Gp Gran Bretagna: le pagelle di Silverstone
Fernando Alonso 10 e lode Ecco in terra inglese il risultato che non ti aspetti; una vittoria favolosa che parte da molto lontano. Dal magnifico lavoro di questi mesi sull’acerba 150°Italia, finalmente a livello delle migliori, e dalle numerose qualità di questo fantastico pilota spagnolo. Un po’ Mansell e un po’ Prost questo Alonso in Rosso. Intelligente e calcolatore come il Professore quando dopo la prima sosta deve lottare con le gomme che non entrano in temperatura e limitare i danni. Driver vecchio stampo, cattivo come il Leone, quando si tratta di attaccare a testa bassa e tirare come un dannato per spaccare il gruppo e andarsene. Il passo gara con le soft su asfalto asciutto è mostruoso; Alonso prima restituisce il sorpasso a Hamilton, poi saluta Vettel che fa merenda all’autogrill e si invola verso uno dei suoi trionfi più significativi. Prima vittoria stagionale, ventisettesima in carriera, raggiunge Jackie Stewart e fa tremare la Red Bull. FENOMENALE
Sebastian Vettel 6,5 Scatta benissimo dalla seconda piazza e sembra poter recitare il solito monologo. Ma il pubblico ormai conosce a memoria la parte e in Red Bull decidono di cambiare il copione. Pasticciano ai box nella seconda sosta facendo finire il tedesco dietro ad Alonso ed Hamilton. Sebastian però non è brillante come al solito. La mossa di rinunciare ad attaccare in pista Hamilton, sebbene la McLaren sia notevolmente più lenta, non si addice a un campione del mondo. Non spinge al massimo e quando lo fa non è veloce come la Ferrari. Supera Hamilton grazie alla strategia ma negli ultimi giri, con il morale e le gomme a pezzi, seve un intervento provvidenziale di Horner per salvarlo da Webber. Alla fine sono diciotto punti importantissimi in ottica mondiale ma la prestazione complessiva non convince del tutto. DELUDENTE
Mark Webber 7,5 Bella la pole position che strappa per pochi centesimi al compagno di team, più in sordina la partenza e parte della gara. Mark non sembra capace di mantenere un ritmo costante; sull’asfalto viscido alterna giri velocissimi a tornate più lente. Un’inspiegabile discontinuità che gli costa al secondo stop la piazza d’onore e più in generale la lotta per la vittoria. Si sveglia nel finale rimontando svariati secondi a Vettel e insidiandolo pericolosamente fino al traguardo. Un ordine di scuderia gli tarpa le ali, impedendogli un sorpasso diventato molto probabile. Dopo Montreal e Valencia arriva comunque un altro terzo posto che gli fa mantenere la seconda posizione in classifica. AFFIDABILE
Lewis Hamilton 8,5 Oggi un po’ il contrario di Vettel. Con il tedeschino nei panni del “figlio di papà” un po’ viziato e Lewis in quelli del self-made man con il coltello tra i denti. Combatte, e bene, in condizioni di inferiorità tecnica perchè la sua McLaren sull’asciutto proprio non ne ha. Si esalta come al solito sul bagnato con intermedie e slick, purchè ci sia da inventare. Non può nulla quando le condizioni diventano standard. Sorpassi e battaglie contro tutti; Hamilton dà spettacolo e solo un problema di consumo gli impedisce di difendere il podio. Con Massa nelle ultime curve sono scintille ma nel corpo a corpo la spunta ancora lui. Corre da racer puro e il quarto posto è ottimo considerando il potenziale della vettura e la quinta fila della qualifica. AIACE TELAMONIO
Felipe Massa 6,5 Un quinto posto che accresce il bottino inglese della Ferrari ma da lui oggi ci si aspettava di più. E poco conta quella rimonta indiavolata su Hamilton negli ultimi giri. Troppo tardi anche se con un attacco più ragionato poteva chiudere agevolmente quarto. La verità è che Felipe non trova il necessario feeling con l’auto sull’asfalto visicido, condizione di pista che è un vero e proprio uno tallone d’ Achille per il paulista (qualcuno ricorda il Gp del Nurburgring del 2007?). Per due terzi di gara chiude il treno dei primi, non riesce a superare in pista Button ma i meccanici McLaren gli danno una mano. INCERTO
Jenson Button 7 Non è la migliore McLaren e lui non è in giornata di grazia. Su un circuito che, nonostante sia quello di casa, non gli dice gran bene. Eppure riesce a tenersi dietro per tutta la gara la Ferrari di Massa e a guardare a vista i primi della classe. Chissà se nel finale avrebbe avvicinato Hamilton. Non lo sapremo mai perchè purtroppo per lui i meccanici si dimenticano di avvitare l’anteriore destra all’ultima sosta costringendolo al ritiro. Lui, tranquillo, li consola per radio e nel dopo gara ammette che cambiare gomme non è facile. SIGNORILE
Nico Rosberg 6,5 Non ci crederete ma c’è anche lui! Nico si qualifica in top ten e corre, quasi in solitudine, a ridosso dei primi. Strategia di due soste e brivido Perez, con il messicano che nelle ultime fasi si fa minaccioso. Rosberg riesce a ristabilire le distanze e chiude sesto. Un buon piazzamento ma non era questo il mondiale che sognava. Così rischia seriamente di perdersi. Urge una scossa…
Sergio Perez 8 Dodicesimo in qualifica e autore in gara di una prova notevole. Sorpassi, bagarre e ritmo. Sergio risale la china e complice qualche disavventura altrui riesce a passare sotto la bandiera a scacchi in settima posizione. Seconda volta a punti in stagione e un’altra corsa convincente dopo la bella prestazione di Valencia. Monaco è soltanto un brutto ricordo, il ventenne messicano cresce in fretta e bene.
