Nasce la Formula One Promoters’ Association
I 20 circuiti del calendario di Formula 1 2012 hanno unito le loro forze per aver maggior voce in capitolo sul futuro di questo sport. Nei giorni scorsi, e dopo ben un anno di negoziazioni, è stata costituita e registrata a Ginevra la Formula One Promoters’ Association (FOPA).
L’associazione è presieduta da Ron Walker, già a capo dell’organo promotore del GP d’Australia, che ha confermato la mission della nuova associazione: “Useremo l’associazione per avere diritto di voto sulle principali questioni che riguardano questo sport”.
Il chairman di Silverstone, Neil England, è convinto che questa associazione consentirà ai circuiti di avere un’unica e potente voce verso chi governa il Circus: “Storicamente, mancava una associazione dei promotori. C’è un certo numero di questioni interessanti da discutere, meglio affrontare il tutto con una sola voce”.
La FOPA potrebbe prendere parte ai negoziati del nuovo Patto della Concordia, che enterà in vigore dal 2013 ed ancora in fase di definizione. Una mossa strategica, arrivata in un momento in cui moltissimi circuiti hanno difficoltà nel mantenere le gare. Per ospitare un GP di Formula 1, gli impianti sono costretti a pagare milioni di euro, ma non ricevono né una quota sui diritti TV, né una quota sulle pubblicità lungo la pista o sulle hospitality. A pochi tracciati è concesso questo privilegio. Proprio per questo motivo, i promotori delle gare sono costretti ogni anno a fare i conti con perdite colossali.
Il messaggio, seppur tra le righe, è chiaro. Il business dovrà essere conveniente anche per i circuiti, altrimenti si molla tutto. Pensate a cosa potrebbe portare una protesta del genere da parte dei promotori: una sorta di ammutinamento collettivo che lascerebbe il circus in una situazione disastrosa. Suona come una – giusta – costrizione per il management della F1 a dargli ascolto. Anche perché non ci sono abbastanza circuiti al mondo omologati per gli standard della F1 odierna. Togliendo i 20 in calendario, rimarrebbbero Magny Cours, Paul Ricard, Mugello, Imola e i circuiti del Fuji e il Red Bull Ring.
“Senza circuiti non c’è nessuna F1”, afferma laconicamente Walker. E questo ci conferma che, prossimamente, parleremo ancora molto della FOPA.