Haug: “Riduzione costi è vitale per la F1”
Nonostante la proroga riguardante l’accordo da trovare tra i team per la riduzione dei costi della F1, l’argomento non accenna ad affievolirsi. Le squadre avranno tempo sino al 24 luglio per trovare l’accordo per cui, fra poco meno di un mese, sapremo i risultati di questo necessario provvedimento.
Negli ultimi mesi non sono mancati pareri eccellenti come quelli di Whitmarsh e Boullier, favorevoli alla riduzione, o Marko e Williams, sfavorevoli all’accordo seppur per motivi differenti.
Addirittura questo argomento, tanto spinoso quanto fondamentale, è divenuto vero e proprio cavallo di battaglia nelle dichiarazioni del presidente Ferrari Montezemolo. Al coro, sì è unita l’autorevole voce di Norbert Haug, capo Mercedes-Benz Motorsport.
Haug pensa che sia fondamentale trovare l’accordo nel più breve tempo possibile, per evitare di prolungare la questione e tradurla in un potenziale nulla di fatto. “La riduzione dei costi della F1 è fondamentale per mantenerla in vita. Pensate – prosegue Haug – che nel 2010 abbiamo speso ciò che abbiamo speso in tutto il 2005. E’ una situazione diventata insostenibile oggettivamente, in quanto si deve investire per il motore, aerodinamica e altre componenti”.
“Abbiamo sul tavolo tante idee e tante proposte, ma la F1 ha bisogno di una proposta ed un disegno comune. Abbiamo bisogno di un maggior coinvolgimento sulla questione di FIA e FOM, in modo tale da poter mantenere dieci o più squadre in F1”.
Continua Haug: “ Per mantenere la quantità di squadre che abbiamo oggi, abbiamo bisogno di regole vincolanti. Ciò non è una dichiarazione politica Mercedes, ma un’opinione strettamente personale. Non ho lo scopo di portare vantaggi alla mia Casa”.
Intanto, è sicuro che la FIA continuerà ad incontrare le scuderie sino al termine posto dall’ultima proroga, ovvero il 24 luglio, in modo tale da poter mediare e trovare una soluzione comune, in grado di far diventare un’idea necessaria in realtà materiale e ben accetta da tutti per poter far sopravvivere il seppur ricco Circus, nonostante la crisi finanziaria mondiale.