Le donne in F1? Non solo Pit-Babes!

Dopo 20 anni dall’ultima apparizione di una donna su un circuito di Formula 1, il gentil sesso torna nella massima serie, seppur con un ruolo marginale di terzo pilota ed in un team di serie c. L’ingaggio di Maria De Villota alla Marussia fa riaffiorare nella mente ricordi ormai sommersi dalla polvere di lady di ferro alla guida di monoposto di formula 1.

In origine, la prima pilota in gonnella fu Maria Teresa De Filippis, la quale, al volante della Maserati 250 F, disputò i GP di Belgio, Monaco, Portogallo ed Italia ottenendo un decimo posto nel Gran Premio del Belgio del 1958.

Saranno tuttavia necessari 16 anni affinchè una nuova donna torni al volante di una monoposto. L’anno è il 1974 ed al volante di una Brabham, sull’impegnativo circuito di Brands Hatch, fa il suo esordio Lella Lombardi. Se l’anno d’esordio non sarà positivo per l’italiana, altrettanto non si potrà dire per la stagione ’75.  Lella Lombardi partecipa infatti a 12 delle 14 gare del mondiale al volante di una March motorizzata Cosworth. Esordirà nel Gp di Kyalami qualificandosi ventiseiesima, ma  poi costretta al ritiro nel corso del ventitreesimo giro per un problema tecnico.

La successiva gara spagnola avrà esito ben diverso e consegnerà la Lombardi ai libri di storia. L’italiana parte dalla ventiquattresima posizione mentre davanti a lei succede di tutto. Emerson Fittipaldi, all’epoca driver McLaren, rinuncia alla gara a seguito della protesta dei piloti del venerdì per le pessime condizioni dei guard rail. Lo imitano anche il fratello Wilson e l’immenso Arturo Merzario prima che accada il dramma. Stommelen perde l’ala posteriore e plana sulla folla uccidendo degli spettatori. La gara viene sospesa, ed in quel momento Lella Lombardi è sesta e sarà l’unica donna nella storia della Formula 1 a marcare punti mondiali.

L’anno successivo sarà avaro di soddisfazioni per lady Lombardi la quale decide di concludere la sua avventura in Formula 1.

Successivamente altre tre donne hanno cercato di imitare la strada della pilotessa italiana, Divina Galica, Desire Wilson e Giovanna Amati, ma nessuna di queste riuscirà mai a qualificarsi per un GP.

Ora è il turno della De Villota, che, seppure solo come terzo pilota, potrebbe riaprire la strada della Formula 1 al gentil sesso, considerato anche che dietro di lei scalpitano ragazze interessanti quali le nostre Vicky Piria o Michela Cerruti.

Nell’attesa di sapere se anche la Formula 1 aprirà le porte alle donne così come da tempo avvenuto in U.S.A., facciamo gli auguri a tutte le appassionate di motori di trascorrere un piacevole 8 marzo.

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