Ferrari 312 T3 evo, la prima col cambio semiautomatico

Il recente evento commemorativo organizzato a Fiorano per omaggiare Villeneuve nei 30 anni dalla sua scomparsa, ha avuto l’effetto di far emergere dalla valigia dei ricordi dei protagonisti eventi che sembravano ormai dimenticati.

L’esempio è dato dalla dichiarazione di Mauro Forghieri: “Nel 1979 Gilles fece 100 giri a Fiorano con una F1 dotata già di cambio automatico, ma lui mi disse che non la voleva così”.

Sebbene molti abbiano sempre ritenuto che la prima Formula 1 dotata di cambio semiautomatico sia la Ferrari 640 del 1989, in realtà già dieci anni prima la scuderia di Maranello avevo intuito quale sarebbe stata la strada da percorrere nello sviluppo tecnico delle vetture.

Il sistema, azionato tramite due pulsanti posizionati sul volante, fu realizzato in collaborazione con la Bendix. Nell’inverno del 1979 questo congegno venne montato su una Ferrari 312 T3 evoluta, per testarlo a fondo in vista di una sua applicazione sulla futura T4. Il sistema pesava solo 2 kg più del cambio meccanico e diede subito risultati soddisfacenti, con cambiate, secondo i giornalisti presenti a quei test, paragonabili a quelli della raffica di un motorino per macchina fotografica”.

I primi collaudi furono affidati a Giorgio Enrico, collaudatore dell’epoca, mentre fu Villeneuve l’ultimo a occuparsi  della sua sperimentazione.

Il canadese, tuttavia, amante di una guida sanguigna, non gradì la novità, trovando il semiautomatico poco pratico e ingombrante. Disse con franchezza a Forghieri che avrebbe dato parere negativo a Enzo Ferrari sull’opportunità di proseguirne lo sviluppo.

Forghieri non si arrese e qualche mese dopo tentò di proseguire la sperimentazione sulla disgraziata T5. L’ingegnere aveva ideato un cambio a sei marce, ma la scarsa competitività della vettura nella stagione 1980 fece archiviare il tutto.

Si dovrà attendere il 1987 per vedere un altro prototipo di Ferrari girare con il cambio semiautomatico, la F1 87, ed altri tre anni per ammirare tale dispositivo su una vettura in gara, la 640 appunto.

Entrambe erano figlie di un altro grande ingegnere passato alla storia del Circus, John Barnard, ma nonostante il geniale e controverso inglese abbia rivoluzionato il mondo tecnico della Formula 1, non si può non ammirare la lungimiranza di Forghieri, genio italico di cui la Ferrari di oggi sembra decisamente carente.

 

 

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