Red Bull: arriva lo scarico a camera risonante “Helmholtz”
Durante lo scorso Gp di Valencia tutti si chiedevano da cosa fosse causato quello strano ed equivoco borbottio che proveniva dalle Red Bull di Vettel e Webber nella fase di rilascio. Si erano paventate più teorie, da quelle dei “quattro cilindri tagliati per risparmiare carburante” a quelle più estreme e maliziose delle “mappature soffiate”. Regolari i primi, bandite le seconde, visto che da quest’anno non è più possibile comandare l’apertura delle valvole per emettere gas roventi anche quando il pilota alza il piede. Però c’era chi era pronto a scommettere che la Red Bull, team particolarmente avvezzo a sfidare la lettera del regolamento, avesse trovato qualche escamotage per far “soffiare aria calda” agli scarichi e sfruttare gli effetti benefici nonostante i divieti.
L’escamotage, effettivamente, c’è: eccolo! Si tratta di un “Helmholtz exhaust chamber resonator”, letteralmente “scarico a camera risonante di Helmholtz”. Si tratta di un dispositivo, utilizzato già dalla Ferrari dal 2011 e che sta usando anche nella stagione in corso(FOTO), che consente di sfruttare un effetto molto particolare il cui scopritore fu, appunto, Hermann von Helmholtz. La Red Bull ha sicuramente utilizzato questa soluzione al Gp di Inghilterra (FOTO) ma è probabile che l’abbia utilizzata già a Valencia. Purtroppo non abbiamo una foto, ma è certo che in Canada non era presente alcuna camera aggiuntiva ai collettori (FOTO).
Tale soluzione consiste nell’applicazione di un pezzo aggiuntivo ai collettori (FOTO), una camera di risonanza appunto, nella quale confluiscono i gas di scarico prima di essere espulsi. Ad alti regimi, quando la pressione dei gas è alta, i gas rimangono intrappolati in questa camera. Quando il pilota alza il piede, a bassi regimi quindi, la pressione dei gas espulsi dal motore diminuisce notevolmente; a questo punto, i gas pressurizzati contenuti dalla camera vengono rilasciati.
Rilasciare gas di scarico, praticamente, significa che gli scarichi, in qualche modo, continuano a soffiare aria calda anche quando la pressione diminuisce e ciò si riverbera positivamente sul funzionamento delle superfici aerodinamiche del retrotreno, in particolare sul diffusore, il cui funzionamento abbiamo già ampiamente analizzato nei precedenti articoli.
A questo effetto, puramente aerodinamico ed al quale il buon Hermann von Helmholtz sicuramente non aveva pensato, si aggiunge l’effetto peculiare della camera di risonanza, che, detto in parole estremamente povere, consente di “mantenere in pressione” lo scarico e migliorare il funzionamento del motore grazie all'”effetto Kadenacy “. E’ proprio a causa di questo insieme di effetti, infatti, che si determina una risonanza e quindi il sospettoso borbottio del Renault della Rb8.