La Ferrari si conferma competitiva al Ring

Ci si aspettava una conferma delle prestazioni viste a Silverstone e, puntualmente, è arrivata. La 150° Italia ha dimostrato di potersi giocare la vittoria con il suo alfiere spagnolo e, anche se al Ring la vittoria è andata ad Hamilton, in casa Ferrari si accoglie il risultato con un mezzo sorriso. Mezzo, sì, perché la Ferrari non fa segreto che punta a vincerle le gare che restano, abbandonando di fatto la strategia conservativa che l’ha portata, nel tempo, a questa sorta di paura di rischiare. E oggi Alonso ha mostrato che quelle pronunciate qualche giorno fa, non erano certo parole buttate al vento.

Lo spagnolo è partito bene, ma il solito problemino con le temperature basse dei propri pneumatici lo porta all’errore già dopo pochi giri, perdendo la posizione guadagnata su Vettel. Una volta entrate in temperatura le gomme, lo spagnolo non si fa problemi e insidia Vettel con costanza, fino a superarlo di forza alla prima curva e mettendo una pezza al fuoripista iniziale che aveva fatto saltare sul divano i tifosi. Da lì in avanti, Fernando macina giri veloci che ricalcano le prestazioni di Hamilton e Webber, con i quali si alterna al comando della corsa.

Ma l’episodio chiave avviene al giro 33. Alonso ha appena sfruttato la lotta tra Hamilton e Webber per guadagnare qualche decimo di secondo di vantaggio e fare la sosta ai box con un leggero margine. La manovra gli riesce e torna in pista al comando, ma gli pneumatici più freddi non gli danno lo spunto per difendersi da una intelligente mossa di Hamilton: L’anglocaraibico sfrutta la trazione precarica della 150° e sorpassa all’esterno il rivale alla Mercedes Arena.  La bella manovra di Hamilton è completata comunque da quella intelligente di Alonso che ha scelto di non spingere verso l’esterno il proprio avversario, per evitare possibili contatti.

Il buon ritmo del ferrarista con gomme morbide, non trova poi conferma al passaggio alle coperture più dure, le White Medium. Una volta presa coscienza che il secondo posto era il massimo risultato possibile, non rimaneva altro che tirare i remi in barca e incassare i 18 punti.  E’ comunque un Alonso soddisfatto che ammette: “Un buon momento per noi: secondi a Valencia, primi a Silverstone e secondi anche oggi.  E’ stata comunque una gara fantastica, oggi avevamo un buon passo, sono riuscito a superare Vettel in pista e Webber al pitstop. Nell’ultimo stint, semplicemente non eravamo abbastanza veloci e quindi ho cercato solo di mantenere il vantaggio su Mark”.

Al termine dei sessanta giri previsti, Alonso ha ricevuto ordine di fermare la sua monoposto in pista per preservare benzina per non incorrere in problemi nei tradizionali controlli al termine della corsa. Così, lo spagnolo è sceso della sua monoposto e ha trovato un passaggio sulla RB7 di Webber.

E mentre Alonso se la ride, conscio di aver raccolto un altro buon risultato, Massa è sceso dalle monoposto che gli giravano un bel po’ i cosiddetti. Felipe ha fatto oggi la sua miglior gara dell’anno: è scattato benissimo, ma alla prima curva è stato spinto verso l’esterno e ha perso la posizione nei confronti di Rosberg che, da lì in avanti, ha fatto da tappo al brasiliano. L’unica colpa che ha avuto è quella di non essere riuscito a sopravanzare subito il tedesco della Mercedes che però poteva contare su una buona velocità di punta. Sbarazzatosi di Rosberg dopo qualche giro di troppo, ha mostrato un buon passo e, sul finale, Felipe si è anche ritrovato a battagliare corpo a corpo con il campione del mondo in carica. Vettel ha faticato abbastanza e pur essendo veloce, non è riuscito a sopravanzare Massa, neanche all’ultimo giro.

A regalare a Vettel il quarto posto ci ha pensato la crew Ferrari durante l’ultimo e decisivo pitstop, pasticciando con un dado e aprendo le porte a Vettel, facendo finire Felipe solo al quinto posto. Ovvio che durante le interviste di rito, il musone di Paperino era grande quanto il microfono di chi lo intervistava:  “Vabbè, può succedere”, ha cercato di sdrammatizzare il paulista. “Su tre soste, una che non funziona può capitare. Ho visto che mi è volato davanti un dado e poi ho perso la posizione. Peccato, perché la gara andava bene, anche se in partenza mi sono ritrovato all’esterno e ho perso posizioni. In realtà ero partito bene, ma da quel punto era difficile far altro e mi sono ritrovato dietro a Rosberg. Abbiamo fatto anche una bella lotta con Vettel, peccato per il pistop. Volevo e potevo arrivare più avanti, avevo un buon passo”. 

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