La Ferrari vola basso: “Circuito non congeniale”
La Ferrari scende tutta d’un colpo dal gradino più alto del podio. L’atterraggio è brusco, si traduce in quel +1.343 di distacco di Fernando Alonso dai migliori.
Per non parlare di Felipe Massa, staccato di più di due secondi dalla vetta e piazzatosi in posizioni imbarazzanti.
Pat Fry, laconico, così ha commentato le libere della Rossa: “Non abbiamo un bottone magico che possiamo premere da un momento all’altro per invertire la rotta. Possiamo soltanto lavorare duro su tutte le aree, a partire dall’aerodinamica”.
Poche illusioni per i ferraristi che si aspettavano una reazione improvvisa. Un cambiamento radicale e sostanziale che in questa F1 così tirata non può avvenire in tre settimane: “Abbiamo portato degli aggiornamenti che dovrebbero farci migliorare, ma non possiamo ignorare che questo tracciato si sposa male con le nostre caratteristiche, non è congeniale alla nostra monoposto”.
In attesa di scoprire quale circuito sarà adatto a una vettura lenta sul dritto e con poca trazione in uscita dalle curve, a rincarare la dose di “sano ottimismo” della Ferrari ci pensa Matador Alonso:
“Si è trattato di un venerdì come altri ma manca sicuramente un po’ di prestazione: proveremo a trovarla per domani tentando soprattutto di migliorare il bilanciamento della vettura. Ci manca un po’ di aderenza e dobbiamo lavorare duramente”.
Un venerdì di ordinaria (dis) amministrazione per una Ferrari alla spasmodica ricerca di se stessa. Concluso, per quanto possa valere, davanti alla Renault ma con l’ansia di vedersi davanti una Mercedes ancora più in palla qui. Oltre alle solite note McLaren e Red Bull.
Uomini in rosso in trincea, ci sarà da soffrire e bisognerà essere perfetti per affrontare il week-end con la speranza di finire quantomeno in top five. E la pioggia, che in tanti vorrebbero come soluzione di tutti i mali, potrebbe rimanere una semplice chimera, visto che il meteo nelle ultime ore dice ben altro.
L’unica acqua utile alla scuderia sarà quella per dissetarsi alla fine di un lavoro, prima delle qualificazioni, che si annuncia immenso e stressante.