Red Bull imbattibile. Vettel sempre più mondiale
Sei vittorie in otto gare e due secondi posti. Difficile dire se si possa realisticamente fare meglio di così. E’ questo il profilo strabiliante di Sebastian Vettel quando il campionato si appresta ormai al giro di boa. Un dominio incontrastato ed incontrastabile, anche se le regole cambiano. E’ ovvio che bisognerà aspettare il responso da Silverstone per sancire definitivamente la supremazia, fin ora indiscutibile, della Red Bull, visto che la gara inglese vedrà per la prima volta il divieto di utilizzare gli scarichi soffiati in rilascio. Il team della lattina, intanto, si è aggiudicato il primo match point contro la Federazione, conquistando pole e vittoria anche senza utilizzare mappature diverse per giro secco e gara, mandano a fuoco le sedie di chi si sfregava le mani in attesa del “sicuro” tracollo della vettura di Newey senza le sue armi segrete.
Vittoria in solitaria per Vettel, il cui dominio non ha vacillato neppure per un secondo sin dall’inizio della gara. Mentre gli altri dietro si affannano a spremere ogni millesimo dalla macchina, e soprattutto dalle gomme, Vettel viaggia a velocità supersonica con una tranquillità imbarazzante, quasi fastidiosa per gli avversari, che non possono far altro che sperare in un regalo inaspettato ed imprevedibile da parte del campione del mondo in carica, così come successo a Button in Canada. Macchè, Seb è una macchina che non commette mai due volte lo stesso errore. Stellare lui e stellare la Red Bull, che è la macchina migliore sotto ogni punto di vista:
Forse dall’esterno sarà sembrata una gara noiosa – commenta Seb ai microfoni della sala stampa – ma è stata una gara tra me e la mia macchina. Le strategie di Mark e Fernando erano leggermente diverse e avevo un divario molto ridotto, quindi ho sempre spinto, cercando di controllare costantemente gli pneumatici. La squadra ha fatto un ottimo lavoro nel preparare la macchina e anche se ogni anno sembra che questa non sia una pista adatta alla nostra macchina, con nessuna curva veloce, siamo riusciti a fare tutto bene. Quindi sono molto contento del risultato.
Gara più travagliata per Mark Webber. Ancora una volta la sua partenza non è stata felicissima e l’australiano ha rischiato subito di essere passato da Massa, partito a fionda. Poi il sorpasso di Alonso, risorpassato grazie alle solite soste lampo a cui ci ha abituato la Red Bull. Non è andata così però all’ultimo pit stop, con Alonso che aveva accumulato un buon vantaggio per riprendersi il secondo posto, ampiamente meritato in realtà. Quest’anno Mark sembra non averne come Vettel e anche la fortuna non sembra essere più dalla sua parte, con problemi al kers, ai freni e al cambio che di volta in volta gli complicano le cose; salvo colpi di scena, sarà davvero dura vederlo sul gradino più alto del podio:
Speravo di arrivare secondo ma non ce l’ho fatta. E’ stata un’ottima corsa, forse la mia corsa migliore dell’anno, almeno fino all’ultimo pit stop. Tutti e tre eravamo sempre volto veloci e seguivamo più o meno una strategia abbastanza simile. Ero soddisfatto, almeno fino all’ultimo pit stop, ma è stata colpa mia. Sul punto di rientrare non sapevo come sarebbero andate le medie, c’era un pò di incertezza; ho deciso di correre dei rischi con questa strategia ma non sono stato premiato. Fernando è stato fuori per un paio di giri più di me ed ha avuto la meglio. E’ stato grande Fernando, che ha fatto un ottima corsa, ma tutti e tre abbiamo lottato da vicino per tutta la corsa.
La prossima gara avrà certamente un valore elevatissimo perchè in molti sono convinti che senza la soluzione degli “scarichi soffiati” la Red Bull sarà molto meno competitiva e la concorrenza potrà finalmente combattere ad armi pari. Qualcuno, però, è pronto a scommettere che il fronte “anti-toro” resterà invece con un bel pugno di mosche. Ai posteri l’ardua sentenza.