Red Bull, che beffa! Ma la RB8 vola…
Dopo aver dominato tutto il weekend e buona parte della gara, gli uomini di Milton Keynes si aspettavano di sicuro un debutto in grande stile per la loro velocissima RB8-“D”. Ma i loro sogni di vittoria si sono infranti al giro 34, quando il motore Renault ha lasciato a piedi Sebastian Vettel nelle strade di Valencia. Nonostante l’ottima prova di Mark Webber, che dopo la sfortunata qualifica recupera quindici posizioni per risalire fino ai piedi del podio salendo al secondo posto in Classifica, non ci sono molti sorrisi sulle labbra degli angloaustriaci: quando un Grand Chelem va in fumo, è difficile riuscire ad accontentarsi di un quarto posto.
Il Campione del Mondo in carica non nasconde la delusione: “Il motore si è fermato, si è spento, e non abbiamo potuto fare nulla. Al momento non sappiamo quale sia stato il problema, forse è simile a quello avuto da Mark venerdì”. Vettel, comunque, pensa che i giri a rilento dietro la safety car abbiano potuto influenzare il cedimento del suo propulsore: “La safety car ovviamente non è stata il massimo per noi, e forse il mio ritiro può essere dovuto in parte a lei, quindi è un peccato”. Il pensiero di dove avrebbe potuto portarlo la bontà del gioiello firmato Adrian Newey fa sì che il disappunto sia enorme, ma che al tempo stesso Vettel possa guardare con fiducia alle prossime gare: “È una m**da, ma non possiamo farci niente. Fino a quel momento siamo stati molto forti. Sono stato sorpreso da quanto la macchina andasse bene. Eravamo veloci anche subito dopo la ripartenza. Oggi non avremmo potuto fare niente di meglio, è solo una questione di affidabilità. Penso che tutti abbiano capito cosa sarebbe successo senza il mio problema. Dovevo, potevo, sapevo… sono qui a parlare mentre gli altri corrono ancora, quindi non ho chance di vittoria oggi, ma abbiamo fatto un buon salto di qualità, e speriamo di poter continuare così”.
Mark Webber è invece soddisfatto. Dopo l’eliminazione nel Q1 difficilmente poteva immaginare che avrebbe lasciato Valencia come primo inseguitore del leader iridato Fernando Alonso: “È stato un giorno pazzesco. Dimostra che è veramente difficile dire come andrà la gara guardando i risultati del sabato. Ci sono stati vari problemi, con una Lotus, Lewis e Seb fuori dalla gara. E in questo caso ne ho tratto vantaggio. Fa parte del campionato, ieri non è stata una buona giornata per me e magari se fossi partito davanti non avrei avuto una gara buona come questa”. Oltre ai problemi altrui, il risultato di Webber è merito anche di una strategia perfetta per la rimonta di cui l’australiano aveva bisogno. Anche se Mark non sarebbe dispiaciuto se durante la gara potesse spingere un po’ di più sulle Pirelli: “La strategia è una questione di tirare i dadi e reagire prontamente, per tutto il tempo. Provando non a indovinare, ma capire quello che sta succedendo. La gara è stata buona, un po’ di KERS, di DRS, qualche battaglia. Ma è una sfida. Non puoi spingere al massimo perché bisogna salvaguardare le gomme. Alla fine, sono molti punti, e sono contento considerando da dove ero partito”.
Un ritiro, si sa, brucia. Ma come affermato da Vettel, tutti oggi hanno visto con chiarezza il ritmo forsennato ed imprendibile della rinnovata vettura di Milton Keynes. Nonostante la beffa, di sicuro a mente fredda in casa Red Bull sapranno mettere in giusta luce gli aspetti positivi del weekend di Valencia, e sapranno capire che con una RB8 che oggi più che mai è sembrata una stretta parente della RB7 mangiatutto, sorridere è più che lecito.