Spietato Vettel: caccia al record di Schumi
Gran paura in volo per Sebastian Vettel. Di ritorno da Singapore l’aereo su cui il campione tedesco viaggiava (circa 500 passeggeri tra cui anche Peter Sauber) ha dovuto bruscamente interrompere la manovra di atterraggio nell’aeroporto di Zurigo per un problema tecnico e riprendere quota quando ormai era molto vicino al suolo. Il veivolo è stato poi fatto atterrare a Francoforte.
Dal pericolo all’ambizione. Il passo è breve, la terra di conquista è il Sol Levante. Suzuka è la svolta di una vita, quella definitiva, quella che può consacrarti per sempre quale stella di un firmamento composto da pochi fenomeni.
Seb Vettel è un pilota che corre da solo, vince da solo e gioca con i numeri a suo piacimento. Infrangendo record su record. Riscrivendo la storia di uno sport che non veniva così bruscamente dominato dall’epopea della Ferrari di Michael Schumacher.
A Sebastian manca un punto soltanto per diventare il due volte campione del mondo più giovane di sempre. Altre tre pole per raggiungere Nigel Mansell a quota 14 in una sola stagione. Non è affatto una mission impossible visto il potenziale in qualifica dimostrato dalla Red Bull.
Poco tempo fa con (fin troppa) umiltà Vettel ha affermato: “Sono orgoglioso delle mie numerose pole ma prima di entrare nella storia mi mancano anni di giri veloci al sabato. Come Senna ad esempio. Non basta una sola stagione per essere paragonato ai miti”.
Dietro queste parole si cela il vero punto di forza del Golden Boy della F1. Che consiste in un’ambizione smodata, in quell’insaziabile fame che contraddistingue soltanto i cavalli di razza.
Basti pensare alla differenza rispetto a gente del calibro di Fernando Alonso e Lewis Hamilton, piloti bestiali ma a tratti prigioneri di un modo di correre campanilistico, del testa a testa, della filosofia dell’io contro te.
In Vettel tutto questo è assente. Il pilota della Red Bull non vive di rivalità sportive o grandi duelli. Sebastian supera avversari come birilli eppure in testa ha solo un obiettivo, cioè quello di emulare i grandi delle corse, per essere riconosciuto egli stesso tale.
A cinque gare dalla fine del campionato Seb è a caccia del record più significativo. Quello del maggior numero di vittorie in una sola stagione che appartiene a Schumi, che ne totalizzò la bellezza di 13 nello straordinario 2004. Con 148 punti iridati.
Vettel dopo quattordici Gp di punti ne ha 309, che con i vecchi punteggi sarebbero stati 127. Può quindi, in proporzione, agevolmente superare il record del kaiser.
Sono 4 invece le vittorie che andrebbero aggiunte alle attuali 9 per arrivare ai fatidici 13 Gp vinti.
Considerando che mancano cinque gare alla conclusione del campionato il tedeschino di Heppenheim dovrebbe trionfare in tutti i rimanenti Gran Premi per superare il maestro di Kerpen. Gli basta invece fare quattro su cinque per eguagliarlo.
Vettel, ammazzamondiale per eccellenza, riuscirà in questa ennesima impresa?