Querelle GP Bahrain. House of Lords per la cancellazione
Nella querelle sul GP del Bahrain adesso scende in campo anche la politica. In molti si erano espressi sull’opportunità di disputare, in questo campionato 2012, la gara dello stato arabo. Tuttavia, a differenza dell’anno scorso, sembrava ci fossero le condizioni per evitare un annullamento del Grand Prix. Lo stesso Bernie Ecclestone, poco tempo fa, aveva affermato che c’erano le condizioni per salvare il GP e farlo quindi correre.
Ma a quanto pare le cose non stanno così. A fare la voce grossa sono stavolta i deputati inglesi della Camera dei Lord. Alcuni parlamentari della House of Lords hanno infatti ufficialmente invitato la FIA a rivedere la propria posizione circa lo svolgimento del GP nel Regno del Bahrain, in programma il prossimo 22 aprile, come quarto round del Campionato 2012. Per i parlamentari britannici non ci sono ancora le condizioni politiche e di sicurezza sufficienti per far disputare la gara. A mettere i politici di sua Maestà in allarme sarebbe stata una ritorsione ai danni di un uomo britannico, al quale sono state mozzate le dita di una mano da parte di un gruppo di ribelli. Il fatto è successo a Karranah, molto vicino a Manama, sede del circuito.
Da qui l’iniziativa dei Lord, che hanno scritto una lettera aperta al Times, rivolgendosi appunto alla FIA per cancellare, anche quest’anno, il GP del Bahrain. Si dicono preoccupati per il proseguimento della crisi politica nello stato del Golfo e per i continui disordini, fonte di instabilità. Non ci sono movimenti verso una riconciliazione politica -affermano i deputati- per questo è bene che non si svolgano manifestazioni sportive della portata di un Gran Premio di Formula 1.
Gli stessi Lord hanno spiegato di aver sperato che la Commissione Indipendente d’Inchiesta, opportunamente creata dal governo del Bahrain, per sedare gli animi, avesse potuto migliorare la situazione. Invece si è avuto il risultato opposto, con continue proteste giornaliere per le strade e morti di civili. Insomma una posizione diametralmente opposta a quella espressa da Ecclestone. A questo punto la partita è politica. Ecclestone presterà orecchio ai Deputati della sua stessa Inghilterra? E la FIA lo farà? Potrebbe scendere in campo la stessa Famiglia Reale, da sempre molto sensibile a ciò che riguarda i Diritti Umani… magari con un filo diretto fra Case regnanti!