Scopriamo l’F-duct “passivo” della Mercedes
C’è voluto un pò di tempo, qualche fotografo attento ed un buon teleobiettivo per notarlo, ma alla fine il segreto della W03 è stato svelato. F-duct passivo, Super DRS, chiamiamolo come vogliamo, ma la Mercedes ha un sistema per mandare in stallo l’ala posteriore e guadagnare qualcosina nelle velocità di punta.
L’esito deludente della prima corsa, con entrambi i piloti fuori dai punti e la solita macchina “divora gomme”, non è proprio quello che si aspettavano in Mercedes, ma va comunque dato atto al team di Stoccarda di aver escogitato una soluzione davvero ingegnosa, per alcuni versi diabolica ed al limite del regolamento, per reintrodurre l’F-duct sulle proprie vetture.
Tale sistema, infatti, non è stato bandito totalmente, ma ne è stata soltanto vietata l’attivazione diretta da parte del pilota. Resta quindi pienamente in regola l’utilizzo “passivo” del dispositivo. In realtà, come andremo ad analizzare a breve, il sistema della Mercedes è tutt’altro che passivo; è infatti proprio il pilota ad azionarlo, anche se indirettamente.
Il meccanismo si attiva insieme al DRS; ai lati del flap secondario, infatti, sono presenti due paratie che “tappano” i condotti posti sui supporti laterali dell’ala. Il funzionamento del sistema dovrebbe (condizionale d’obbligo) essere interpretato in questo modo: quando il pilota aziona il DRS, il flap secondario si solleva, aprendo quindi i condotti (FOTO). In questo momento la pressione aerodinamica sul flap è massima, quindi l’aria viene letteralmente “soffiata” all’interno delle paratie laterali dell’alettone posteriore, le quali presentano una concavità al loro interno che conduce l’aria al supporto inferiore, anch’esso concavo. Alcuni suppongono addirittura che l’aria venga poi trasportata attraverso una serie di condotti fino all’ala anteriore, riducendo anche in questa zona la resistenza ed incrementando di fatto le velocità di punta sfruttando lo “stallo all’unisono”, inteso come perdita di deportanza, di tutte le superfici alari della vettura. Quando il pilota “molla” il DRS, il condotto si chiude e il downforce della vettura viene ripristinato.
Teoricamente, quindi, Schumacher e Rosberg azionano il DRS, non l’F-duct, ma praticamente, con un solo movimento, azionano di fatto entrambi i dispositivi. Ovviamente il sistema funzionerà solo nei punti in cui è consentito l’utilizzo del DRS, ma in qualifica, quando il DRS si usa “a piacere”, il vantaggio potrebbe essere considerevole (e questo spiegherebbe anche l’exploit di Schumy e Rosberg di sabato).
Difficile quindi dichiarare illegale l’ingegnosa soluzione della Mercedes, visto che il pilota, di fatto, non comanda l’F-duct ma il DRS, operazione perfettamente in regola. Ciò nonostante è già scoppiata la polemica, con Red Bull e Lotus sul piede di guerra. Ross Brawn però minimizza, affermando che la soluzione, in fondo, è molto semplice e quindi facilmente copiabile anche dagli altri team, se questi ovviamente la riterranno utile. Viste le prestazioni della Mercedes a Melbourne, chissà…