Gp di Cina: le pagelle della “giostra” Shanghai
Nico Rosberg 10 e lode Un voto che, in modo un po’ cinico, andrebbe condiviso con l’inventiva della squadra di Brawn. Con quell’F-duct che davvero “mette le ali”. E il simpatico poliglotta tedesco dopo sei anni di sogni infranti, a causa di vetture modeste, mette finalmente insieme il fine settimana perfetto. Nico non avrà una guida spettacolare ma è un pilota consistente e poco incline all’errore. Prima, limpidissima, vittoria in carriera. Riporta Stoccarda in alto dopo 57 anni (l’ultimo era stato Fangio). E soprattutto si candida a rompere le scatole un po’ a tutti con una W03 in forma smagliante. BOLT
Jenson Button 9 Raddrizza in gara, dalla partenza, una qualifica decisamente non brillante. Fa stupore vederlo fiondarsi in ogni curva come fosse l’ultima, lottare ogni metro quasi senza “buon senso”. Ha definitivamente acquisito quella determinazione e quella cattiveria che trasformano un buon pilota in un pretendente al titolo. Senza il problema ai box poteva impensierire la Mercedes. Sente la fiducia intorno a sè, ormai gli si è “chiusa la vena” ed è un pilota fortissimo. ARREMBANTE
Lewis Hamilton 8,5 E veloce in prova e non commette errori in gara. Gli manca ancora lo spunto finale, in gergo calcistico l'”ultimo passaggio” per fare centro. E’ il black mamba della F1 che ha indossato i panni di un passista di alto livello. In poche parole gioca a fare il Button e la cosa, anche se non entusiasmerà i “puristi di LH”, sembra pagare. Perchè in una F1 dal multiforme leader la sua costanza, e i tre podi, gli regalano la leadership iridata. Terzo e contento. REGOLARE
Mark Webber 8 Voto alto al lungagnone australiano che fa il massimo con la Red Bull di oggi nonostante qualche problema alle gomme e un mezzo decollo provato a metà gara. Quarto posto con tanto di soddisfazione per aver sverniciato, negli ultimissimi giri, il team mate Vettel dopo un duello altamente vero e pericoloso. E in classifica è otto punti davanti al campione del mondo. RISCATTO
Sebastian Vettel 7 Un po’ come Valentino Rossi con Ducati, con le dovute proporzioni, il campioncino è in aperta polemica con la squadra. Quasi insopportabile per alcuni atteggiamenti sufficienti e arrendevoli. Le colpe sono tutte altrove, mai sue. Un nervosismo che si traduce in una sesta fila e in una prima parte di gara da “vendetta dei medioman”. Poi si sveglia, all’improvviso, e si mette a girare ricordandosi il pilota che è. Con le gomme alla frutta negli ultimi giri, è autore comunque di una discreta rimonta dall’undicesimo al quinto posto. NERVOSO
Romain Grosjean 7 “Cosa ci faccio qui?” avrà pensato Romain spulciando la classifica finale. La gara silenziosa ma letale del francese è tutta rinchiusa in un’interessante progressione nel secondo stint, tanti giri senza consumare le mescole per insediarsi nel gruppetto dei migliori. E’ bravo a correre con il cervello e a non farsi prendere da eccessi di foga conquistando un bel sesto posto. Alla fine salva il week end della Lotus. PRESENTE
Bruno Senna 8 Altra prova importante del criticatissimo Lalli, che si sta togliendo un bel po’ di sassolini dalle scarpe. Settimo posto dopo esser scattato dalla quattordicesima piazza. Il segreto nella tattica e nel ritmo della Williams che a serbatoi che si svuotano è davvero ottimo. Lui ci mette del suo per conquistare i piani alti della classifica dai quali non si schioda più. GIU IL CAPPELLO
Pastor Maldonado 8 In fotocopia la gara del compagno, con una difesa magistrale su Fernando Alonso. Primi quattro punti in campionato per il venezuelano che si vendica nelle ultime tornate della battaglia persa ad Abu Dhabi. Uno a uno nel suo personale duello con Fernando e un buon risultato che completa l’ottima giornata della squadra di Grove.
Fernando Alonso 7 Il suo giro in Q3 è ben sette decimi più lento di quello della Q2. Colpa di due gradi di temperatura in meno sull’asfalto a quanto pare. O di un’ingiustificata assenza nel momento più importante del week-end. Chissà; certo partire così dietro non aiuta in una prima curva stretta e insidiosa come quella di Shanghai. Rimane imbottigliato nel traffico poi risale ma sul più bello si “attapira” in fondo al gruppetto dei migliori. Perchè la tattica delle tre soste è troppa roba per una Ferrari che ragiona da grande ma va letteralmente piano sul dritto. CHE FATICACCIA
Kamui Kobayashi 6 Il jap da terzo posto in griglia chiude la zona punti, in una giornata che per la Sauber poteva avere risvolti ben più positivi. Kamui si fa prendere dalla smania da primi posti e parte male, poi lotta ma non sembra troppo convincente nei tempi sul giro. Hinwill ha sbagliato strategia con Sergio Perez (6) che lotta, guida bene ma alla fine è costretto a rimanere troppo tempo fuori con le gomme finite. Su questo circuito è un suicidio. E alla fine il messicano è solo undicesimo.
