Brasile 91: la magia di Senna con il cambio KO
Il controverso e spettacolare circuito di Interlagos è sempre stato teatro di gare indimenticabili. Lo sa bene Massa, che nel 2008 transitò sotto la bandiera a scacchi addirittura da campione del mondo, salvo poi essere beffato pochi secondi dopo da Hamilton, e lo sa Raikkonen, che l’anno prima si ritrovò inaspettatamente campione del mondo grazie all’harakiri McLaren. Ma l’episodio più bello relativo a questo circuito è certamente legato a chi quella bandiera verde-gialla-blu la faceva sventolare un pò ovunque nel mondo: Ayrton Senna.
Quel 24 marzo 1991 il campione del mondo in carica inseguiva per l’ennesima volta la vittoria davanti alla sua gente, al suo paese. Per ogni pilota la vittoria “in casa” è certamente la più emozionante, ma per Ayrton il Brasile era motivo di orgoglio e vincere a casa sua era probabilmente la sfida che più lo attanagliava; non c’era mai riuscito e questa cosa probabilmente lo assillava in maniera insopportabile.
Forse quella era la volta buona. Ayrton aveva ottenuto la pole position, nonostante le polemiche; l’entrata ai box di Interlagos è tra le più pericolose e particolari dei circuiti di F1. Praticamente si affronta in pieno l’ultima curva e si scarta a sinistra per immettersi nella corsia dei box; guai se arriva qualcuno in scia. Per ovviare a questo problema si decise che bisognava utilizzare la riga bianca che indica la pit lane come punto di riferimento per impostare la curva. Morbidelli passò all’interno e gli fu tolto il miglior tempo; Senna fece lo stesso, ma ottenne la pole.
Al via Ayrton mantenne il comando davanti a Patrese e Mansell riuscendo a mettere tra sé e il duo Williams circa 3 secondi. Mansell si fece sotto, fino al 50° giro, quando una foratura lo costrinse ad un’ulteriore sosta ai box. Dieci giri dopo però è Senna ad essere nei guai. Il cambio fa le bizze e la quarta è andata; l’agognata vittoria comincia a sfuggire di mano al brasiliano. Fortunatamente per Senna, Mansell si ritira appena un giro dopo proprio per problemi al cambio ma per Ayrton la preoccupazione è un’altra: passano i giri e il cambio della sua McLaren perde altre marce.
Ad Ayrton resta solo la sesta per continuare ma con le curve lente di Interlagos è quasi impossibile proseguire. Ayrton non molla e cerca di far funzionare il cambio “con le cattive” e guidando con grandissima maestria. Il campione del mondo gira circa 5 secondi più lento di Patrese, anch’egli con problemi al cambio, ma resiste. La voglia di vincere è troppa. La Mp4/6 quasi si ferma nei tornantini, ma Ayrton prosegue la sua folle corsa.
Come se non bastasse, durante gli ultimi giri arriva un improvviso temporale; il camera car inquadra Senna sbracciarsi per indicare ai commissari che la pista si sta bagnando velocemente. Un tentativo disperato per far finire prima quell’agonia. Nulla da fare, si continua fino alla fine!
Ayrton taglia il traguardo per primo in un grido di gioia mista a dolore. E’ lo sfogo più naturale possibile. Finalmente ce l’ha fatta: il GP del Brasile è suo! Quasi non ce la fa a raggiungere il podio; la lotta con il cambio della sua McLaren gli ha quasi paralizzato dallo sforzo il braccio destro, tanto che sul podio quasi non riesce ad alzare la coppa del vincitore. E’ l’ultimo sforzo da fare per accorgersi davvero di aver vinto il GP di casa.
Altro che subdole strategie e giochi di squadra… Quel giorno il cambio si ruppe per davvero! Ma la straordinaria forza di volontà di Ayrton, nonostante il cambio bloccato in sesta, gli regalò probabilmente la vittoria più bella della sua carriera.