“La F1 che vorrei”, l’opinione di Leo Turrini
La “F1 che vorrei” si appresta a giungere alla conclusione: ancora fino al 20 agosto sarà possibile inviare le vostre proposte per un circus migliore, scrivendo una mail a laf1chevorrei@blogf1.it. Il tutto verrà raccolto in un volume cartaceo che consegneremo a Stefano Domenicali in occasione del FOTA Fans Forum che si terrà il 7 settembre a Milano.
Oggi ospitiamo con piacere Leo Turrini, noto giornalista italiano considerato uno dei maggiori esperti di Formula 1 che, da anni, segue i grandi dello sport per i quotidiani Il Resto del Carlino, La Nazione, Il Giorno.
D: Un antico detto popolare diceva “Al tempo di carestia, ogni buco è galleria”. Sorvolando l’origine del proverbio e attuandolo alla F1, pare che di buchi nel regolamento ce ne siano diversi. Nelle ultime tre stagioni, c’è sempre stata una furbata dietro ad una vettura vincente. Cosa risponderesti a chi invoca il pugno duro della FIA? (Quello vero, non certo quello visto a Silverstone)
R: “Non è questione di pugno di ferro. Basterebbero poche regole chiare, con interpretazione autentica data prima del Gp numero uno della stagione. Tutto lì”
D: La F1 è uno dei pochi sport dove le regole continuano a variare di anno in anno. Come giudichi la proposta di una stabilità regolamentare per un periodo minimo di 3-5 anni? Non sarebbe forse questo il primo passo verso una riduzione vera dei costi?
R: “Sì, io darei regole fisse per un triennio, ovviamente con la specifica annotazione del punto 1, cioè avere interpretazione sicura e definitiva prima del via della singola stagione”.
D: C’è molta confusione riguardo il futuro tecnico della categoria: bocciata l’idea del quattro cilindri, è passata invece quella del V6 sovralimentato, più altre novità come l’utilizzo del motore elettrico nella pitlane. A tal riguardo, pensiamo ci saranno ancora tira e molla sulla questione. Che idea hai riguardo questa forzatura verso l’elettrico imposta dalla FIA?
R: “Bisogna intendersi. Todt ha ragione a volere una F1 possibilmente ‘ecocompatibile’. E’ il futuro, non si scappa e non si discute. Occorre trovare un punto di equilibrio, magari coinvolgendo i grandi costruttori, gli unici ai quali può interessare lo sviluppo delle tecnologie verdi abbinate a prodotto e corse”.
D:Ultima domanda di rito, quasi un tema libero! Su cosa lavorerebbe Leo Turrini per migliorare la Formula 1?
R: “Io lavorerei sulla… anagrafe! La F1 è vecchia. Ecclestone comanda dagli anni Settanta, Todt è in giro (vedi Peugeot) da tre decenni, Montezemolo era ai box Ferrari nel 1973. La F1 non interessa più ai giovanissimi perchè, purtroppo, è un Paese per vecchi, altro che film dei fratelli Coen…”