GP d’India, la McLaren è Vice Campione. Lewis ancora in crash
Dalla prima edizione del GP d’India le McLaren portano a casa lo splendido secondo posto di Jenson Button, a podio dietro all’Imperatore Sebastian I e davanti ad Alonso, ed il settimo di un Lewis Hamilton che incappa nell’ennesimo crash con Massa, rovinando la sua gara e quella del brasiliano. Ma le notizie positive che arrivano a Woking da quel di Nuova Dehli sono il matematico secondo posto nel Campionato Costruttori, dietro alle Red Bull e davanti alle Ferrari, ed il secondo posto in Classifica Piloti che Jenson va a rafforzare, mettendovi una seria ipoteca.
Ieri, in Qualifica, Hamilton aveva fatto vedere di avere un passo quasi al livello di Vettel, chiudendo secondo, salvo poi essere retrocesso di tre posizioni per via di una bandiera gialla non rispetatta nelle libere di venerdì. Peggio aveva fatto Button, con il quinto tempo. Ma oggi le posizioni si sono invertite. Inizia in salita la gara dell’anglo-caraibico, mentre Somerset Boy parte a razzo e passa prima Alonso e, poche curve dopo, Webber. L’inglese si mette in scia a Vettel, a tratti dando l’impressione di poterlo andare a prendere. Jenson ha condotto la gara con autorevolezza, costanza e sostanza, come sempre. Ha inanellato diversi giri veloci, portandosi anche molto vicino a Vettel, che poi però nel finale è scappato via. Un secondo posto meritatissimo quello di Button, che non fa il paio invece con l’ennesima domenica oscura di Hamilton. Lewis perde una posizione in partenza. Poi al 24esimo giro il patatrac. Il pilota della McLaren si trovava alle spalle di Massa. Felipe fa un errore e Lewis cerca di approfittarne mordendogli l’ombra. Si capisce subito che il sorpasso sarebbe stato questione di minuti. Ma Lewis pecca, ancora una volta, di impazienza e cerca di passare dove non si potrebbe. Massa chiude la sua traiettoria e sbatte il suo fianco sinistro contro l’anteriore destro di Hamilton.
Gli steward daranno il penalty al solo Massa. Ma la gara di entrambi è compromessa. Massa, anche a causa delle conseguenze del contatto, finirà per spaccare un’altra sospensione su un cordolo, come fatto ieri in Q3. Hamilton navigherà nelle retrovie, chiudendo alla fine settimo. La querelle sulle responsabilità dell’incidente è appena iniziata. C’è chi condanna Hamilton per aver insistito nella manovra di sorpasso in una curva dove sarebbe stato impossibile portarla a termine; c’è chi crede che Massa avrebbe dovuto lasciar strada all’avversario. Propenderei più per la prima versione: in quella curva non c’è una vera e propria staccata ed è difficile pensare di sopravanzare una monoposto (la Ferrari di Massa) che comunque aveva mezza misura di vantaggio. Inoltre se Massa, che comunque aveva lasciato più spazio del normale all’interno, non avesse comunque (prima o poi) sterzato, sarebbe finito fuori. In ogni caso credo che, in questo frangente, non sia fondamentale stabilire l’esatta percentuale di responsabilità dell’accaduto. Quanto la poca furbizia di chi, come Hamilton, avrebbe potuto aspettare qualche curva ed effettuare il sorpasso in maniera più netta e pulita: senza conseguenze per sè e l’avversario. Non è solo l’irruenza che si contesta al pilota inglese, è la mancanza di una tattica. É il tentare di fare tutto e subito, che lo rende certamente un combattivo ma che, alla fine dei conti, gli fa più perdere che guadagnare.
L’esatto opposto lo troviamo nell’essere pilota del suo compagno di squadra. Button calcola, Hamilton rischia. Button capitalizza, Hamilton sciupa. Button sarà il Vice Campione del Mondo, Hamilton no. A parte ciò la McLaren può comunque ritenersi soddisfatta del week end indiano (che vista la polvere e la terra in pista sembrerebbe più da indiani d’America). Whitmarsh si è detto contento del risultato e ha annunciato che proveranno a salire sul gradino più alto del podio nelle ultime due gare. Button difficilmente sciuperà l’occasione di essere il primo dei mortali (Vettel è ormai nell’Olimpo). Hamilton dovrà redimersi: sull’incidente con Massa non ha comunque voluto rilasciare alcun commento.