Trulli: “La tecnologia ha rovinato la F1”
Jarno Trulli, classe ’74, corre in Formula 1 da quindici stagioni e di cambiamenti nei suoi 242 Gp in carriera ne ha visti tanti. Dagli anni in Prost al sogno incompiuto di far vincere la Toyota, passando per la Renault con quella bellissima vittoria a Montecarlo nel 2004 e alfiere adesso di un marchio glorioso come quello del Team Lotus.
Una storia questa con il team anglo malese abbastanza travagliata. Jarno, sebbene sia generalmente contento della squadra, nel 2011 si aspettava maggiori progressi dalla macchina mentre è costretto a lottare stabilmente con il servosterzo della sua vettura, cosa che gli impedisce di trovare il limite della prestazione e di dare il meglio di sè.
Nonostante questo fastidioso inconveniente il pescarese non sta demeritando, assecondando l’attuale potenziale dell’auto e correndo a ridosso dei team “classici”, sempre davanti ad Hrt e Virgin.
Ventesimo al traguardo a Valencia, dietro al compagno di team Kovalainen, l’italiano ha rilasciato alcune interessanti dichiarazioni sullo stato attuale della F1 nella sua personale rubrica sul sito del quotidiano la Repubblica. Trulli è un pilota talentuoso e apprezzato dai tifosi, per la lealtà in pista ma anche per la schiettezza delle dichiarazioni.
Le ventiquattro vetture al traguardo del Gp d’Europa sono, secondo Jarno, un record tutt’altro che positivo per la Formula 1. Una tale affidabilità rovina lo spettacolo più di quanto si possa pensare: “La gara di Valencia ha eletto, secondo me, anche un altro vincitore, oltre al solito Vettel. E questo vincitore è la tecnologia. Che dopo aver stravinto negli ultimi anni la partita contro l’elemento umano (sempre meno importante in F1), ha finito per vincere anche quella, un po’ più filosofica, contro l’imprevisto e, più in generale, contro l’imprevedibile. Che nel nostro mondo si traduce nel “guasto meccanico”. Dieci-quindici anni fa, quando cominciavo a correre, un pilota sapeva come cominciava una gara ma non sapeva come l’avrebbe finita. Anzi. Non sapeva nemmeno se l’avrebbe finita. Oggi, invece, l’affidabilità è diventata ordinaria: le macchine hanno quattro ruote e sono affidabili. Non ricordo più da quanto tempo non si rompe un motore in una gara di F1. Tutto ciò rappresenta un’ulteriore perdita di fascino da parte della F1. E non è un caso che la gara di Valencia sia stata anche la più noiosa dell’anno”.
Il pensiero si allarga anche alla MotoGp: “Mi viene da riflettere anche sulla MotoGp, prima spettacolare e combattutta mentre oggi le gare dopo pochi giri sono finite. La tecnologia ha preso il sopravvento. E non è un caso che da qualche tempo siano arrivati nel mondo delle due ruote un sacco di ingegneri provenienti dalla F1”.
La chiusura di Jarno è sulla (non) lotta mondiale di quest’anno. La Ferrari è migliorata ma Vettel ha già vinto il campionato: “Vettel ha praticamente vinto, gli bastano pochi podi. La Red Bull di quest’anno mi ricorda la Ferrari del 2004, è un missile”.