Gp Monaco: le pagelle di una tiratissima Montecarlo
Mark Webber 10 Pronti via, stavolta la frizione non scappa di mano e il simpatico australiano può involarsi verso una splendida vittoria nel Principato. Trionfo costruito con un guizzo inaspettato in qualifica che gli permette di partire davanti a tutti. Perfetto nel gestire gomme e avversari con freddezza, Mark è sempre lucido e tranquillo anche quando non è il più veloce in pista. Sa che sorpassare a Montecarlo è quasi impossibile e mantiene la posizione con mestiere sull’arrembante Rosberg. Non era tra i favoriti e caccia fuori un fine settimana da campione. Seconda vittoria a Monaco, ottava in carriera. INCREDI-BULL
Nico Rosberg 9 Ama questa pista e corre praticamente in casa. Veloce in qualifica – anche se le prende da Schumi – ma soprattutto in gara dove bracca Webber per tutti i 78 giri del Gp. Non riesce a sopravanzare l’australiano con la strategia e nonostante con la pioggerella sia più veloce, le poche gocce gli impediscono di sferrare l’attacco decisivo. Ma il secondo posto è un risultato tondo, meritato e importante, che lo rilancia pienamente nella bagarre mondiale. INCISIVO
Fernando Alonso 8,5 “Il miglior guerriero non è quello che vince sempre, ma chi lotta senza paura battaglia dopo battaglia”, il mondiale si vince accumlando punti buoni ad ogni gara. Alonso, da gran calcolatore, l’ha capito alla perfezione e la formula funziona. A Monaco è terzo dopo essere scattato dalla quinta piazza. Precede sul traguardo Vettel e Hamilton. Non troppo brillante in prova, in gara gli basta un “numero” a cavallo del pit stop per andare a podio, oltre la solita sagacia nel gestire le gomme e nel tenersi lontano dai guai. Trova nella “spazzatura della gara” un giro favoloso, micidiale, da fenomeno e toh’…ecco la leadership iridata. CECCHINO
Sebastian Vettel 7,5 Non è sempre Natale! Nel senso che lui è cattivo e talentuoso al punto giusto da riuscire a portarsi in testa dopo essere partito decimo. A Monaco, dove non si passa. Spaventa tutti, d’altronde la classe non è acqua. Ma oggi non solo la classe, anche il meteo non ha fatto acqua. E il povero Seb, senza aiutini della dea bendata, deve lasciare la testa del Gran Premio, “pittare” ed accodarsi. Limitandosi a seguire negli scarichi la F2012 di Alonso per una trentina di giri, nonostante disponga di mescole più performanti. Surclassato dal compagno, limita comunque i danni con una prova decisa. NO RAIN, NO PARTY
Lewis Hamilton 6,5 Da lui, qui, ci si attendeva di più. In qualifica non demerita, portando la McLaren in seconda fila, ma in gara appare compassato, incapace di reagire all’attacco di Alonso dopo la prima sosta. Come se la scuderia di Woking, partita a razzo, stia recitando un po’ la parte del gambero. Meno performante di molte rivali a Monaco nonostante il passo corto. Luigino è lì con gli altri ma, invece di mettere pressione agli avversari, se non attaccarli, gestisce il quinto posto regolando Massa. Gli manca lo spunto…e la vittoria. SCORAGGIATO
Felipe Massa 7,5 Pilota vero, serio, competitivo per tutto il fine settimana. Non corre a sprazzi, non illude ma si conferma giro dopo giro. Bravo a interpretare sin dal primo giorno le anguste stradine di Montecarlo, aggressivo quanto basta tra il Tabaccaio e Le Piscine. Nelle fasi iniziali della gara è più veloce di Alonso, poi si “accontenta” del sesto posto. Ma rimane sempre con i migliori. Adesso deve dare continuità a questa performance. FIDUCIA
Paul di Resta 8 Lo scozzese, uomo mercato Mercedes, è in crescita costante. Sempre più maturo e consistente. Una bella sorpresa vederlo passare sotto la bandiera a scacchi in settima posizione dopo essere partito dalla settima…fila! Merito di un buon passo gara e di una strategia azzeccata. Paul corre bene, è poco incline all’errore e anche veloce. PIMPANTE
Nico Hulkenberg 7,5 Più in gamba del team mate in qualifica su questo tracciato, in gara si fa beffare e corre negli scarichi della monoposto gemella. Però arrivano quattro punti pesanti per lui e per la Force India. Un piazzamento che ci voleva. BRAVO
Kimi Raikkonen 5,5 In forma eccezionale fino a due settimane fa, stavolta il feeling con la pista e con la vettura proprio non scatta. Un Gp corso in salita. Sofferente in qualifica, strappa la quarta fila e nei primi giri è settimo. Le gomme però finiscono presto sulla sua Lotus e Iceman fa da tappo a un trenino di piloti contribuendo a creare un traffico che neanche in tangenziale all’orario di punta. Rovina la gara a Schumacher, fa fuggire i primi e non si ferma ai box in attesa di una pioggia che non arriva. Continua ad oltranza e quando fa il pit stop è tardi. Rientra nei punti per il rotto della cuffia. Garaccia da dimenticare, la Lotus tra prestazione e strategia a Monaco proprio non c’era e Kimi si adegua mestamente. DELUDENTE
Bruno Senna 6 Chi va piano va sano e va lontano. Non incanta nel salotto glamour della F1, ma non commette errori in qualifica e in gara. Così si ritrova decimo al traguardo, racimolando un punticino insperato. Poca roba, ma intanto vince il confronto con il terribile compagno Maldonado.
