Renault V6 Turbo, a settembre sapremo chi li userà
Renault Sport F1 deciderà, nel mese di settembre, quali team fornire dal 2014. Proprio tra due anni entreranno in vigore i nuovi regolamenti, i quali prevedono il passaggio dai motori 8 cilindri, in attuale utilizzo, ai V6 turbo.
Nel Circus vi è attualmente perplessità sull’ingresso dei nuovi motori, perché il loro sviluppo sta richiedendo ingenti risorse finanziarie. In questi tempi di grave crisi mondiale – così come ricordato dalle parole di Luca Cordero di Montezemolo di qualche giorno fa – appare realmente un controsenso spendere determinate cifre quando già da tempo si cerca di ridurre i costi, come dimostra la quasi totale abolizione dei test.
L’amministratore delegato di Renault Sport F1, Jean-Francois Caubet, ritiene che la revoca della limitazione di fornitura motori che attualmente prevede l’assistenza di tre team come numero massimo, sarebbe un grande aiuto per tutti ed un vantaggio economico notevole. Avere più squadre da fornire potrebbe far abbassare i costi degli accordi e migliorare la situazione senza incorrere in contraddizioni economiche. Per questo Renault spera di poter crescere il numero di forniture propulsori fino sei squadre.
Questa settimana il V6 transalpino girerà per la prima volta al banco prove. Caubet fa sapere che a settembre, in Renault, prenderanno un’importante decisione per il futuro: “Le strade perseguibili – dice Caubet – sono principalmente due: la prima è quella di concentrarsi su più squadre o lavorare per un team importante. Tutto dipenderà anche dalla decisione che prenderà il Consiglio la prossima settimana, sul numero di squadre che potranno essere fornite da un singolo costruttore. Da essa deriverà, di conseguenza, la nostra scelta”.
Caubet prosegue parlando del colloquio con il presidente FIA, Todt: “abbiamo parlato con Jean e con Ecclestone. Abbiamo fatto loro presente che, mai come in questo momento, abbiamo bisogno di un mercato libero, senza restrizioni di sorta. Ora, in assenza di alcune Case costruttrici, non c’è più bisogno della limitazione di fornitura. Anzi, essa attualmente rappresenta solo un ostacolo sensibile, per tutti”.
Nonostante il costo iniziale dei V6 quindi, c’è fiducia di recuperare le somme investite nei cinque anni successivi al 2014, quinquennio in cui dovrebbero essere ammortizzati i costi che, in questi giorni, stanno generando grande perplessità negli addetti ai lavori del Circus.