La Ferrari non sa più vincere: Alonso è 4°
Mesta, incolore, impalpabile. Un fuoco di paglia che dura una decina di giri, giusto il tempo di far sognare i tifosi prima della più totale disillusione. Non ci sono piste, assetti o piloti che tengano. La 150° Italia e più precisamente questa Ferrari targata 2011 è una squadra mediocre, sempre più terza forza in campionato. Risultato che, per essere chiari, è un fallimento.
Stefano Domenicali ai microfoni Rai parla delle gomme medie come del “tallone d’Achille della Ferrari”. Giusto, vero, è così. Alonso ha perso il podio perchè con le mescole più dure girava un secondo (quando andava bene) più piano di Red Bull e McLaren. Bisognerebbe però chiedersi come mai da marzo ad oggi la Ferrari non è riuscita a far lavorare decentemente le Pirelli più dure. Siamo sempre allo stesso punto. “A Monza sarà diverso, ci rifaremo” chiude il capo GeS. Solita litania, ennesimo proclama di riscatto che tozza con la cruda realtà.
Quarto Fernando al traguardo, ottavo Felipe. Storie diverse unite da quel duello fratricida delle prime tornate. Lo spagnolo affianca il compagno di team e lo scavalca senza troppi complimenti, tutt’altro. Ma quella dei primi giri è una Ferrari in palla con entrambi i piloti, che partono bene e sorpassano Rosberg ed Hamilton. Alonso poi, complici i guai alle gomme di Vettel, si ritrova addirittura in testa alla corsa. Sembra la giornata buona.
Peccato però che Red Bull e McLaren siano superiori e che la Ferrari, in realtà, non sappia più vincere. Un errore fare “catenaccio” anche quando si ha l’occasione di tirare un calcio di rigore. Il muretto Ferrari a Spa ha scelto una strategia banale e conservativa, nel giorno in cui le condizioni erano perfette per attaccare. La Rossa poteva puntare tutto sulle gomme morbide, approfittando della saefety car per passare a una tattica di tre soste, invece i tecnici hanno puntato tutto sulla distanza. Due soste, un treno di gomme morbide (inspiegabilmente) risparmiato e Alonso che negli ultimi quindici giri annaspa con le gomme dure.
Ancora una volta la paura di inventarsi qualcosa di diverso, di osare, ha avuto il sopravvento. Eppure l’asturiano vede il bicchiero mezzo pieno, lui dice di essersi divertito: “Quando perdi il podio a tre giri dalla fine un pizzico di tristezza ti rimane. Abbiamo sofferto un pò soprattutto con le gomme medie, dove di media eravamo più lenti di un secondo e mezzo rispetto agli altri. Ci siamo trovati in testa grazie a una strategia molto buona, mentre come passo gara non eravamo competitivi e lo sapevamo, prima o poi dovevamo perdere quella posizione. Sono comunque soddisfatto: sono partito ottavo e arrivato quarto, ho fatto dei sorpassi e quindi è stata una domenica divertente. Ci manca ancora uno ‘steppino’ di performance per essere al passo dei migliori”
Oltre il danno anche la beffa per Felipe Massa, un sorpasso doloroso subito da Alonso e anche una foratura che ha compromesso la rincorsa al quinto posto: “La gomma non mi ha aiutato, ho anche avuto problemi durante la gara per superare Rosberg, lui riusciva ad avere una velocità alta durante il rettilineo. Anche se il problema più importante è stata la gomma posteriore bucata, purtroppo succede. In generale, le gomme si sono consumate un pò soprattutto le morbide, nel finale con quelle medie la macchina ha migliorato un pò. Adesso c’è Monza, speriamo di iniziare e finire dove vogliamo”.
Restano negli occhi le prime tornate arrembanti dei ferraristi, con il duplice sorpasso su Hamilton e il duello interno, cosa rara da queste parti. Furie rosse ma per soli dieci giri; troppo poco se si vogliono vincere gare. E, tanto per esser cattivi, provochiamo: Massa avrebbe la facoltà di attaccare Alonso come capitato oggi a parti inverse o interverrebbe mamma radio?