Abu Dhabi, quattro chiacchiere con Paul Hembery
In occasione della presentazione delle nuove gomme, abbiamo avuto modo di fare una piacevole chiacchierata con Paul Hembery, responsabile motorsport di Pirelli. Approfittando della sua disponibilità e schiettezza, abbiamo toccato i punti caldi di questa stagione ormai alle porte.
Paul, in parole semplici, come cambiano queste nuove Pirelli e cosa hanno di particolare?
“Ci hanno chiesto di fare delle gomme che movimentassero le corse, in modo da assicurare delle gare aperte fino all’ultimo giro. Direi che ci siamo riusciti, ma per quest’anno abbiamo pensato di ridurre i distacchi prestazionali delle mescole e dare ai team diverse opzioni per diverse strategie. E’ cambiata un po’ anche la forma, con profili più spigolosi. Come promesso, però, le mescole sono ora più morbide”.
Parli di abbassare il gap, ma in soldoni?
“L’anno scorso avevamo distacchi tra una mescola e l’altra di 1.2 e 1.8 secondi. Quest’anno puntiamo a scendere tra i 6 e gli 8 decimi”.
Avete lavorato anche per migliorare il grip al posteriore. Ora che gli scarichi soffiati sono vietati da regolamento, le coperture saranno sottoposte a più stress per via del carico aerodinamico minore?
“Gli ingegneri in F1 sono dei geni. Da quello che so, gli scarichi soffiati ci saranno ancora. La differenza è che hanno trovato il modo di sfruttarli sparandoli verso l’alto e non più verso il fondo vettura. Dunque, anche se il carico verticale sarà comunque minore, non dovrebbe essere così influente”.
Passando dal lato tecnico a quello sportivo, quest’anno la Pirelli avrà l’onore di essere la protagonista di un mondiale con ben 6 campioni del mondo. A tal proposito, pensi che Raikkonen troverà problemi nel capire come funzionano le nuove gomme?
“Credo di no, Raikkonen è un vero campione e saprà abituarsi. Certo, se fai sempre troppo forti, bruci la gomma ed è finita. Ma in generale, credo proprio che per lui non sarà un grande problema”.
Parlando invece degli impegni delle prossime settimane, oltre i primi test invernali, il 27 febbraio sarà una data importante per voi.
“Si, il 27 febbraio ci riuniremo con la F1 Commission per trovare una soluzione ad un problema che da mesi va avanti”.
Ossia quello di trovare una monoposto che sia adatta a testare le nuove gomme, non è così?
“Esatto. Il problema non è quello di comprare un telaio del 2010, posso assicurarti che anche domani potremmo comprare qualsiasi macchina dello schieramento, sono tutte in vendita. Ma in quel caso, sarebbe normale ricevere le proteste di tutti gli altri. Noi non vogliamo dare un vantaggio a nessuno, vogliamo solo poter fare bene il nostro lavoro”.
La Toyota TF109 è dunque obsoleta per testare le nuove mescole…
“Certo, certi parametri sono difficili da simulare. Come faccio, per esempio, a ricreare le condizioni reali di consumo della gomma in funzione del carburante? Non c’è simulazione che tenga, serve una macchina aggiornata. Quella vettura ha un serbatoio di 50 litri, mentre le attuali F1 ne hanno uno da 200. Insomma, devono metterci in condizione di fare il nostro lavoro con un mezzo adeguato”.
Bisogna trovare forzatamente una soluzione condivisa da tutti?
“Si, è necessario così per il bene dello sport. E poi è anche una questione di sicurezza. Perché è vero che nel campo della simulazione abbiamo fatto grandi passi avanti, ma resta comunque un piccolo dubbio. Noi comunque abbiamo fatto i nostri calcoli pensando che si arrivi ai valori di carico come quelli dello scorso anno”.
Non sarebbe il caso di fare pressione per una reintroduzione dei test collettivi, magari delle sessioni legate solo alle gomme? Sarebbe inconcepibile poter provare nuove mescole solo nelle prove libere…
“Infatti, credo non ci sia altra possibilità. Sono sicuro che ci vorrà del tempo prima di trovare una soluzione e non abbiamo troppa fretta”.