton, crede che il problema sia uno sviluppo troppo lento per tenere il passo della concorrenza, oltre ad una serie di occasioni mancate che non hanno permesso di accumulare un bottino di punti tale da poter ammortizzare qualche gara storta. Fatto sta che la McLaren delle ultime gare non è sembrata una squadra che ha tra i propri obiettivi la vittoria del Mondiale. “Devo assicurarmi di poter vincere. È per questo che esisto, è per questo che mi alleno ogni giorno”. Sono queste le parole di Hamilton, che a 27 anni sa di essere di fronte ad una scelta cruciale, dato che le prossime stagioni, stando alle statistiche, dovrebbero essere in media le migliori della sua carriera.
Dopo nove gare in cui solo la sua squadra sembra mettersi di traverso tra lui e la lotta al Titolo, tanti suoi sostenitori vorrebbero vederlo spiccare il volo verso un’altra scuderia. Ma, proprio come per un tifoso, non importa quanto il tuo team possa deluderti: se ne fai parte da sempre, andartene può essere la scelta più difficile da compiere, per quanto apparentemente conveniente. La McLaren sembra in balia di una tempesta e forse Hamilton ha davvero voglia di abbandonare la nave. Ma di certo non potrebbe farlo a cuor leggero, non dopo l’appoggio che ha ricevuto in una stagione come quella del 2011, non dopo che proprio da quella nave ha ricevuto tutto ciò che ha.
Così risponde infatti l’anglocaraibico ai cronisti russi dell’agenzia R-Sport, quando gli viene chiesto quanto questa deludente prima metà della stagione influirà sulle sue decisioni: “Ad essere onesti, bisogna tenere in considerazione un periodo di tempo molto più lungo. Sei mesi non valgono tutti i sei anni di rapporto, anzi 14 anni a dire il vero, sono con loro da quando avevo 13 anni. È un quadro molto più ampio, non contano solo questi piccoli dettagli. C’è tanto da considerare. Queste persone mi hanno sostenuto, sono le stesse che mi hanno portato in Formula Uno”.
È riconoscente, Hamilton. È anche vero, però, che chi l’ha portato in vetta non può tarpargli le ali adesso: “Ma, sapete… io voglio vincere“, aggiunge subito dopo.
Lo si può forse biasimare? Lasciate da parte ogni buonismo e capirete che nessun pilota può essere costretto a restare dove non ha garanzie solo in base a quanto ha ricevuto in passato. In una F1 che si presume dominata dagli interessi, è affascinante pensare che seguendo l’affetto Hamilton possa diventare una bandiera McLaren. Ma non si può pretendere che per gratitudine rinunci alla lotta.
Certo, resta il fatto che di squadre pronte ad accoglierlo e a dargli ciò che merita non sembrano essercene tante. Con Lotus e Mercedes si tratterebbe quasi di un salto nel buio, e ci sarebbe in ogni caso il rischio di dover attendere ancora qualche stagione prima di potersi avvicinare al Mondiale. Blindate le porte Red Bull, l’unica squadra in cui potrebbe spostarsi già dall’anno prossimo è la Ferrari, formando con Alonso una coppia che qualcuno ritiene un sogno, qualcun altro un incubo. L’altra possibilità è che il Campione 2008 rinnovi per un altro anno, in modo da potersi guardare meglio attorno e magari riconfermare la propria fiducia alla McLaren, oppure approdare in Red Bull per sostituire Webber o Vettel, se il tedesco dovesse davvero trasferirsi a Maranello come vogliono voci insistenti. Anche se firmare un contratto di un solo anno probabilmente non sarebbe il miglior modo per far sentire il proprio appoggio alla squadra. Comunque non dovremo attendere molto per sapere cosa accadrà: Hamilton vuole schiarirsi le idee ad agosto, forse per togliersi un peso dallo stomaco il prima possibile: “Non abbiamo discusso ancora nulla, ma per me sarebbe bello concretizzare qualcosa durante la pausa estiva. È un momento in cui possiamo essere più rilassati e prendere le decisioni più appropriate”. Magari riservandosi il diritto di giudicare quanto sarà efficace il pacchetto EVO che farà il suo debutto ad Hockenheim.
Nonostante tutto, qualche sorriso ai suoi tifosi Hamilton lo vuole strappare, e si dice fiducioso per la seconda parte della stagione: “Avremmo dovuto vincere molte più gare di quanto abbiamo fatto, ma ce ne sono ancora tante. Abbiamo ancora molte occasioni per ottenere qualche vittoria e credo sia possibile farlo”. Noi glielo auguriamo, anche per avere un Campionato sempre apertissimo. Ma il dato di fatto è che, se dopo Montréal affermava di non vedere grossi problemi per il rinnovo, ora parla di “tanto da considerare”. Fiducioso sì, ma non troppo.