Motori Renault KO per colpa della Safety Car? No, anzi!
Quattro giorni dopo il GP d’Europa, la Renault ha reso ufficialmente noto il problema che ha causato lo spegnimento dei motori montati sulle vetture di Sebastian Vettel e di Romain Grosjean, costringendo i due piloti al ritiro nella seconda parte della corsa.
Come sostenevano le prime ipotesi nell’immediato dopo gara, il problema è stato un surriscaldamento dell’alternatore, che ha così smesso di funzionare. La casa francese, però, non è ancora riuscita a capire quali siano le ragioni che abbiano portato a questo eccessivo aumento delle temperature, come rivela il Direttore Tecnico Rob White: “Abbiamo controllato ogni cosa scrupolosamente, e non sembra esserci una causa ovvia per questo guasto, così ora stiamo eseguendo altri test con il dinamometro a Viry per riprodurre le condizioni in cui stavano lavorando i motori”.
Può essere difficile trovare una soluzione ad un problema non del tutto noto, ma alla Renault si stanno prendendo in considerazione diversi modi per assicurarsi che quanto accaduto non si ripeta: “Per prima cosa, a Silverstone potremmo utilizzare un diverso lotto di alternatori per tutte le squadre nostre clienti, oppure un modello leggermente diverso, o potremmo tornare ad un tipo di alternatore più vecchio, che usavamo nel 2011. In più stiamo lavorando insieme ai nostri team partner per introdurre, eventualmente, delle soluzioni meccaniche di raffreddamento, o per studiare dei cambiamenti sulle mappature”. Il Direttore Tecnico Renault spera di poter individuare la soluzione migliore in tempo per le sessioni ufficiali del GP di Gran Bretagna: “Studieremo il da farsi da qui a Silverstone, e inoltre studieremo i dati delle prove libere del venerdì per capire se c’è altro da fare”.
Chi pensa che questo annuncio ufficiale aggiunga poco a ciò che era già trapelato domenica, riterrà sicuramente più interessanti le dichiarazioni di White che vanno a smentire le illazioni di Helmut Marko e soprattutto di Sebastian Vettel, secondo i quali sarebbero state le tornate dietro la Safety Car a determinare il surriscaldamento del motore della RB8 numero 1. La realtà è che il suo Renault aveva i giri contati già prima che la corsa venisse neutralizzata e anzi, senza Safety Car, avrebbe ceduto ancora prima: “Avevamo segnali del surriscaldamento dell’alternatore di Sebastian già prima dell’ingresso della Safety Car, ma l’aver ridotto la velocità ha leggermente aumentato l’aspettativa di vita del motore. Ovviamente, quando Sebastian è dovuto tornare al normale ritmo di gara, il problema è ricomparso e il risultato è noto a tutti. Sulla macchina di Romain il problema si è manifestato in maniera improvvisa, qualche giro più tardi”.
Le parole del Campione del Mondo in carica erano state peraltro già criticate dall’ex pilota di F1 e attuale Presidente dell’Associazione Tedesca del MotorSport Hans-Joachim Stuck, che aveva affermato che la Safety Car, secondo lui del tutto giustificata in quelle fasi della gara, non poteva essere accusata di un cedimento di un propulsore, e aveva inoltre aggiunto che Sebastian Vettel “dovrebbe imparare a perdere”.
Speriamo che la polemica possa chiudersi qui e che non si arrivi ora, viste le spiegazioni di White, ad accusare la direzione di gara di aver provato ad aiutare i motori Renault a raffreddarsi!