Gp di Cina difficile per la Ferrari. Solo due punti per Alonso
Lo avevamo già preannunciato ieri al termine delle qualifiche: l’illusione della vittoria in Malesia è già svanita e la Ferrari è tornata mestamente con i piedi per terra, tornando in quella scomodissima posizione che la vede ai margini della zona punti.
Gli uomini in rosso, dai tecnici ai piloti, hanno fatto davvero il possibile, sfoderando numerose novità tecniche, tentando due strategie diverse per i piloti e mettendoci anima e corpo in pista, ma, evidentemente, non è bastato. La F2012, in condizioni di gara normali, semplicemente non va. O almeno non va come vorrebbe/dovrebbe.
Si era capito già ieri in qualifica che la gara sarebbe stata difficile e lo aveva intuito anche Fernando Alonso, che sperava nell’aiuto della pioggia per ridurre il divario con gli altri. Sia la gara dell’asturiano che quella di Massa è stata in fondo priva di errori, a parte un piccolo lungo per Alonso nel finale, finito sullo sporco nel tentativo di sopravanzare la Williams di Maldonado; e proprio vedere entrambe le Williams e la Renault di Grosjean tagliare il traguardo prima delle Ferrari rende bene l’idea delle difficoltà della Rossa.
E’ comunque un campionato dalle linee incerte; tre gare e tre vincitori diversi significa non perdere mai la speranza e focalizzarsi sul miglioramento della vettura. Già in Cina la Ferrari ha portato numerose novità (ali nuove, estrattore e tante appendici) ma lo step decisivo si avrà in Spagna con la prima gara europea, dove è preannunciato l’esordio di una versione B della F2012.
A rendere ancor più amara la domenica della Ferrari ci si mette anche la vittoria della Mercedes, che tra le sue fila vanta un certo ing. Alberto Costa, cui proprio la Ferrari ha voltato le spalle a metà della passata stagione e che ora, verosimilmente, se la ride. La Ferrari, rispetto allo scorso anno, è peggiorata; la Mercedes, invece, pare abbia risolto il cronico problema di eccessiva usura delle gomme, ha soluzioni tecniche inedite e quindi ha le carte per lottare per il titolo.
Comunque, proprio perchè fino ad ora abbiamo assistito ad un inizio campionato molto equilibrato, non è il caso di tirare i remi in barca, anzi, è il momento di rimboccarsi le maniche ed affrontare come si deve il resto della stagione.
La gara dei ferraristi è stata comunque buona. Alonso e Massa sono riusciti entrambi a recuperare posizioni in partenza e, grazie a due strategie differenti, a contendersi le posizioni di vertice. Alonso ha seguito la tattica della McLaren facendo i due stint brevi ed uno finale più lungo. E’ stato sfortunato quando aveva gomme fresche nel tentativo di sopravanzare le Williams finendo sui marbles e perdendo l’attimo buono. Svanita l’occasione, Nando non ha potuto far altro che accodarsi e terminare la gara in nona posizione: “sapevamo che sarebbe stata una corsa difficile e così è stato – commenta Alonso. Siamo stati sempre nel traffico, senza avere la possibilità di sfruttare il potenziale della vettura, e quando si sta dietro ad altre vetture le gomme si rovinano molto più facilmente. Avendo scelto di fare tre soste era chiaro che saremmo stati costretti a fare dei sorpassi ma con la velocità di punta che abbiamo si è rivelato praticamente impossibile sul rettilineo principale mentre io mi sono dovuto inventare dei sorpassi in altri punti del tracciato dove riuscivo a sfruttare al meglio la vettura.”
Ovviamente il pilota asturiano, ben consapevole della situazione, sa che anche in Bahrain sarà dura, ma Alonso non demorde e cerca di vedere il bicchiere mezzo pieno: “ovviamente, questo non mi rende molto ottimista per il Bahrain, una pista dove trazione e velocità sono fondamentali, proprio le aree in cui siamo più carenti. Anche la prossima settimana dovremo cercare principalmente di limitare i danni. Oggi non voglio pensare alla classifica perché la priorità è il miglioramento della prestazione della F2012. Questo non significa però che abbia perso le speranze, tutt’altro. L’anno scorso ci abbiamo creduto fino a Spa e non c’è nessun motivo per non farlo adesso che sono al terzo posto in classifica a sole otto lunghezze dal primo. Certo che però dobbiamo fare un bel passo in avanti per rendere la vettura più veloce. In Spagna avremo delle novità importanti ma anche gli altri ne porteranno e quindi non è che mi aspetto il miracolo di andare un secondo più forte rispetto agli altri.”
Anche la strategia di Massa è stata interessante; a differenza di Alonso, il brasiliano ha effettuato due stint iniziali più lunghi che lo avevano portato addirittura a ridosso dei primi. Però non era abbastanza veloce da sfruttare la posizione ed alla fine è scivolato in tredicesima posizione, facendo segnare il terzo “zero” stagionale: “ho cercato di fare del mio meglio in una corsa molto serrata – commenta il Felipe. Certo, un tredicesimo posto non mi può fare felice ma credo che, per quanto riguarda la mia corsa, questo sia stato un passo avanti rispetto alle prime due gare della stagione. Almeno sono riuscito a fare una corsa nella norma e so di aver dato tutto quello che era nelle mie possibilità. La scelta di fare due soste era quella corretta, considerata la mia posizione ma forse, alla luce di com’è andata la gara sarebbe stato meglio fermarsi in momenti diversi: facile però dirlo adesso, dopo la bandiera a scacchi.”
Anche il brasiliano individua nella carenza di velocità uno dei problemi principali della F2012: “ogniqualvolta mi sono ritrovato nel traffico pagavo la mancanza di velocità di punta, uno dei problemi maggiori della nostra vettura in questo momento. Il circuito di Sakhir, prossima tappa del mondiale, non si annuncia molto favorevole per noi, visto come sono andate le cose finora. Per me è sempre stata una gara in cui sono andato bene ma non penso che potremo farci molte illusioni. Cercheremo di fare il massimo, come sempre del resto.”
Analisi confermata anche da Stefano Domenicali: “siamo delusi, inutile negarlo. Avevamo il potenziale per ottenere un risultato migliore di questo ma non ci siamo riusciti. La mancanza di velocità di punta, uno dei punti deboli di questa F2012, ha impedito soprattutto a Fernando di sfruttare al meglio una strategia che, ad un certo punto, lo aveva messo in condizione di lottare per un posto nei primi cinque. Felipe ha puntato sulle due soste, contando su un degrado degli pneumatici degli avversari che però si è verificato soltanto per poche vetture. In Bahrain dovremo correre ancora in difesa ma ciò non significa che andremo lì rassegnati. Abbiamo avuto tre vincitori diversi in tre gare, con delle alternanze di prestazioni che sono cambiate per alcune vetture di gara in gara in maniera molto significativa. In questa fase dobbiamo fare il massimo in pista e sfruttare tutte le opportunità ma il lavoro più importante va fatto a Maranello, soprattutto sullo sviluppo aerodinamico.”