Michael Schumacher 10 Ma si dai! E’ un voto all’uomo, al coraggio, alla passione e poi al pilota. Quel dito alzato a festeggiare la pole come un ragazzino è l’immagine più emblematica del campione infinito che è Michael Schumacher. Capace, a 43 anni, di guidare come un dio tra i muretti ostici e minacciosi di Monaco. Sterzo, gas, freno, pulsanti, ripartitore di frenata. Ancora un robot e il tocco è finissimo. Poetica la danza, armoniche le linee. E sono 69 pole in carriera. Peccato che parta sesto, che Grosjean lo stringa a muro, che Raikkonen lo blocchi e che la pompa della benzina lo abbandoni. Ma niente può scalfire o sminuire l’impresa di sabato. Tutti in riga dietro al Re. MOSTRO
Romain Grosjean 4 Eh no, non va. Gli si presenta la possibilità di correre da prima guida e probabilmente di lottare per il podio in una delle grandi “classiche” dell’automobilismo. Sfrutta appieno la sua Lotus e sembra volare e cosa fa? Parte come un ubriaco andando a fare il tozza-tozza con macchine rosse o argentate, senza alcuna differenza. Addio sogni di gloria. Per poco non rovina la gara ad Alonso e Schumi, è semplicemente disastroso, perde una grande chance distruggendo la vettura a Santa Devota. CAOSJEAN
Pastor Maldonado 4 Penalizzato di dieci posizioni in griglia per aver speronato deliberatamente Sergio Perez durante le libere del venerdì. Una mandrakata inspiegabile, gratuita, imperdonabile. Il dominatore di Barcellona scivola in ultima fila (per la sostituzione del cambio anche) e la sua gara dura il lasso di un niente. Come prestazione pura poteva stare attaccato ai migliori e questo rappresenta un’aggravante per il suo gesto indecifrabile. PIEDI PER TERRA
Sergio Perez 4,5 In qualifica esce a cannone da Le Piscine e va a sbattere, autocondannadosi all’ultima fila nell’unico tracciato che non perdona errori in prova. In gara è veloce, recupera posizioni, fa il Perez insomma, ma sul più bello ostacola Raikkonen rientrando ai box e si becca un drive thru’ che gli taglia le gambe. In mezzo ci si mette un duello rusticano a sportellate e sgommate con Kovalainen. Singolar tenzone vinto senza troppi complimenti. Week-end da rivedere, continua il suo rapporto difficile con Montecarlo dopo il botto dell’anno scorso. Spreca un grande potenziale perchè tra mille guai chiude undicesimo… IDIOSINCRASIA MONEGASCA
Kamui Kobayashi 6 politico La Lotus è un trampolino di lancio e lui ci salta su… e via verso l’alto! Da oggi Webber e Petrov non sono gli unici capaci di svolazzare felici con le F1 sulle piste. Dopo l’atterraggio, bello forte, la sua gara dura ben poco. Peccato perchè con la Sauber vista in mano a Perez lui che su questo tracciato va forte poteva ottenere un bel risultato. Dopotutto partiva a ridosso dei primi dieci. SFORTUNATO
Jean Eric Vergne 6 Risale la china dall’ottava fila correndo praticamente tutto il Gp con la stessa mescola montata nelle prime tornate. Potrebbe arrivare in fondo e realizzare una mezza impresa visto che si arriva fino al settimo posto, ma in Toro Rosso provano l’azzardo per sbancare il Casinò e rischiano le gomme intermedie alle prime avvisaglie di pioggia. Purtroppo per il francese l’acqua vera non arriva, la scommessa è persa e sotto la bandiera a scacchi è triste dodicesimo. TROPPO AMBIZIOSO
