Ruggito Ferrari: Alonso ottimo 2° a Suzuka
E’ la cavalcata che non ti aspetti verso un secondo posto insperato, sudato e meritato. Il sorriso di Alonso nel pomeriggio nipponico, con quella luce bassa un po’ vintage e nel clamore della festa di Vettel, è lo specchio dell’entusiamo Ferrari ritrovato per l’ennesima volta in stagione.
E’ la girandola di sentimenti contrastanti della stagione del Cavallino, oggi di nuovo sugli scudi per una prestazione che diventa l’occasione giusta per costruire un ipotetico ponte tra 2011 e 2012. Complimenti sentiti a Sebastian per il bis iridato, da parte di Fernando: “Vettel è un pilota fortissimo, è stato certamente il migliore. Lui ma anche la sua squadra, perfetta. Ma…”.
C’è un “ma” grosso così e Alonso ripete le stesse parole più di una volta, proprio per lanciare il guanto di sfida all’irresistibile (ma non oggi) Red Bull: “Noi in generale quest’anno abbiamo migliorato la partenza, i pit stop e non abbiamo commesso errori. Non ci siamo mai ritirati per incovenienti tecnici. La squadra è cresciuta, è migliorata. A mancare purtroppo è stata la prestazione della macchina, dobbiamo migliorare sotto questo punto di vista. E questo risultato ci dà grandi motivazioni per il 2012”.
Tutte positive le sensazioni per la gara di oggi. Alonso ha corso sempre tra i primi tre e grazie ad un’ottima strategia all’ultima sosta è riuscito a scavalcare Vettel e a chiudere secondo dietro alla McLaren di Button. Molto del merito è di un pilota trascinatore che mai come oggi si è ripreso la Ferrari.
Anche con qualche rimpianto, visto che gli ultimi giri sono stati illusori. Lo spagnolo ha recuperato secondi su secondi a JB senza però riuscire a sferrare l’attacco decisivo per la vittoria.
Ma la piazza d’onore ha comunque inorgoglito Matador: “Tutto oggi è andato meglio del previsto, ce ne andiamo da qui con un gran sorriso. Siamo tornati a un buon livello, questo è un risultato che ci dà la spinta giusta. La strategia è stata fondamentale, siamo stati bravi a capire il momento giusto in cui cambiare le gomme. E’ stato bello lottare alla pari con McLaren e Red Bull. Per la prossima gara l’obiettivo rimane lo stesso, salire ancora una volta sul podio e magari cogliere in gara le opportunità che si presentanto per vincere”.
Più tormentata la gara di Felipe Massa (settimo al traguardo), apparso in giornata giusta soltanto per i primi due terzi di gara. Poi il solito, dubbio, contatto con Hamilton. I due sembrano continuare un singolar tenzone che non porta a nulla (dato che poi arrivano 5° e 7°). Il contatto, però, è sempre l’inglese a cercarlo.
Che stringe Massa prima della chicane, danneggiandogli la paratia laterale dell’ala anteriore. “Chiedo scusa a Felipe. Le vibrazioni forti degli specchietti mi hanno impedito di vederlo.” la difesa di Lewis.
“Hamilton non mi ha visto? Io ho visto lui, e comunque è lui che mi ha urtato. Niente da aggiungere. Mi rimetto alla Federazione. Lui però fa questo con tutti, non solo con me” l’accusa di un gelido Felipe.
Che poi commenta così la sua gara, discreta soltanto fino a un certo punto. Il settimo posto non può lasciare soddisfatti dopo aver lottato per tutta la gara con Webber e Hamilton: “Avrei potuto fare sicuramente meglio, abbiamo perso del tempo con la strategia purtroppo. La McLaren ha una grandissima macchina, dobbiamo lavorare per stare al loro passo. Peccato per il risultato finale, non eravamo partiti male”.
Una critica a Hamilton arriva anche da Stefano Domenicali: “Complimenti a Vettel, ha colto un risultato meritatissimo. Doveroso fargli i complimenti. Abbiamo fatto un’ottima gara. Quello che è successo con Hamilton è stato abbastanza chiaro. Ma la cosa importante è che siamo stati competitivi. Teniamo alta la tensione per questo finale di stagione. Siamo andati bene con le gomme medie e questo è importante”.
Già la vera sorpresa è stata il rendimento con le gomme medie. Una lieta sorpresa, su cui ha fatto chiarezza l’ingegnere di macchina di Fernando, Andrea Stella: “Le gomme medie hanno funzionato bene tutto il week-end. Particolare che ha sicuramente a che fare con le caratteristiche di questa pista. Le gomme erano adatte a questo tracciato, alle sue curve e al suo asfalto. E quando le cose stanno così la nostra macchina va bene. Per questa gara, poi, avevamo una piccola modifica all’ala che ci ha aiutato nel bilanciamento. Purtroppo se guardiamo alla performance in qualifica notiamo che siamo ancora un po’ indietro”.
Indietro, si, ma non lontanti. Tutt’altro: un grande Alonso porta la Ferrari a un secondo dal vincitore su un circuito in teoria ostico e coglie un piazzamento importante. Questo dopo la batosta di Singapore. Pazza Ferrari, in cerca di continuità…