Gp di Germania, il Kaiser è Hamilton
Sembrava una battaglia persa in partenza, invece è stato proprio lui, Lewis Hamilton, a conquistare il Castello del Nurburg! Dopo un avvio di week end scoraggiante per la McLaren, condito dalle parole di sconforto dello stesso Lewis, al Gp di Germania è arrivata la seconda vittoria stagionale per l’anglo-caraibico. Dietro di lui un arrembante e mai domo Fernando Alonso ed un Webber che, per questa volta, è l’unico inquilino Red Bull del podio. Gara nera invece per l’altro alfiere McLaren: Button si è infatti ritirato al 36° giro per un problema idraulico, che gli ha mandato in tilt cambio e servosterzo. Si tratta del secondo ritiro consecutivo per Somerset Boy, dopo lo stop di Silverstone per una ruota montata in maniera errata dagli uomini del box.
Lewis aveva dichiarato di essere un secondo più lento di Ferrari e Red Bull e di sperare di limitare i danni in gara. I danni invece li ha fatti lui agli altri, soprattutto a una Ferrari che sperava di cavalcare ancora l’onda che li avevava portati alla vittoria in Inghilterra. Si diceva che alle spalle della Red Bull si faceva un campionato a sè, tra Ferrari e McLaren. Gli uomini del Cavallino erano passati, nell’inseguimento ai tori volanti, ma alla McLaren hanno saputo reagire con prontezza, mettendosi lì davanti a tutti.
Hanno funzionato, a quanto pare, le novità aerodinamiche portate qui in Germania, contrariamente a quanto non avessero fatto quelle sperimentate nella gara di casa, in Gran Bretagna. Uno dei dettagli più evidenti sono state delle nuove bandelle al posteriore, alla base dell’alettone, per meglio dissipare i flussi di aria calda provenienti dalla vettura. Ma è in generale tutto il pacchetto portato da Woking che ha lavorato al meglio. La Mp4-26, questa volta, ha trovato il carico aerodinamico adatto, riuscendo a sfruttare megli0 di tutti gli altri gli pneumatici. Il quid in più rispetto alla Ferrari è stata certamente la capacità di portare le gomme in temperatura molto più rapidamente: è lì che Lewis ha costruito la sua vittoria.
Che Hamilton fosse in palla lo si era capito sin da subito. Allo start è stato un fulmine: bruciato Webber già alla prima curva. L’australiano conferma la sua incapacità di partire bene, sciupando così un’altra pole position. Partenza perfetta quindi per Lewis, molto meno per Jenson, che da 7° scivola fino alla decima posizione. I settori in cui gli gira meglio sono il primo ed il terzo, ma Hamilton riesce comunque a mantenere saldamente il comando della gara. Alle sue spalle Webber e Alonso non mollano. Al 13° giro cominciano un po’ di problemi alle gomme posteriori, Hamilton deve difendersi. Da antologia le schermaglie con Webber, che lo passa poco prima del rettilineo dei box, salvo poi essere ripassato già alla prima curva da Lewis. Si capisce che la gara sarà un affare del terzetto che, compatto e veloce, fa da battistrada: Hamilton, Webber, Alonso. L’australiano della Red Bull passerà al comando dopo la prima girandola di Pit Stop. Poi il britannico restituisce il favore a Webber, ma lo snodo decisivo del Grosser Preis di Germania si consuma al 33° passaggio. Alonso esce dalla Pit Lane, riuscendo a posizionarsi davanti agli arrembanti Hamilton e Webber. Ma le gomme del ferrarista sono troppo fredde, Hamilton sa che l’asturiano avrà problemi di trazione nella primissima parte del circuito e lo insidia, con successo. Il terzetto è ancora là, ma a condurlo è Hamilton. Alle sue spalle Alonso e Webber: arriveranno in questa successione sotto la bandiera a scacchi. Button invece, dopo un inizio difficile, comincia un rimonta gagliarda. Al 35° giro Jenson riesce finalmente a sbarazzarsi di Sutil: è 6°. Ma un giro più tardi l’idraulica lo tradisce.. Troppo rischioso restare in pista, lo fanno rientrare per il definitivo ritiro. Dal muretto hanno temuto che anche Lewis potesse avere lo stesso problema, ma così non è stato. Nella parte finale della gara Hamilton continua a guadagnare su Alonso, poi appena i tempi si alzano per il deterioramento delle gomme, rientra ai box per la sosta finale: bisogna mettere le gomme dure. Alonso tenta il tutto per tutto, ritardando la sua di sosta, ma i suoi tempi sono alti e non riesce a sopravanzare Hamilton, che vince meritatamente.
Una vittoria questa che dà molta fiducia alla McLaren, che temeva di essere entrata nel tunnel del classico declino da seconda parte del Campionato. Una vittoria che dà fiducia un po’ a tutto l’ambiente: le Red Bull, e soprattutto Vettel, non sono imbattibili, anche se il suo vantaggio resta comunque altissimo. Adesso si guarda già al Gp d’Ungheria, dove sono favorite, manco a dirlo, le Red Bull e la loro aerodinamica perfetta. Ma la McLaren parte da questo splendido successo: c’è un Hamilton sulle cui vele bisogna continuare a soffiare e un Button da recuperare, inaudito fargli perdere così punti e fiducia.