Heikki Kovalainen 7,5 Un leone per come si tiene dietro la McLaren di Button per quasi tutto il Gran Premio. Fa sudare sette camicie al campione del mondo 2009 riuscendo stoicamente a resistergli. Potrebbe arrivare anche più in alto ma perde tanto tempo a causa del corpo a corpo con Perez e per la pioggia. Comunque una gara da protagonista, per quel che può fare con i mezzi a disposizione. GLADIATORE
Jenson Button 5 Dopo Barcellona un’altra gara negativa per il biondino di Frome. Mai in palla, in difficoltà con una McLaren a suo giudizio sbilanciata, non riesce in tre giorni a trovare il bandolo della matassa. Invischiato nel caos iniziale dopo una qualifica deludente (12°), soffre maledettamente la Caterham (!) di Kovalainen non riuscendo a superarla. Esausto, tenta il tutto per tutto con un sorpasso feroce prima della Rascasse ma buca la gomma ed è costretto al ritiro. I 31 punti in classifica da Alonso sono un abbisso considerato il successo in Australia. DESAPARECIDO
Narain Karthikeyan 6 Complici i tanti ritiri di giornata si arrampica con la Hrt fino al quindicesimo posto. Non commette errori in gara, va pianissimo ma è un fulmine a sparire quando vede le bandiere blu. Insomma, considerando il pacchetto macchina-talento, la figura che fa è più che degna.
Pedro de la Rosa 6 Bravino in qualifica, la sua gara dura il tempo di una staccata. Rimane vittima del flipper Grosjean.
Altri: Daniel Ricciardo (5); Timo Glock (6); Charles Pic (5); Vitaly Petrov (5,5)
Gp Monaco 8 Non ci sono sorpassi, qualcuno ha obiettato. Vero, ma abbiamo ammirato sei piloti, quattro squadre, correre per un’ottantina di giri divisi da pochi secondi. Un’incertezza reale, che si protrarrà per tutto il campionato e che il salottino monegasco ha reso ancora più evidente.Tutti possano sperare nel colpaccio, se consideriamo che basta un pit stop fatto al momento giusto per far saltare il banco. GP TIRATISSIMO
Pirelli Duracell 7 A Monaco gomme super in tutti i sensi, per il livellamento delle prestazioni tra le scuderie, per l’incertezza ma soprattutto per il (non) degrado. Complice la temperatura “mite” e un asfalto poco abrasivo con le Soft si potevano correre due Gran Premi senza fermarsi!. E poi c’è quel 1°C, ovvero quello che basta per scompigliare le carte in tavola. A seconda delle caratterstiche della monoposto ormai è assodato che piccole variazioni di temperatura possono cambiare radicalmente le prestazioni delle gomme. Chiedere ad Alonso: con 38°C “fermo” nelle Piscine, con 37°C sembrava Ian Thorpe ai tempi d’oro…
Adrian Newey 8 Dopotutto la sua macchina è l’unica ad aver vinto due gare. L’unica ad essere finita nuovamente al centro di polemiche e presunti esposti (ma i team hanno negato) per aperture irregolari al retrotreno, ideate appositamente per il Principato. Nel bene e nel male sempre protagonista, sarà salito sul podio apposta per dare uno schiaffo morale alle critiche? PANTERA ROSA
Ferrari 8 Dopo il Mugello va che è una bellezza e in Canada si attende un altro step evolutivo. Non sarà la più veloce ma è lì a lottare per il mondiale con il gruppo delle migliori. Meglio in gara che in prova, ma comunque gentile con le mescole e bilanciata. La F2012 cresce velocemente, sembra quasi che gli uomini in rosso abbiano “aperto la gabbia e sguinzagliato la belva” (autocit.). Chi l’avrebbe detto dopo l’esordio scioccante di Melbourne? A Maranello hanno fatto un gran lavoro e con un pilota impeccabile come Alonso sognare in grande è più che lecito…