Indy, nuovo test per Barrichello

Barrichello e la IndyCar Series: pare che il brasiliano faccia davvero sul serio. Un matrimonio che potrebbe concretizzarsi quello fra l’ex ferrarista e la KV Racing. Dopo essere stato appiedato dalla Williams, Rubens sperava di poter ancora offrire la sua lunga esperienza ad un qualsiasi team di F1, ma così non è stato. A prendere il suo posto alla corte di Sir Frank il giovane di belle speranze, Bruno Senna, che proprio in questi giorni ha parlato dei prossimi test a bordo della sua nuova FW 34. E allora ecco che Rubinho prova una nuova avventura in quella che viene considerata la F1 americana. Lo avevamo visto all’opera già a Sebring, all’inizio del mese. Adesso il gioco sembra essere piaciuto sia al pilota che alla scuderia di Jimmy Vasser. Così si replica con un altro test sulla pista di Sears Point, il prossimo 25 e 26 febbraio.

A Sebring Barrichello si era sentito subito a proprio agio, all’interno dell’abitacolo della Dallara-Chevrolet. Risultando addirittura più veloce di un pilota esperto della Formula Indy come Tony Kanaan, amico del brasiliano: è stato proprio lui a incoraggiarlo a provare la monoposto del suo team, pensando ad un vero e proprio ingaggio per il futuro.

Inizialmente lo stesso Barrichello prendeva con filosofia l’impegno di Sebring, vedendolo come una bella e nuova esperienza. Complice anche il fatto che sia lo stesso pilota verde-oro che la moglie sarebbero contrari alle corse nei pericolosissimi ovali americani. Ma a quanto pare i tempi staccati da Barrichello sono stati troppo buoni per ignorarli. Tanto buoni che appunto tornerà al volante della KV Racing, per capire se davvero si può aprire un nuovo capitolo per la sua lunga carriera, che finora ha contato ben 322 gare in Formula 1.

Per lui rimane solo il problema di trovare dei finanziatori che lo sponsorizzino in vista di un definitivo ingaggio da parte della squadra. A confortarlo sono comunque le parole d’elogio già arrivate dal co-proprietario della KV Racing, Vasser, secondo il quale sarebbero davvero vicini a firmare l’accordo: “Prima o poi la cosa andrà in porto!”.

 

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