Ricordare Senna oggi, tramite i suoi duelli con Prost
Ayrton Senna saluta il mondo terreno alla sua maniera, al comando del Gp di San Marino. Uno schianto, quello avvenuto alla curva del Tamburello, che priverà per sempre il motorsport di uno dei suoi migliori interpreti di sempre. Un’immagine che è impressa nella memoria di tutti, anche di chi quella giornata non l’ha vissuta in diretta.
Vogliamo ricordare Ayrton non con il dolore provato quella domenica di maggio, ma narrando le gesta di “Magic” ripercorrendo la rivalità con il suo nemico principale, Alain Prost.
Come non ricordare, infatti, la gara che svelò al mondo la sua guida perfetta sotto la pioggia, ovvero Monaco ’84. Nella tormenta che investe il principato, la modesta Toleman condotta da un giovane brasiliano dallo scintillante casco giallo, danza tra le curve ed i guard rail.
Il mondo, estasiato, assiste alla nascita di una nuova stella del firmamento motoristico. I telespettatori fanno il tifo per Ayrton che, giro dopo giro, riesce ad arrivare alla seconda posizione ed intravede la McLaren di Alain Prost. Non riuscirà a conquistare il Gran Premio per via della interruzione della gara, e la frustrazione per questo episodio prevale sulla gioia per la conquista del primo podio mondiale.
Soprattutto non aver superato Prost lo rende irrequieto.
Senna, infatti, non nasconde al mondo l’unico obiettivo che insegue, ovvero battere “il professore” e l’opportunità di realizzare il suo sogno si presenta nel 1988. Il brasiliano firma con la McLaren. Il leader della scuderia è Prost. I caratteri opposti dei due creano un clima di accesa rivalità come mai visto in oltre 60 anni di Formula 1.
Fu durante il Gran Premio del Portogallo del 1988 che i rapporti tra i due divennero tesi. Prost accusò Ayrton di averlo stretto contro il muretto mentre si accingeva a superarlo. Le lagnanze di Prost non scalfirono, almeno apparentemente, Senna. Il brasiliano aveva sempre in mente l’unico obiettivo finale, ovvero diventare campione del mondo sconfiggendo Prost.
E l’occasione si presenta sul circuito di Suzuka. Ayrton conquista l’ennesima pole position della stagione, mentre Prost si deve accontentare della seconda piazza. Alla partenza il brasiliano è incerto e viene risucchiato a centro gruppo. Sembra tutto perduto, ma la cieca convinzione di Senna fa si che Ayrton riesca giro dopo giro a risalire la classifica e, nel corso del 28° passaggio, superare Prost per conquistare gara e titolo iridato.
E’ il primo mondiale per Ayrton, divenuto finalmente numero uno anche in McLaren.
Il 1989 vede nuovamente la rivalità tra i due alfieri della scuderia di Woking sfociare verso la totale rottura di ogni tipo di rapporto. In occasione del Gp di San Marino, infatti, i due avevano fatto un patto di non superarsi durante il primo giro di corsa. Ayrton, tuttavia, non mantenne fede all’accordo e si involò verso la vittoria. Prost, ancora una volta beffato, divenne una furia.
La sfida tra i due si concluse, ancora una volta, sul circuito di Suzuka. A sei giri dalla fine Ayrton tenta il sorpasso all’ultima chicane, ma il francese chiude la porta. Le vetture dei due si arrestano a bordo pista, ma Senna tiene il motore acceso e, fattosi spingere dai commissari, rientra in pista, mentre un sempre più furioso Prost torna ai box e si rivolge subito all’allora presidente della FIA, Balestre.
A fine corsa, Ayrton verrà squalificato ed il titolo verrà vinto da Prost. Senna accusa apertamente la Federazione e il suo presidente francese di uno spudorato favoritismo nei confronti di Alain. La risposta di Balestre è piccata.
Ayrton ha ora un nemico in più.
Sarà nel 1990 che Senna riuscirà a vendicarsi del torto subito. Prost, infatti, non regge lo stress col compagno di scuderia ed accetta la corte della Ferrari. Ancora una volta a Suzuka va in scena l’atto finale del loro duello. Alla partenza Prost prende il comando, ma alla prima curva a destra Senna deliberatamente colpisce il retrotreno della Ferrari. Sono entrambi fuorigioco, e Ayrton è matematicamente campione del mondo.
Prost accusa Senna di averlo colpito di proposito ed Ayrton, solo molti anni dopo, confesserà di aver mirato la rossa del “professore”. Un triennio, quello dal 1988 al 1990, che ha regalato al mondo un duello all’ultimo sangue tra i due maggiori interpreti dell’epoca.
Un duello che non si riuscirà a ripetere negli anni seguenti, vista la infelice annata ’91 di Prost in Ferrari e la ancor più infelice annata ’93 di Senna in McLaren.
Proprio nel 1993, venna sancita la pace tra i due. Il Gran premio di Australia vede infatti trionfare per l’ultima volta Senna davanti a Prost all’ultima gara della carriera. Sul podio Ayrton fa salire con se sul gradino più alto il francese. I due si abbracciano.
Un’immagine che rende onore a due maestri del motorsport. Un’immagine che certifica tuttavia la fine di un’epoca.
L’anno seguente Senna si ritrova alla guida della Williams che fu di Prost, ma non è a suo agio. Anche la mancanza del rivale di sempre lo turba.
Proprio in quel terribile weekend di 18 anni fa, durante un giro di prova, Ayrton invia tramite la radio un messaggio sincero e sconcertante ad Alain Prost “I miss you Alain”.
Nessuno avrebbe mai immaginato che la lotta tra i due si sarebbe conclusa per sempre con questa frase.
Oggi, quel “I miss you” è la frase che ogni amante della Formula 1 dedica al tricampione brasiliano ed agli infiniti duelli con Alain Prost, rimasti marchiati a fuoco nella memoria di tutti.