Maldonado: “L’errore a Melbourne mi ha insegnato tanto”
Ad una settimana dalla prima vittoria in Formula Uno, Pastor Maldonado fa un bilancio del suo inizio di stagione e ci parla delle sensazioni che ha avuto durante la sua prima apparizione sul gradino più alto del podio.
Pastor, sei stato nella factory del team oggi, che atmosfera c’è?
PM: “Sono arrivato questa mattina e ho incontrato tutti i membri del team che si sono congratulati con me, sembra ci sia molto ottimismo su quello che possiamo ottenere da questa stagione. L’incontro con tutti loro nella factory per celebrare la vittoria mi ha anche permesso di ringraziarli di persona per il duro lavoro che hanno fatto”.
Dopo la vittoria a Barcellona, pensi di avere le possibilità di lottare per la vittoria anche altrove?
PM: “Noi sicuramente faremo del nostro meglio. Il nostro pacchetto è sicuramente migliore dell’anno precedente, ma non abbiamo la macchina più veloce al momento, anche se miglioriamo rapidamente. Monaco mi è sempre piaciuta, domenica prossima correrò pieno di fiducia”.
Lo scorso anno la Williams ha segnato solamente cinque punti. Quest’anno sembra tutta un’altra storia: avete una macchina competitiva che ha anche vinto una gara. Cosa pensi abbia causato questo ribaltamento delle performance?
PM: “Abbiamo un nuovo team tecnico che ha dato un impatto positivo alla squadra. Anche io, adesso, ho decisamente più esperienza e questo certamente mi aiuta. Non credo ci sia stata solo una cosa che ci ha portati a migliorare quest’anno, piuttosto credo siano stati una serie di piccoli cambiamenti che – messi insieme – ci hanno reso più forti”.
A differenza di quanto era successo in Australia, questa volta non hai mostrato segni di nervosismo quando eri in piena lotta con Alonso. Hai imparato una lezione importante dall’incidente di Melbourne, all’ultimo giro?
PM: “A Melbourne stavo spingendo molto per ottenere il massimo dei punti che potevamo recuperare, ma sono andato oltre il limite. Dopo lo scorso anno, la squadra era alla disperata ricerca di un buon inizio e io volevo quanti più punti possibili. Ho imparato da quell’errore e mi ha sicuramente reso più forte a Barcellona. Fernando è un pilota duro ed ha un immenso talento, quindi è stata una dura battaglia, ma questa volta ne sono uscito vincitore”.
In molti ti considerano un pilota pagante, per via della grande sponsorizzazione che ti ha spinto fino in F1. Pensi che la vittoria sia stata un mezzo per rispondere alle critiche?
PM: “Sono molto fortunato ad avere il sostegno del Venezuela, perché mi ha aiutato molto a raggiungere la F1, ma anche a sviluppare la vettura che è alla base del successo. Io non mi concentro su questi argomenti, preferendo i fatti in pista alle chiacchiere. Comunque, spero che la mia performance in Spagna abbia dimostrato che ho il talento per essere uno dei migliori”.
Abbiamo avuto cinque vincitori nelle prime cinque gare. Pensi che questa imprevedibilità sia un bene per la Formula Uno?
PM: “Questa è una delle stagioni più competitive che abbiamo visto negli ultimi anni, con team e piloti molto vicini nelle prestazioni. E’ una buona cosa a mio parere. E’ noioso per i tifosi quando un pilota domina. In questa stagione stiamo assistendo un po’ allo spettacolo che c’è con i piloti di GP2. I pneumatici permettono anche di giocare con diverse strategie e quindi c’è sempre la possibilità di giocare d’azzardo per risalire verso l’alto.Abbiamo lavorato sodo su come gestire i nostri pneumatici e questo è stato un punto a nostro favore in Spagna, dove ho potuto fare uno stint più lungo di altri”.