Andrea de Adamich: “Non credo più in Schumacher”
Ex pilota di Formula 1 e di vetture sport prototipo, competente giornalista automobilistico di stampo “british”, storico conduttore del programma televisivo Grand Prix, nonchè direttore del Centro Internazionale Guida Sicura a Varano de Melegari. Andrea de Adamich ha concesso in esclusiva per blogf1.it un’intervista a 360 gradi sul mondo della Formula 1.
Argomento Ferrari: anche quest’anno sembra che i tecnici di Maranello non abbiano indovinato il progetto. Montezemolo aveva chiesto una vettura vincente da subito mentre la F2012 sembra ancora lontana dalla vetta, nonostante la fortunosa vittoria in Malesia. Ormai dal 2009 non si riesce a creare una vettura in grado di combattere ad armi pari con la concorrenza sin dall’inizio. Lei ritiene che gli effetti della fine dell’era Schumacher – Todt – Brawn si siano acutizzati proprio in concomitanza con lo stravolgimento regolamentare del 2009?
de Adamich: “Progettare una nuova vettura vincente é un insieme di valori e di circostanze che vanno dalla tecnologia, alla creatività ed alla fortuna di indirizzarsi sin dall’inizio del progetto verso la direzione giusta di interpretazione dei nuovi regolamenti, restando nella legalità e nei suoi limiti. Ferrari é andata in difficoltà in questo contesto, convinta però di avere fatto ogni volta le scelte giuste. Non é questione di era Schumacher-Todt: ci avevano messo un sacco di tempo/anni prima di vincere, avevano un budget illimitato (veramente), avevano due piste a disposizione rispetto agli avversari che dovevano affittarle; Ferrari le usava….anche “di notte” a tempo pieno. Tutto ciò aveva creato un vantaggio in quel periodo quasi incolmabile, non solo tecnicamente, ma anche e soprattutto nella preparazione dei piloti , feeling con la macchina da gara incluso. In un certo senso la chiusura delle prove private come regolamento é nata da questa situazione di vantaggio logistico Ferrari. Oggi non é più così; e la Ferrari quasi vive la situazione Mercedes, che pur avendo Ross Brown, Schumi ed un’azienda formidabile alle spalle é li con la Ferrari se non regolarmente dietro”.
I tifosi, a seguito delle perplessità sulla vettura emerse dai test invernali e nel corso delle qualifiche di Melborune e Sepang, sono tornati a chiedere al presidente Montezemolo una rivoluzione di uomini, da Domenicali a Tombazis, usanza prettamente italiana quando non si ottengono risultati. Lei ritiene che, qualora ciò avvenisse, la scuderia potrebbe fare un salto di qualità o forse ci sarebbe il rischio di far sprofondare ulteriormente la squadra verso una crisi umana e tecnica simile a quella dei primi anni ’90?
de Adamich: “La vittoria in Malesia ha ovviamente un po’ ribaltato le carte/valutazioni/ atmosfera di questi primi mesi; ma la differenza di prestazioni con gli avversari rimane in ogni caso il tema da approfondire. La vittoria però rappresenta uno stimolo interno irripetibile, nel momento giusto di sconforto umano generale; non credo infatti che in una struttura complessa come la GES Ferrari si possano cambiare le persone in corso d’opera, come in una squadra di calcio con l’allenatore o qualche giocatore riottoso e non performante. La Ferrari deve continuare ad investire sui suoi uomini di squadra, da Domenicali a Tombazis, pur iniettado qualche risorsa supplementare per creare stimoli e competitività interna; in linea con quello che ha fatto appunto la vittoria della Malesia”.
Argomento Massa: è ormai palese la sua parabola discendente. Nei Gran Premi di Melbourne e Sepang è stato autore di qualifiche disastrose e di gare incolori e sofferte. Ritiene che questo sia decisamente il suo ultimo anno al volante della Ferrari? Inoltre, oltre a Pérez più volte accostato alla Rossa, ragionando maliziosamente si potrebbe pensare anche a Senna, specialmente dopo che si è recentemente legato alla Santander. Ritiene realistico questo possibile scenario?
de Adamich: “E’ sempre delicato parlare di un professionista che non sembra più quello “di prima”; ed a maggior ragione di uno come Massa che é anche una persona splendida da un punto di vista personale. Certo non sembra più quello di prima e purtroppo nella vita, nella Ferrari alle volte non si può ragionare di soli sentimenti, ma di praticità e di esigenze operative, che in Formula 1 si traducono in prestazioni, affidabilità, risultati del pilota. Massa é pagato bene; ha dato alla Ferrari ma ha anche tanto ricevuto; la stagione é lunga, ma lui non sembra essersi integrato con la vettura 2012, ma non lo era neanche con quella dello scorso anno. Non vedo in Bruno Senna un potenziale sostituto; per me sarebbe peggio di Massa. Avevo sempre detto, pre-questa intervista e pre-Malesia, che Perez era da tenere d’occhio, anche per la qualità umana del personaggio: la sua gara in Malesia non ha fatto che confermare alla grande queste mie valutazioni e probabilmente quelle che scorrono nelle menti della Ferrari : ma é una scelta/decisione delicata, e quindi meno male che tocca ad altri e non…. a me”.
