Hembery: “C’erano gomme a sufficienza per girare”
80mila spettatori hanno affollato le tribune del circuito di Silverstone per assistere alle prove libere del venerdì. Una cifra record che, unita alla pioggia torrenziale, ha mandato in tilt le autostrade dirette all’autodromo, causando un totale blocco del traffico per il quale gli organizzatori stanno freneticamente cercando di trovare rimedio. Ma guardando quella che è stata l’attività in pista, viene proprio da dire che il gioco non è valso la candela. Pochissimi i giri completati dai piloti, che per buona parte del tempo sono rimasti nei box insieme alle loro vetture. Per le squadre non è certo il massimo essere costretti a rinunciare praticamente all’unica intera giornata utile a testare le novità da apportare sulla macchina. Eloquente il commento di Pat Fry: “Diciamo che oggi sarebbe stato più interessante fare comparazioni tra tortellini e tagliatelle!”. E di sicuro non si saranno divertiti granché gli 80mila tifosi sugli spalti.
Verrebbe da dire che, ahinoi, non possiamo fare molto contro Madre Natura. Ma sono stati sollevati dubbi su quanto la mancanza di giri sia stata dovuta, più che alla pioggia, alle restrizioni del regolamento sull’utilizzo delle gomme da bagnato. Ciascun pilota infatti ha a disposizione, per ogni GP, quattro set di intermedie e tre di full-wet. Se, come nel caso di oggi, entrambe le prime due prove libere si svolgono in condizioni di pista bagnata, ogni pilota avrà a disposizione un ulteriore treno di gomme intermedie, ma non di full-wet. Considerando che la pioggia sembra destinata a colpire il circuito per tutto il resto del weekend, le squadre, pur potendo correre di più, si sarebbero viste obbligate a salvaguardare le gomme, in particolar modo le full-wet.
Paul Hembery, tuttavia, è convinto che regole differenti non avrebbero cambiato la situazione, e che le gomme Cinturato Blue Rain usufruibili dal pilota sono sufficienti a coprire un intero GP: “Le full-wet sono disegnate per fare 60 giri ciascuna, quindi non si può dire che non ci sono abbastanza gomme, ce ne sono a sufficienza per fare 180 giri. Se si dice che per una squadra è uno svantaggio usarle se i rivali non lo fanno, e quindi si cerca di copiarsi l’un l’altro, allora il discorso è un po’ diverso, no? La questione è più complicata del dire semplicemente che non ci sono abbastanza pneumatici”.
Per Hembery, insomma, le squadre tenderebbero sempre a risparmiare gli pneumatici, a prescinere da quanti set fossero messi a loro disposizione, e quindi aumentare il numero di gomme da fornire a ciascuna squadra per ogni evento sarebbe un costo probabilmente inutile: “Se avessero avuto sei treni oggi avrebbero girato di più? Quanti GP abbiamo avuto con tutti e tre i giorni di pista bagnata? Uno in cinque anni, qualcosa del genere. Dovremmo spendere mezzo milione o un milione di euro in più all’anno per coprire un’eventualità che si presenta ogni cinque anni? A nessuno fa piacere che ci sia un pubblico di 80mila persone con le macchine ferme ai box, ma bisogna chiedersi cosa avrebbero fatto le squadre se avessero potuto usare più treni. Avrebbero fatto 25 giri per pilota? Solo loro possono dire sinceramente quanto avrebbero girato”.
Le condizioni della pista, inoltre, erano in ogni caso pessime: “Alcune squadre hanno corso di più e hanno detto che era abbastanza inutile. Penso che sia facile dare la colpa al numero di gomme. Ma la situazione oggi sarebbe stata molto diversa con altre norme? Probabilmente no. Anche perché molti piloti avrebbero comunque aspettato l’ultima parte delle prove per avere la pista più asciutta”.
Quello che per Hembery è invece un problema del regolamento è il fatto che, dopo un venerdì come quello odierno, i 200 treni di gomme da asciutto non utilizzate non potranno essere riciclate: “Oggi dobbiamo smontare e rottamare 200 pneumatici slick inutilizzati. Lo sport ci chiede di ridurre i costi, ma noi siamo anche un business, e abbiamo delle spese da sostenere”.