Sliding Doors: Senna e il test con la McLaren Lamborghini
La stagione 1993 non fu certo felice per Ayrton Senna. Il tre volte campione del mondo si trovava, infatti, alla guida di una poco competitiva McLaren dotata di un motore Ford clienti, mentre il nuovo talento dell’automobilismo, Michael Schumacher, guidava una Benetton dotata di un motore Ford ufficiale. Come se non fosse bastato questo smacco, Magic dovette pure vedere il suo arcinemico Alain Prost conquistare il mondiale alla guida della ipertecnologica Williams Renault.
Nonostante Senna guidasse una monoposto decisamente poco performante, riuscì comunque in quella stagione a cogliere ben cinque successi che non appagarono comunque la sua voglia di una monoposto competitiva.
L’occasione per risollevare le sorti della McLaren si ebbe a metà del 1993. La Chrysler, allora proprietaria della Lamborghini, si mise in contatto con il team di Woking al fine di trovare una collaborazione per l’anno successivo.
La proposta fu ritenuta interessante dallo staff McLaren che adattò un telaio della Mp4/8 per poter ospitare il V12 di Sant’Agata Bolognese. Il circuito scelto per il test fu l’Estoril, ed il lunedì successivo allo stesso gran premio, Ayrton Senna scese in pista al volante di una McLaren priva di sponsor. I tempi segnati impressionarono il pilota brasiliano a tal punto che lo stesso chiese a Ron Dennis di poter correre con quella monoposto “laboratorio” l’ultimo gran premio della stagione. La risposta di Dennis fu un secco no.
Non fu solo Senna a provare il V12 Lamborghini. Anche Mika Hakkinen, all’epoca collaudatore e poi secondo pilota in sostituzione di Andretti, ebbe la possibilità di testare il propulsore emiliano in un test a Silverstone, girando addirittura un secondo più veloce rispetto ai tempi ottenuti al volante della medesima monoposto motorizzata Ford.
Dopo quel test che aveva mostrato la bontà del telaio made in Woking abbinato ad un motore prestazionale, Senna riuscì a conquistare i gran premi conclusivi di Giappone ed Australia.
Il brasiliano aveva tuttavia intuito l’aria che tirava in McLaren e decise di guardarsi attorno. Dopo aver provato una monoposto della Formula Cart, sulle orme di quanto fatto in precedenza da Mansell, decise di firmare per il 1994 con la Williams.
La McLaren, invece, abbandonò per la stagione 94 i propulsori Ford per ottenere la fornitura ufficiale Peugeot. La scelta, come la storia racconta, non fu delle più felici e la collaborazione con la casa francese durò soltanto un anno.
Nel 1995 iniziò un lungo sodalizio tra la scuderia inglese e la Mercedes, con la vittoria di 3 mondiali piloti ed uno costruttori.
Resta tuttavia il dubbio di cosa sarebbe successo se Ron Dennis avesse optato per il V12 Lamborghini.
Senna avrebbe continuato a correre con la McLaren? Ci sarebbe stata una accesa lotta tra i motoristi Ferrari e quelli Lamborghini? Il V12 made in Sant’Agata avrebbe conquistato il mondiale?
Interrogativi che, purtroppo, rimarranno tali.