Dopo la prime due gare si può ragionare a mente fredda sulle squadre che lotteranno per il titolo, ovvero Red Bull e McLaren. La prima, tuttavia, sembra aver perso quella superiorità che le consentiva di dominare in qualifica ed in gara, mentre la seconda sembra al momento la squadra più solida. La Ferrari, in attesa degli sviluppi sostanziali che probabilmente arriveranno a Barcellona si può considerare la terza forza, seppure molto lontana dalle migliori della classe, mentre la Mercedes è sembrata un fuoco di paglia, ottima in qualifica ma afflitta dagli stessi problemi di consumo gomme del 2011. Lei ritiene che in questa lotta a due possa inserirsi un terzo contendente?
de Adamich: “Se Massa é in discussione, io avevo messo in discussione da tempo (ben prima di questo 2012) la posizione di Schumacher e del suo ritorno. Se per Mercedes un podio, una prima fila sono il risultato che loro si aspettavano con Schumi, se per loro é più immagine che sostanza, allora va bene a tutti; ma se l’obiettivo era di fargli vincere un mondiale, credo che con l’attuale regolamento che tende ad appiattire le prestazioni delle macchine, con Schumi non ci riusciranno mai. Schumi é stato un pluricampione per il merito indiscusso della macchina che la Ferrari gli ha messo a disposizione per molti anni; con quelle macchine ricordiamo che Irvine, il mediocre Irvine ha quasi vinto il Mondiale; che Barrichello ha construito la sua carriera con quelle Ferrari, ecc. Schumi internamente era meglio di loro, ma quanti altri avrebbero vinto come lui se fossero stati in Ferrari in quegli anni al suo posto? Io credo che nell’evoluzione di questo 2012 ci sia per ora un vantaggio McLaren, con due piloti che sommati sono il meglio della Formula 1 e con carattersitiche compenetranti; – che la Red Bull ri-arriverà in linea con quello che farà anche la Ferrari già nelle prossime gare europee; che la Mercedes sia in linea con la posizione dello scorso anno, non tanto per merito suo, ma per demerito delle altre squadre che non sono ancora a punto. Personalmente credevo molto in Rosberg, ma resta sempre li più per battere Schumacher che gli altri…., e come ho già detto in Schumi non credo più, salvo sprazzi qua e la”.
Argomento terza vettura. Montezemolo spinge affinchè la FIA consenta ai team di “serie A” di poter vendere le vetture della stagione passata ai piccoli costruttori. Specialmente dopo aver visto le scadenti prestazioni di HRT, Marussia e Catheram l’idea potrebbe rivelarsi fondata. Lei concorda con la linea del presidente Ferrari?
de Adamich: “Assolutamente si: terza vettura per il lancio giovani, con un regolamento che ne delinei ferreamente le caratteristiche di età e curriculum; non eliminerei però le squadre attualmente minori sempre che restino nella % di tempi prevista dal regolamento”.
Argomento piloti italiani: l’appiedamento di Trulli, e la conseguente assenza di piloti italiani nel mondiale, ha destato clamore sui media nazionali, ma inevitabilmente prima o poi sarebbe accaduto e non si ci è mossi in tempo per preparare un degno ricambio generazionale. Molti dei migliori giovani tricolore, come Mortara o Filippi, hanno optato per serie differenti come il DTM o Indy, mentre altri come Ceccon o Bortolotti sembrano tagliati fuori da programmi importanti in monoposto. Pensa che questa crisi italiana sia dovuta solo ad assenza di sponsor pronti ad investire su talenti tricolore o pensa invece che di giovani meritevoli della Formula 1 al momento non ce ne siano?
de Adamich: “1- ci sarebberro dei giovani meritevoli di avere l’opportunità, ma mancano le squadre italiane di rincalzo Ferrari che lo possano fare; 2- sicuramente mancano gli sponsor di sostegno ai nostri giovani, ma onestamente di questi tempi economico/finanziari italiani si possono dare colpe a qualcuno? 3- secondo me prima riallineamo l’Italia in senso generale, e poi preoccupiamoci dei problemi dei giovani piloti italiani; nel frattempo chi può vada avanti con le proprie forze,….che se é una stella in erba qualche angelo che l’aiuti salterà certamente fuori”.
Ultima domanda relativamente al peso politico della Ferrari in Formula 1: Montezemolo anche questo inverno si è lamentato dei limiti imposti allo sviluppo dei propulsori. Tuttavia nel mondiale i motoristi sono solo 3 e la Ferrari sembra avere minor voce in capitolo. Lei ritiene che la scuderia di Maranello abbia perso, insieme con Jean Todt, quel peso politico che ha avuto fino al 2007?
de Adamich: “In teoria si pensava che con Todt al vertice Fia la Ferrari ne avrebbe tratto vantaggio; ma non sembra così, anzi! D’altro lato il peso di una squadra di Formula 1 non deve essere tanto in Fia, ma con il mondo Ecclestone; e qui la Ferrari si é mossa e si sta muovendo meglio di tutti gli altri perché la Ferrari é Formula 1, e la Formula 1 é Ferrari. Gli ultimi accordi Ferrari-FOA/Ecclestone, che hanno fatto infuriare persino la Mercedes, parlano chiaro : il peso in Formula 1 lo ribadisco non é tanto pesato in valore politico, ma in valore Dollari… qui la Ferrari é già Campione del Mondo”.