Prove a Jerez: molto rumore per nulla
Quattro giorni in Andalusia, sul circuito di Jerez de la Frontera, inverno mite e soleggiato per far ripartire al meglio l’intero Circus e con esso sogni e aspirazioni di team, piloti e tifosi.
Dagli zero gradi del mattino ai quasi quindici del pomeriggio, nulla a che vedere con il freddo che ha invaso la nostra penisola. Eccetto la Mercedes e la Hrt (che hanno provato con le vecchie vetture) e la Marussia (assente) gli altri nove team hanno debuttato con le nuove monoposto.
Peccato che ai ventimila giri al minuto dei motori V8 e alle prime sgommate in pista dei piloti non hanno corrisposto notizie certe sullo stato di salute delle squadre. Queste prove hanno rappresentato una prima presa di contatto con i nuovi regolamenti e le nuove gomme.
Nessuno ha davvero cercato la prestazione. Nessuno ha “marcato” ad uomo l’avversario. Ognuno ha sudato per sè. E pazienza se questo atteggiamento (obbligatorio) delle scuderie ha scatenato un’isteria collettiva ben poco giustificata.
Il tam tam mediatico intorno alla nuova Ferrari e più in generale intorno ai top team è stato esasperato. Come se il mondiale 2012 si giocasse tutto tra le strette pieghe della ormai motociclistica Jerez. Quando invece siamo solo all’inizio.
Volendo trarre un mini bilancio si potrebbe affermare che tra le auto nuove la più convincente sia stata la Lotus di Raikkonen e Grosjean. Proprio il francese ha staccato il miglior tempo con gomme medie e tanta benzina a bordo. E anche Kimi era stato molto veloce nel giorno del debutto.
La Red Bull ha lavorato con molta serenità, conscia di non dover dimostrare davvero nulla. Tutti la aspettano al guado con le spade affilate per colpirla, Adrian Newey alza gli scudi e con ironia molto british (il refrigerio per i piloti…) nasconde agli indiscreti i “perchè” delle sue trovate ai limiti del regolamento.
Attorno alla McLaren si respira un clima di fiducia, da parte di addetti e tifosi. Il grande punto interrogativo è rappresentato dalla scelta controcorrente del muso a scivolo. Soluzione certamente più armonica rispetto alla concorrenza, ma sarà funzionale? Nessuna risposta da Jerez dove Jenson Button e Lewis Hamilton, sufficientemente stakanovisti, non hanno mai corso in configurazione aggressiva.
Capitolo Ferrari. Il clima di riscossa, per non dire da ultima spiaggia, si respira in ogni mossa fatta dagli uomini in rosso. Le aspettative dei supporter e dell’ambiente rischiano di schiacciare la Rossa se non si adotta da parte di tutti il giusto equilibrio di giudizio e se non si dispone della doverosa pazienza.
Il presupposto da cui partire è che la F2012 è una vettura tutta nuova, estrema e innovativa. Sulla quale bisogna lavorare tanto.
Non a caso Felipe Massa ha affermat oche c’è da lavorare perchè le novità sono tante. E subito le parole del brasiliano vengono stravolte in senso negativo, nel senso di una precoce bocciatura alla F2012.
Il direttore tecnico Pat Fry non è soddisfatto dopo tre giorni della nuova monoposto. Normale visto che si lavora per trovare il set up giusto. Considerato anche che i test servono a questo. Eppure suona subito l’allarme da parte dei media.
La Ferrari in tre giorni di prove non fa un giro veloce degno di questo nome. La paura cresce; è tanta, onestamente troppa. Fry minimizza: “Non abbiamo bisogno dei titoli in prima pagina”.
D’accordo, peccato poi che il “titolo” arrivi ugualmente -quanto cercato non si sa- visto che nell’ultimo giorno utile Alonso ha messo a segno il graffio risolutorio . Niente di che, un brodino per scacciare inutili polemiche e inesistenti crisi.
Un giro “veloce”, quello dell’asturiano, con gomme morbide e poca benzina. Oggettivamente una prestazione non da urlo se paragonata allo stesso lap di Romain Grosjean, realizzato con mescola medium e più carburante.
Eppure Nando, tra le righe, una cosa importante l’ha detta: “Quest’anno pare che riusciamo a mandare subito in temperatura le mescole”. Amen. Basterebbe questo per stare più tranquilli.
In definitiva abbiamo ammirato le monoposto “scalinate “con il tubo di Pitot e la vernice gialla, tanti passaggi in pit lane tra un giro e l’altro.Problemi elettrici per Vettel, idraulici per la Ferrari.
La Williams che fa centinaia di giri con Bruno Senna ma non convince. La Sauber e la Force India lavorano dietro le quinte e in sordina. La Toro Rosso ha delle linee sfilanti da far paura. Qualcuno ha parlato di Red Bull 2, ma anche qui nessuna sorpresona rilevante.
La Mercedes dell’anno scorso con gli scarichi soffiati è stata la monoposto più performante dei test. Questo fa capire quanto le nuove vetture siano acerbe, e non potrebbe essere altrimenti.
La F1 è ripartita con i suoi duelli, le polemiche, le mille curiosità tecniche. Ma due soltanto sono i dati certi: non c’è più il blow diffuser e le nuove Pirelli sono più morbide e performanti.
Per il resto “much ado about nothing“, con il cronometro che ha girato per onore di cronaca, ma senza prendersi troppo sul serio. Fate così anche voi; godetevi la riaccensione dei motori, ponetevi le domande sul 2012 ma non provate a darvi le risposte: è davvero troppo presto.