Gp Belgio: in McLaren ride solo Button, terzo
Ieri, dopo le Qualifiche del Gp di Belgio, si diceva della doppia faccia della medaglia di casa McLaren: triste quella di Button e radiosa quella di Hamilton. Oggi, dopo la fine della gara, il conio rimane lo stesso ma le teste si invertono: premiata dal terzo posto e felice quella di Jenson, sconsolata e a zero punti quella di Lewis. Somerset Boy, dopo l’ennesima, entusiasmante rimonta, ha chiuso appunto sul terzo gradino del podio, dietro gli alfieri Red Bull: Vettel e Webber. L’anglo-caraibico invece, seppur dopo una bella partenza, finisce la sua gara al 14esimo giro, dopo una collisione con il pilota Sauber, Kobayashi.
Hamilton veniva appunto da una prestazione superba in Qualifica, bravo nell’inserirsi fra i due tori volanti e a guadagnarsi così la prima fila. Button, dopo quell’incomprensione coi box, partiva invece 13esimo. Ma, alla fine della fiera, l’handicap del pilota di Frome si è trasformato in un vantaggio. Button è infatti partito con gomme dure (qui in Belgio la mescola media), potendo risparmiare un treno di gomme morbide.
Ottima la partenza di Lewis che, nelle battute iniziali, mette a segno anche un bel sorpasso su Alonso. Poi la prima girandola dei box: Hamilton assaggia anche la testa del gruppo. Button si barcamena nelle retrovie. Dopo la sua sosta ai box, Hamilton si lancia all’inseguimento dei piloti che lo precedono. Fra questi c’è il giapponese del team elvetico. Il sorpasso sembra abbastanza agevole, ma il driver nipponico, che non è certo un pilota arrendevole, stenta a mollare. L’inglese è comunque avanti ma crede forse (facendo una valutazione rivelatasi errata) di esserlo più di quanto non lo sia realmente. Imposta la curva a destra pensando di avere spazio alla sua sinistra, credendo forse di avere tutta la misura-monoposto di vantaggio: così non è. Impatto con Kobayashi e fine della sua corsa. Intervistato a caldo Lewis appare comunque calmo e dichiara: “È stata una sfortuna. Ero avanti e non so perché sono stato colpito da dietro!”.
Intanto davanti Alonso esalta il popolo rosso ma, alla lunga, gli stradominatori Red Bull salgono in cattedra costruendo quella che poi diverrà una doppietta oltre che la prima vittoria di casa Red Bull a Spa Francorchamps. A far da spartiacque tra la gara di Hamilton e quella di Button c’è la safety car. Al rientro della bellissima Mercedes SLS inizia il Somerset Boy-Show. Una rimonta da fare; gomme da gestire; strategia originale; pista che magnifica le doti velocistiche e la guida pulita: gli elementi per esaltare Button ci sono tutti. E lui non delude.
Inizia la serie di sorpassi eccellenti. Con il suo passo veloce, regolare ed elegante Button sopravanza Shumacher, Sutil, Massa e Rosberg. L’inglese è quarto dietro Vettel, Alonso e Webber. Del quartetto di testa Jenson è il più veloce, l’unico a montare gomme soft e l’unico a poterle usare fino alla fine. Gira a fionda e mette nel mirino il terzo posto. Ma la preda cambia. Webber passa infatti Alonso e Button vede “rosso”. La differenza dei tempi sul giro è troppo alta e dal box McLaren capiscono che Button ce la può fare… e infatti ce la fa. Sorpasso pulito su Alonso, sverniciato da Jenson con una velocità maggiore di 14 km/h. Ancora una volta la regolarità di Button paga più del genio sregolato di Hamilton, sia quest’ultimo colpevole o no dei suoi patatrac. Adesso Jenson, salito al quarto posto, scavalca il suo team mate nella Classifica Piloti e si incolla ad Alonso, attualmente il primo degli “altri”, dietro a Webber e Vettel, ormai vicino al suo secondo titolo iridato consecutivo.