Monaco ’84, lo show di Senna e Bellof
3 giugno 1984, una data storica per gli amanti della Formula 1. Il mondo del motor sport vede la nascita di due nuove stelle, Ayrton Senna e Stefan Bellof.
Quel giorno il principato si sveglia sotto un vero e proprio diluvio e nel corso del warm up il miglior tempo venne fatto segnare da Niki Lauda, al volante della McLaren, mentre quel promettente giovane brasiliano dallo scintillante casco giallo si inserì subito tra i primi al volante della modesta Toleman.
Prima della partenza i piloti chiesero – ed ottennero – che il tratto stradale sotto il tunnel venisse bagnato dalle autobotti, al fine di evitare notevoli differenze di grip e conseguenti pericoli in uscita dallo stesso.
Alla partenza Alain Prost, autore della pole position, scattò fulmineo al volante della sua McLaren seguito come un’ombra da Nigel Mansell, mentre dietro le due Renault si scontrano tra loro coinvolgendo nella carambola anche i due alfieri italiani De Angelis e Patrese. Da quel groviglio di vetture rimase ferito il francese Patrick Tambay, il quale riportò una frattura al perone. Un altro italiano, De Cesaris, nonostante l’ottimo potenziale espresso su pista bagnata nel warm up fu costretto al ritiro nel corso del primo giro.
Intanto, in testa al gruppo si scatenò il leone Mansell. L’inglese, dopo aver superato Prost, si avvantaggiò sul francese guidando come un dannato, ma al quindicesimo giro l’indole focosa di Nigel prese il sopravvento, e nella salita che porta al Casinò, la sua Lotus – dopo essere andata in acquaplaning – urtò le barriere e ruppe una sospensione.
Si riportò al comando Prost, seguito da un attento Lauda, mentre il pubblico si esaltava per lo spettacolo offerto nelle retrovie da i due giovani più promettenti di quell’annata, Senna e Bellof.
Ayrton, partito tredicesimo, grazie ad un feeling innato su pista bagnata superò gente ben più blasonata del calibro di Rosberg, Arnoux e Lauda, portandosi, al ventesimo giro, a soli trenta secondi dal capofila Prost. Anche Bellof impartì lezioni di guida a tutti, seguendo Senna nei torrenti d’acqua che solcavano le vie del principato.
Senna sente odore di vittoria. A trenta giri dalla fine il distacco dal francese della McLaren era di soli dieci secondi e la pioggia non accennava a diminuire. Prost, intuendo il pericolo, fece segno dall’abitacolo che le condizioni stavano diventando seriamente proibitive e l’allora direttore di gara Jacky Ickx sventolò la bandiera rossa ponendo fine alla gara.
Le polemiche furono furiose. Ickx era all’epoca pilota ufficiale della Porsche nell’Endurance,e la Mclaren di Prost montava motori Porsche. Un solo giro in più e la Toleman di Ayrton avrebbe superato la vettura del rivale francese. Tuttavia, ai box i meccanici del brasiliano festeggiarono, non solo per l’inaspettato secondo posto ottenuto grazie ad una guida sopraffina, ma anche perché, al rientro della vettura si accorsero che Senna aveva danneggiato leggermente una sospensione e sarebbe stata probabilmente dura finire la gara visto che mancavano ancora 47 giri.
Anche Bellof rimase beffato dall’interruzione anticipata della corsa, visto che i suoi tempi sul giro erano decisamente più bassi di quelli dello stesso Senna. Tuttavia, dopo poco, la scuderia Tyrrell per la quale correva l’indimenticato talento tedesco, fu squalificata per irregolarità tecniche, facendo svanire nel nulla quel terzo posto conquistato in pista.
Il 3 giugno 1984 Alain Prost era certamente un pilota soddisfatto per essere riuscito a vincere sul circuito più ostico del mondiale, ma non poteva certo immaginare che quel giorno sarebbe nata una rivalità destinata diventare storica.