Sauber e HRT favorevoli al ritorno dei test

Come avevamo anticipato qualche settimana fa, i team di Formula 1 stanno discutendo sulla possibilità di reintrodurre i test durante la stagione. Si temeva che i team più piccoli potessero opporsi, dato che il contenimento dei costi – per ora – passa anche dall’assenza di prove.

Come spesso sottolineato dal Presidente Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo, la Formula 1 è attualmente l’unico sport in cui non ci si può allenare. E’ dello stesso parere il Presidente della FIA, Jean Todt, ha ha recentemente sostenuto che si tratta di un divieto assurdo che deve essere forzatamente rivisto.

Sulla questione si sono ora espressi anche due team più piccoli, economicamente parlando, ossia Sauber e HRT. Monisha Kaltenborn, CEO del team svizzero, ha ammesso che da Hinwil c’è l’apertura verso il ritorno ai test, ma questo deve essere fatto specificatamente con un occhio al contenimento dei costi: “Per noi è estremamente importante che alla restrizione dei test non si rinunci totalmente. Tuttavia, crediamo che si possa organizzare un test durante la stagione, specialmente per dare modo ai giovani piloti di provare la vettura”.

Le paure della Sauber sono fondate: la liberalizzazione completa dei test, si tradurrebbe con un ritorno al passato, avvantaggiando solamente chi ha grandi budget da potersi permettere una vera e propria squadra prove per macinare chilometri su chilometri: “Abbiamo la sensazione – continua la Kaltenborn – che per trovare il giusto equilibrio dobbiamo mantenere certi limiti e dare comunque qualche possibilità ai giovani di poter girare, è un fattore molto importante”.

L’idea della team manager Sauber è chiara: “Anziché fare tutti i test invernali a febbraio, se ne potrebbe spostare uno durante la stagione, organizzandolo in modo economicamente efficace e responsabile, ottenendo lo sviluppo della monoposto senza però spendere cifre esorbitanti”.

Anche dalla HRT arriva un parere positivo. Colin Kolles ha dichiarato: “In linea di massima, noi siamo favorevoli. Poi dipende che tipo di accordo si trova, come si dovrà faare e in che periodo della stagione farlo. Il fattore costo gioca un ruolo importante in tutto questo. Se viene organizzato in modo efficiente, saremo più che felici di poter andare ai test, sarebbe utile anche per noi”.

Kolles però mette le mani avanti, facendo anche una proposta valida: “Certo, se si fa una gara in Ungheria e il test viene organizzato a Jerez o al Paul Ricard, allora diventa un po’ difficile. L’ideale sarebbe fermarsi nello stesso circuito dove si è corso prima per altri due o tre giorni di test, magari proprio prima di fermarsi per la pausa estiva. In quel caso, diventerebbe una buona cosa, perché non ha costi enormi”.

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