Nick Heidfeld 7,5 Dal cilindro, stavolta, il buon Nick si inventa un bel numero. Accusato spesso di essere poco incisivo, in Inghilterra ci mette molto del suo per scalare la classifica dal sedicesimo all’ottavo posto finale. Un piazzamento considerevole vista la lentezza della Renault in questo Gp. Corre con la testa riuscendo ad avere la meglio su un trenino di piloti a centro gruppo e ottenendo così punti importanti. CONCRETO
Michael Schumacher 8 La qualifica è pessima, i primi giri buoni ma con la macchia tremenda dell’incidente con Kobayashi che gli costa addirittura il venerando “stop and go”. Sanzione che non si vedeva da un po’ e chissà che i commissari di gara non abbiano esagerato appositamente proprio perchè da lui ci si aspetta una condotta di gara più saggia. Detto ciò, nonostante l’errore la prova è ottima perchè dalle ultime posizioni Michael riesce ad arrampicarsi fino alla zona punti. Con una vettura che non è Red Bull o Ferrari…TENACE
Jaime Alguersuari 7,5 Terza volta consecutiva a punti e ancora una bella rimonta. Purtroppo la Str6 non rende come deve sul giro secco, altra cosa sulla distanza. Jaime sembra più maturo e sicuro di sè, è veloce e allo stesso tempo gestisce bene le mescole. La sorpresa di questo scorcio di campionato, da tenere sott’occhio. Alla fine è decimo al traguardo. CONVINCENTE
Sebastien Buemi 5 Spiattella una gomma in un contatto ma per tutto il week end appare a disagio. Sta accusando pesantemente il confronto con l’Alguersuari delle ultime uscite.
Kamui Kobayashi 5,5 Bravo sabato a conquistare la quarta fila, meno bene in gara dove ne passa davvero di tutti i colori. Incolpevole quando viene violentemente speronato da Schumacher, reo confesso quando si becca una sanzione per aver creato scompiglio ai box aggacciando in modo sconsiderevole i cavi della Force India. Non è tutta colpa sua, certo, ma non è la migliore prestazione dell’anno. Alla fine alza bandiera bianca per un guasto al motore (perdita d’olio). PAPERINO
Adrian Sutil 6 La tattica delle tre soste non paga, il tedesco non ha il ritmo giusto per sostenerla. Adrian parte undicesimo e chiude nella stessa posizione. A ridosso dei punti senza agguantarne. Anche per colpa del team. La Force India perde una grandissima occasione. Paul di Resta (6,5), abilissimo in qualifica (sesto!)è costretto a chiudere quindicesimo per un infinità di tempo perso nella seconda sosta. Squadra sprecona e la classifica ne risente.
Vitaly Petrov 5 A differenza del compagno di scuderia non riesce a emergere dall’asfaldo viscido di Silverstone. Rimane a metà schieramento adottando una strategia di due soste che evidentemente non lo porta molto lontano. Il dodicesimo posto è un risultato mediocre. ASSENTE
Rubens Barrichello 6 Soffre tanto in prova, soprattutto nei confronti del team mate. L’ottava fila è bruttina, va un po’ meglio in gara dove riesce a difendersi dignitosamente con il materiale a disposizione. Sicuramente meglio di Pastor Maldonado (5,5) stupefacente in prova, settimo, ma impalpabile quattordicesimo di domenica. La Williams, intanto, è sempre più staccata dalle altre in classifica.
Timo Glock 6 e Jerome D’Ambrosio 5,5 I due alfieri Marussa Virgin approfittano dei guai della Lotus per chiudere in posizioni più dignitose con il tedesco che precede sul traguardo il pilota belga di ben ventisette secondi.
Heikki Kovalainen 7 Bravo davvero a portare in Q2 la Lotus. Non è una cosa scontata nè una cosa facile. Peccato che in pratica salti la gara visto che perde la quarta marcia dopo solo due giri ed è costretto al ritiro. Ma quello che fa sabato è da appalusi.
Jarno Trulli 5 Una perdita d’olio lo condanna dopo dieci tornate. Ma partiva ventunesimo, dietro a Timo Glock. Non il miglior Jarno…
Vito Liuzzi 6,5 Qualcuno aveva pronosticato tempi duri per Tonio con Ricciardo in squadra. Non è così. L’italiano si qualifica davanti al rookie australiano e in gara gli rifila un giro di distacco. chiude diciottesimo.
Daniel Ricciardo 6 Cronometro alla mano non ha fatto fuoco e fiamme come ci si aspettava, paragonandolo ovviamente al compagno di team. Prende paga in qualifica e in gara, con distacchi per nulla leggeri. Ma era soltanto il primo Gp in carriera, era visibilmente emozionato ed è già importante per lui aver preso la bandiera a scacchi.
Scarichi soffiati e Fia 3 Tremenda accoppiata da mal di testa permanente, con la normativa che è cambiata ben tre volte in un giorno. Senza arrivare poi a una soluzione definitiva o quanto meno convincente ma con una sola certezza: di quanto gas caldo in rilascio di acceleratore esca dagli scarichi importa davvero poco al pubblico, certamente interessa molto di più alla Red Bull…
Gp Silverstone 8 Gara piacevole, viva, interessante, con i primi quattro racchiusi per gran parte di gara in pochi secondi. La nuova configurazione del tracciato piace. La corsa è incerta quel tanto che serve, merito di una Ferrari in grande spolvero e della caparbietà sul bagnato di Hamilton. Ma il protagonista assoluto è Alonso, assetato di vittorie, che si beve ben due Red Bull. Tanto per gradire…