Stella: giornata fantastica! Domenicali: non perdiamo la testa
Si preannunciava un weekend difficile per la Ferrari; le novità arrivate da Maranello per le prime prove libere, in particolare per quanto riguarda gli scarichi (ma c’erano anche ali e fondo nuovi), non avevano dato i risultati sperati; “serviranno per Silverstone“, avevano detto ai box dopo le prove, ma è chiaro che per non usare le novità già qui a Valencia qualcosa non doveva essere andato secondo i piani.
Probabilmente non erano riuscite a fare la differenza; quella differenza che sarebbe valsa ad entrambi i piloti l’accesso in Q3 e che invece si era tradotta, causa distacchi microscopici tra tutti i team, in una deludente quanto inaspettata undicesima e tredicesima posizione, che su un circuito come quello valenciano, tipicamente “allergico” ai sorpassi, si traduceva in una sicura gara di sofferenza, da spettatori mentre gli altri banchettano.
Quindi domenica da partenza in salita per Alonso e Massa, costretti a rincorrere mentre Vettel scappa via. Ma in gara è un’altra storia; se in qualifica la differenza la fa quel chilometro in più, quel centimetro più in là e quella finestrella giusta per beccare contemporaneamente pista libera e temperatura ideale per le Pirelli, in gara è il pilota a spostare i pesi della bilancia ed Alonso, ancora una volta, si è dimostrato il miglior “pesatore”. Fulmine al via, instancabile nel primo stint quando c’era da sfruttare al massimo le gomme morbide per recuperare posizioni, predatore al rientro della safety car, “calma e sangue freddo” quando c’è da tenere dietro Grosjean senza bruciare le gomme per arrivare fino in fondo senza sorprese, a differenza di Hamilton che le rovina mentre cerca di tenere Raikkonen dietro senza perdere il contatto con lo spagnolo.
Se la F2012 in qualifica non è la più veloce del lotto, in gara nelle mani di Alonso diventa un caccia pronto a colpire ed a sfruttare i guai degli altri; perchè, si badi bene, in ogni competizione ci sono due componenti fondamentali in gioco: bravura e fortuna, e la prima consiste nello sfruttare al massimo la seconda. Audaces fortuna iuvant, recita l’Eneide di Virgilio. Non si vince solo con l’una o con l’altra; ci vogliono entrambe. Stop.
“Eravamo una minaccia – commenta Andrea Stella, l’ingegnere al muretto di Alonso. Potevamo marcare i nostri avversari e rispondere alla loro strategia. Le gare sono fatte così; come eravamo tranquilli ieri, dove per quattro millesimi siamo rimasti fuori dalla Q3, eravamo tranquilli anche oggi, perchè sappiamo che l’anno andrà in questo modo; non c’è una macchina dominante, dobbiamo rimanere tranquilli, sviluppare la macchina il più possibile e fare le cose giuste il più possibile e speriamo di arrivare alla fine”.
Si toglie qualche sassolino dalla scarpa Stefano Domenicali; dopo il deludente risultato delle qualifiche, dovuto ad una possibile pecca del muretto nel mandare in pista Alonso e Massa all’inizio Q2 con gomme medie invece sfruttare da subito le soft come tutti gli altri, aveva ripreso piede la classica “corrente disfattistica all’italiana”, pronta a condannare quando le cose vanno male ed a salire sul carro dei vincitori quando invece vanno bene. “Io sono abituato ad essere sempre abbastanza calmo – dichiara Domenicali ai microfoni. Oggi davanti c’era una macchina che se non aveva problemi era davanti, quindi il nostro obiettivo deve essere quello di tenere la pressione perchè non possiamo rilassarci, visto che il campionato si vince a novembre. Dobbiamo ancora migliorare la macchina ma oggi è una giornata straordinaria per Fernando e per la squadra; dopo quello che è successo sabato non eravamo contenti; ho sentito dire tante stupidaggini ma questo fa parte del gioco, ognuno dice la sua ma quella di oggi penso sia la risposta più giusta”.
O con noi o contro di noi insomma, nella buona e nella cattiva sorte. La macchina è migliorata enormemente dall’inizio del campionato; gli ingegneri lavorano nella giusta direzione sfornando ad ogni gara qualcosa, Alonso non butta via punti ed ora, con i rivali principali a secco, ha un enorme vantaggio in classifica; Massa si è ripreso ed è pronto a fare il salto di qualità che ci si aspetta; il team in gara sbaglia poco, rischia il giusto e gli uomini ai box sono i migliori del circus. Insomma, il materiale c’è. “Siamo molto contenti di questa vittoria – continua Domenicali – ma ora non vogliamo perdere la testa. Avevamo detto che il risultato delle qualifiche non rispecchiava il nostro potenziale e penso che la prestazione di oggi ne sia la prova. E’ un vero peccato che Felipe non sia stato fortunato, prima con i detriti che rovinano la sua vettura, poi con la safety car che entra subito dopo il suo pit stop ed infine con l’incidente con Kobayashi. Aveva iniziato bene e aveva le carte per fare un buon risultato. Fernando è stato spettacolare, sia come aggressività che nel modo in cui ha gestito macchina e gomme. E’ stato un weekend speciale per lui e la vittoria è stata emozionante sia per lui che per noi”.
Dicevamo del “colpaccio” fatto dalla Ferrari questo weekend; si, perchè con prestazioni così equilibrate, vincere una gara mentre i diretti rivali segnano un pesantissimo zero in classifica si trasforma in un vantaggio enorme che diventa difficile recuperare per chi è dietro. “Oggi alcuni dei nostri concorrenti hanno avuto problemi di affidabilità – prosegue il team principal della Rossa – e questo ci ricorda un aspetto cruciale per la vittoria: in un campionato così livellato uno zero diventa un prezzo altissimo in classifica. L’abbiamo detto dall’inizio: questi 25 punti non ci faranno perdere la testa. Sappiamo bene che le cose possono cambiare in un attimo e dobbiamo continuare a lavorare per migliorare le prestazioni della macchina, perchè non sono ancora al punto che vogliamo”.
Felice come una Pasqua il presidente Montezemolo, che sabato era stato molto critico nei confronti di un campionato troppo condizionato dalle gomme (link articolo). “Questa è la Ferrari migliore, quella che tutti vogliamo vedere! Fernando è stato straordinario ed è difficile trovare le parole per descrivere la sua corsa. Mi dispiace molto per Felipe, che è stato molto sfortunato. Stava facendo una bella corsa e sono sicuro che avrebbe ottenuto un buon risultato se non fosse stato per i problemi che ha avuto. Oggi abbiamo mostrato il vero spirito del team, che non molla mai e ciò riflette lo spirito della nostra casa, l’Emilia Romagna, dove molta gente sta vivendo un momento particolarmente difficile per il terremoto di qualche settimana fa. Speriamo davvero che la nostra vittoria abbia strappato un sorriso! “