GP d’Europa, Perez ancora sugli scudi a Valencia
Il nono posto artigliato da Sergio Perez in quel di Valencia, GP d’Europa, ottavo appuntamento del Mondiale 2012, può essere catalogato come l’ennesima prova convincente del messicano da quando è in F1. Partito dalla quindicesima piazza in griglia, Perez ha ripetuto, seppur in maniera minore nel risultato finale, l’exploit di Montreal, nel quale il messicano aveva colto un podio insperato.
Il circuito di Valencia non garantisce certo GP imprevedibili come il “Gilles Villeneuve” (anche se è uscita una gara molto intensa e non priva di colpi di scena), proprio per questo il risultato colto da Checo è da considerarsi poco al di sotto di quello ottenuto quindici giorni fa, in Canada.
Questi ultimi risultato ottenuti dall’alfiere Sauber, confermano una volta di più tutto il suo poliedrico talento al volante. Già, poliedrico: Perez infatti possiede una lettura della gara che in pochi piloti nel Circus possono vantare, ha un’innata propensione a star fuori dai guai in partenza, nonostante parte spesso in posizioni abbastanza arretrate in griglia, al contrario del suo compagno di squadra – consistente in qualifica – ma molto dispersivo in gara.
Un aspetto riscontrato nelle prime gare di quest’anno, che lo ha messo sotto i riflettori Ferrari, è la grande capacità di saper sfruttare i Pirelli P Zero, divenuti fattore fondamentale in questo mondiale incertissimo, che ha visto ben sette vincitori differenti nei primi otto GP. Che siano Soft, Medum o Hard, poco importa. Perez sa trattare gli pneumatici come pochi al mondo. Non proprio una caratteristica da poco, al giorno d’oggi.
La sua crescita, esponenziale, è probabilmente dovuta – come scritto qualche giorno fa – dal colloquio con il responsabile FDA (Ferrari Driver Academy) Luca Baldisserri. Da quel colloquio in poi, Perez ha dato sfoggio di tutte le sue doti, cogliendo risultati importanti e di prestigio, per se è per il team svizzero.
Ecco le parole nel post gara del pilota messicano: “E’ stata una gara molto difficile quest’oggi. Abbiamo rischiato con assetti e strategia in gara, scommettendo su un tardivo degrado dei Pirelli, provando a gestirli nel miglior modo possibile. Il 15° posto in griglia è stata una delusione e sicuramente non è stato un gran risultato, affatto. Proprio per questo dovremo cercare di migliorare le qualifiche per puntare ancora più in alto nei prossimi GP”.
Sergio quindi, punta ancora più in alto. C’è da lavorare sulle qualifiche ed il bilanciamento della vettura, punti da affinare per diventare un top driver, vero obiettivo di Sergio. Così come quello di mettersi al volante di una rossa per poter puntare al titolo mondiale.