Scarichi soffiati Red Bull. Webber minimizza, ma chi ci crede?
In questi giorni, al di là dei tempi realizzati dai piloti di F1 in occasione dell’ultima sessione di test pre-stagionali di Barcellona, a tener banco sono le indiscrezioni e i commenti sulle soluzioni adottate dalla Red Bull al posteriore della nuova RB8. Come abbiamo già avuto modo di analizzare, Adrian Newey sta trovando il modo di utilizzare comunque al meglio (nonostante il divieto del regolamento) i gas di scarico a fini aerodinamici. La soluzione sembra regolamentare ed efficace, ma è stato lo stesso Mark Webber a minimizzarne l’importanza. Tuttavia, nonostante la tattica diversiva dell’australiano, la curiosità di reporter e altri progettisti del Circus è ormai alle stelle.
Primo fra tutti è stato l’Ingegnere Capo della Williams, Mark Gillan relative agli scarichi della Red Bull. Gillan ha ammesso: “Hanno trovato una soluzione interessante, al limite del regolamento ma comunque credo legale. Certo, l’utilizzo dei gas di scarico per favorire l’aerodinamica, indirizzandoli sul corpo vettura, è illegale. Ma il regolamento è vago sul dove vanno a finire una volta usciti dallo scarico. Ovviamente anche noi vediamo quello che fanno gli altri, se troviamo una soluzione interessante, allora la utilizzeremo a nostra volta!“.
Stridono, con tanta curiosità, le dichiarazioni del pilota australiano della Red Bull che, come detto, ha voluto minimizzare sulle novità arrivate sulla RB8 a Barcellona, anche se si è detto soddisfatto dell’attuale sviluppo della monoposto anglo-austriaca: “Ci sono stati (sulla macchina ndr) soltanto piccoli e minuziosi cambiamenti. Ci sono alcune parti della macchina che sono state migliorate un po’ e altre che dobbiamo ancora migliorare. Questo è quello su cui adesso i ragazzi, in pista e ai box, dovranno lavorare. Non è stato un grande package di novità, per me. Soltanto alcuni miglioramenti aerodinamici di piccola entità, ad essere incero. Adesso dobbiamo comunque analizzarli. Non si può montare queste novità e aspettarsi che diano un responso immediato, quindi abbiamo tanto da lavorare in questi giorni. Un lavoro lungo e complesso“.
Insomma Webber ci va con i piedi di piombo e cerca di calmare il polverone già parecchio alto, attorno alle novità adocchiate al posteriore della RB8. Tuttavia i fatti sembrano smentirlo, se è vero com’è vero che la sua squadra, nell’ultima fase dei test di Barcellona, ha fatto di tutto per nascondere il posteriore della monoposto agli sguardi indiscreti. Teli e ombrelli sono comparsi come funghi attorno alla RB8, segno che c’è qualcosa da nascondere molto più importante di quanto Webber non voglia far capire.