Rosberg, dalle stelle alle stalle
È labile, l’equilibrio di questo Mondiale 2012. In queste prime nove gare si è visto di tutto: Williams che torna a trionfare dopo otto anni di digiuno, Sauber a podio ben due volte, vetture (segnatamente la Ferrari) che recuperano uno svantaggio iniziale dalle prime di un secondo e mezzo circa in un “lampo”, Mercedes che torna alla vittoria dopo una cinquantina d’anni, dopo due anni e mezzo dal rientro in F1, con un pilota veloce quale Nico Rosberg.
L’inizio del pilota tedesco, figlio del titolato dell’82 Keke, è stato a dir poco promettente: dopo i primi due “zeri” in Australia e Malesia, in Cina è arrivata la prima meritatissima vittoria, seguita poi da ben cinque arrivi a punti, tra i quali l’ottimo secondo posto strappato a Montecarlo.
Dopo questi risultati, in pochi avrebbero pronosticato un calo così netto di Nico. Vero, la Mercedes non ha sviluppato la W03 con lo stesso ritmo di Ferrari e Red Bull, però c’è una controprova che gioca tutta a sfavore di Rosberg: Schumacher.
Schumi ha innalzato notevolmente l’asticella del suo rendimento, specialmente nelle ultime gare, nelle quali ha colto un meritato podio in quel di Valencia e un settimo posto in Inghilterra (condito però dalla terza posizione in griglia, colta sotto la pioggia battente del sabato inglese).
Ciò và ad eliminare ogni possibile alibi per Nico, il quale però rilancia le sue ambizioni e quelle della casa di Stoccarda: “Non siamo andati affatto bene nelle ultime due gare. Ora abbiamo il dovere di sviluppare la vettura, in modo da poter competere nuovamente con i primi. Gli altri ora stanno davvero compiendo un lavoro incredibile, in fatto di sviluppi. Noi dobbiamo adeguarci a quei ritmi, altrimenti continueremo a sprofondare”.
Nico parla anche del prossimo appuntamento stagionale, Hockenheim: “Finalmente arriva una pista che dovrebbe adattarsi meglio alle caratteristiche tecniche della nostra vettura. Rimaniamo fiduciosi e cercheremo di tornare al top nel più breve tempo possibile”.
Sembra che il tedesco debba ritrovarsi mentalmente, piuttosto che dal lato tecnico o di guida. Più o meno la stessa situazione in cui si trova da qualche GP a questa parte Jenson Button. Per entrambi servono risultati immediati per riscattare il momentaccio attuale. Chissà che i prossimi appuntamenti prima della pausa estiva possano riscattare l’appannamento del biondo di casa Mercedes.