Michael Schumacher 6,5 Un voto che va alla prima fila (conquistata però grazie alla penalità di Hamilton) e ai primi giri in cui sembrava poter agevolmente controllare gli inseguitori e fare una corsa da protagonista. Purtroppo, un dado della ruota avvitato male durante la prima sosta lo mette kappaò. Doveva essere la gara del suo ritorno in pole, poi quella del ritorno sul podio. Troppi se e troppi ma. Alla fine a gioire è l’altra parte dei box. RIMPIANTI
Kimi Raikkonen 6,5 Si lamenta dopo la seconda fila in prova annunciando problemi sul passo gara e sembrando molto pessimista per domenica. Non aveva torto, o almeno non del tutto. Chiamiamoli cattivi presagi. Perchè la corsa è buona, ma la Lotus si incarta con una strategia impossibile, tentando uno stint lunghissimo e andando inesorabilmente in crisi di gomme. E’ un peccato vedere Kimi scivolare in una quindicina di Km dal secondo al quattordicesimo posto. Ma tant’è. CROLLATO
Felipe Massa 6 Dodicesimo in prova, tredicesimo sotto la bandiera a scacchi. Un risultato non entusiasmante ma Felipe stavolta corre benino, fa quel che può con la macchina a disposizione e la tattica adottata. Lavora di squadra, blocca il gruppo per far risalire Alonso. La cosa riesce a metà ma questo è un altro discorso. Lui, il suo sporco lavoro, lo fa. Timidissimi segnali di ripresa, certamente è apparso più tonico.
Paul di Resta 6 Si tiene dietro Vettel per un bel po’, conclude dodicesimo in scia alle Sauber. Ma alla Force India, pur essendo veloce in rettilineo, manca qualcosa in curva per lottare alla pari con le altre vetture per la top ten.
Jean Eric Vergne 6 Parte dai box, a causa della sostituzione del fondo in regime di parco chiuso, su un circuito sul quale non ha mai corso. Tenendo conto di questi presupposti il suo sedicesimo posto è senza infamia e senza lode. Non lo si può crocifiggere anche perchè fa meglio del collega di scuderia Daniel Ricciardo (5) che partiva ben più avanti.
Heikki Kovalainen 5 Classificato, ultimo, con tre giri di distacco. In queste prime tre gare non è riuscito a fare la differenza come nella passata stagione. ANGRY ANGRY…
Vitaly Petrov 5,5 Più lento del compagno in qualifica, riesce a concludere un onesto Gp davanti alle Virgin e alle Hrt.
Charles Pic (5) Il rookie francese becca mezzo secondo in qualifica dal compagno Timo Glock (5,5) e si limita a corrergli negli scarichi. L’ex Gp2 è come se non ci fosse, rischia di finire nel dimenticatoio insieme al più quotato Timo. Mah..russia!
Altri: Nico Hulkenberg (5); Pedro de la Rosa (5); Narain Karthikeyan (4,5)
Gp Cina 7,5 Gara non troppo adrenalinica nelle prima metà che si ravviva tutta d’un colpo grazie a Massa che, facendo con Raikkonen da tappo al gruppo, lo ricompatta rimettendo tutti in gioco. Una giostra pazzesca e infernale tra sorpassi, duelli, fuoripista e quant’altro. Sullo sfondo la fuga solitaria della Mercedes e il bel sorpasso di Button ai danni di Vettel. Tutti vicini, tre vincitori diversi in tre Gp. F1 più viva che mai.
I problemi alle gomme della Mercedes 3 Perchè sembrano improvvisamente spariti, risolti, accantonati. E con i piloti che si ritrovano a Brackley e quel muretto…non è che saranno dolori per tutti?
Ritorno al Futuro 9 “La Mercedes ha portato l’anno prossimo nuovi dadi alla ruota”. A consegnarli “Doc” con Marty McFly sulla Delorean. Ah, Mazzoni…
Piloti ignoranti 8 Un branco di analfabeti si dà battaglia sulle piste di tutto il mondo. A sostenere la curiosa tesi è Pino Allievi: “Rosberg si merita questa vittoria, è un ragazzo diverso dagli altri, il più colto tra i piloti. Addirittura legge dei libri”. Ah però, Rosberg legge. Gli altri abitano nelle caverne? GAFFE
Il monomarca Mercedes 5 Sul podio tre motori Mercedes. Con Norbert Haug, per anni vice-Dennis in McLaren, che si gongola tra Rosberg e Hamilton. Indicando sulla spalla di Lewis lo stemma della “Stella a tre punte”. Facendo passare il tutto come un’argentata tripletta. MARPIONE