Gp Canada: le pagelle della corsa più “pazza”

Jenson Button 10 e lode La sua, a Montreal, più che una vittoria è un’impresa sportiva. Perchè JB con convinzione e classe ha rimontato più volte da fondo gruppo, dimostrandosi più forte di ben due incidenti e un drive thru’. Una corsa pazzesca ed emozionante, coronata da una ventina di sorpassi fino a quell’ultimo stint su supersoft da fenomeno vero. Su un asfalto asciutto ma freddo Jenson sale in cattedra e non ce n’è per nessuno. Vederlo guidare è uno spettacolo per la pulizia delle traiettorie, per la dolcezza con cui dosa il gas quando sale sui cordoli. Ancora una volta dimostra una sensibilità di guida fuori dal comune. La McLaren scivola armoniosa tra le curve e Vettel non può che alzare bandiera bianca. Prima vittoria stagionale, decima in carriera. INCANTEVOLE

Sebastian Vettel 7,5 Un week-end perfetto, rovinato negli ultimi cinque giri. C’è molto di suo nella consueta pole perchè la Rb7 su questa pista è apparsa più “terrestre”. Anche in gara fa il vuoto a ogni ripartenza. La solita storia, Seb sembra di un altro livello. Fino a un certo punto, fino a due errori che pesano. Uno di valutazione e l’altro di guida. Sottovaluta nelle ultime fasi della corsa il fatto che lo inseguono ben otto titoli iridati. Si rilassa, gestisce, quando non può permetterselo. Perchè Button guida meglio di lui. All’ultimo giro l’errore tecnico, quando è al limite. Esce dalla curva quattro a fionda, quasi va a muro. E nella successiva frenata si gira e perde la corsa. E perde anche un po’ di autostima, perchè era semplicemente più lento. BATTUTO

Mark Webber 7 E’ bravo in gara a massimizzare il risultato nonostante il contatto con Hamilton al primo giro. Mark guida meglio in gara che in qualifica e grazie a una strategia accorta e un buon ritmo riesce ad afferrare il terzo gradino del podio. Ma che fatica contro Schumi! Molti punti, pochi spunti. CONCRETO

Michael Schumacher 10 E’ lui, insieme a Button, l’altro eroe di giornata. Perchè non sbaglia niente, perchè in alcune fasi pare che la F1, ai più giovani, potrebbe insegnarla. Al tornantino dell’Eplinge dà una lezione di guida ad Hamilton prima e a Webber poi. Con stile ed esperienza. Da lì non si passa. Sul fondo viscido con le intermedie si esalta,  lì dove contano unicamente il “manico” , la guida pura e la bravura ad interpretare un circuito che cambia giro dopo giro. Michael a un certo punto pare in grado di vincere. Ma sull’asciutto la Mercedes non ne ha proprio e il kaiser deve accontentarsi del quarto posto, dopo una lotta serrata contro la Red Bull. Ma è il vincitore morale. MAGICO

Vitaly Petrov 7,5 In una gara ad eliminazione, durante la quale metà dei piloti sbatte e l’altra metà fa errori, Vitaly si tiene lontano dai guai e guida anche bene, arrampicandosi fino a un quinto posto finale che è un ottimo risultato. L’anno scorso andava a sprazzi, e sembrava un bluff. Quest’anno è maturato in maniera impressionante. CONCRETO

Felipe Massa 6,5 Avevamo chiesto una risposta forte a Felipe e lui, parzialmente, l’ha data. Con una macchina e su un circuito che gli calzano a pennello Massa torna quello dei vecchi tempi. Veloce in qualifica e in gara. Anche in condizioni di bagnato che non ha mai amato. Purtroppo l’insidia, in una gara così caotica, è dietro l’angolo. E l’errore, anche un po’ sfortunato, arriva nel momento peggiore. Quando è in piena lotta per il podio va a sbattere con gomme fredde a causa di un’incomprensione con Karthikeyan. La rimonta indiavolata dal dodicesimo al sesto posto, con tanto di volata finale alla Petacchi, non cancella l’amarezza. INCOMPIUTO

Kamui Kobayashi 8 Ancora una volta nei punti, e sono sette volte su sette. Continua il gran campionato di Koba, quando la gara viene fermata è strepitoso secondo grazie alla saggia scelta di non fermarsi. E’ bravo a respingere con freddezza gli attacchi di Massa alla seconda partenza. Era dai tempi della Bar di Sato che un pilota nipponico non si affacciava in zona podio. Lui, siamo sicuri, ci tornerà presto. Cede soltanto nel finale a vetture più competitive e chiude settimo. FORTE 

Fernando Alonso 6,5 Non ha molte colpe, Nando, per il contatto che lo mette ko. Con gomme intermedie appena montate affianca Button e si butta dentro nella tremenda curva quattro. Spazio per entrambi non c’è e l’anteriore sinistra dell’inglese tocca la posteriore destra dello spagnolo. Il tutto è stato giustamente archiviato come un normale incidente di gara. L’errore di Alonso, semmai, è stato quello di avallare nelle prime fasi della corsa la scelta azzardata delle intermedie. Quando era chiaro che stava per scatenarsi il finimondo. Concorso di colpa col muretto e prima fila buttata. Le gomme sbagliate e la fretta di attaccare Button rappresentano forse due spie di allarme: la paura è che il pilota si stia innamorando del rischio, della trovata geniale per stravolgere i rapporti di forza. E non sempre funziona… 

Lewis Hamilton 2 Stavolta non lo salva niente, nemmeno il famoso merito di “provarci sempre”. La sua mini prova è semplicemente disastrosa. A quindici giorni dai casini di Monaco. Pochi giri in cui combina un guaio dopo l’altro. In partenza sperona Webber, quindi si innervosisce per la paura di un’ennesima penalità e attacca il compagno di team in modo sconsiderato, urta il muretto dei box ed è costretto al ritiro. In tutto questo c’è da segnalare anche una figuraccia al tornantino contro Schumi. Va a rapporto non dai commissari di gara ma da Ron Dennis. Il che è un brutto segno. La vena non gli si è soltanto chiusa, è proprio sigillata. E così rischia seriamente di perdersi. IRRICONOSCIBILE

Nick Heidfeld 5,5 Rovina una buona prova con una scellerata botta a Kobayashi nella quale rompe l’ala anteriore. Lo stesso alettone che un attimo dopo gli fa da trampolino di lancio in uno spettacolare incidente, per fortuna senza alcuna conseguenza. Tutto questo quando era seguito dalla regia in camera car, in diretta. Un incidente da reality, da Truman Show de noantri, che ci ha tenuto incollati allo schermo mentre il nostro eroe schivava tutte le barriere e usciva indenne dall’auto. Scherzi a parte lui e Jim Carrey hanno soltanto una cosa in comune: entrambi hanno totalizzato zero punti nel Gp del Canada. DECOLLATO

Nico Rosberg 5 Non la migliore prova di Nico. Sul bagnato mantiene un passo discreto, poi crolla nei confronti del team mate quando tocca montare le intermedie e nei giri finali compromette il probabile settimo posto in un incidente con una Sauber. Ala anteriore in frantumi e addio punti. Undicesimo al traguardo, nel giorno di Schumi lui non timbra il cartellino. MESTO

Jaime Alguersuari 7,5 Ehilà chi si rivede. Il ragazzino della Str che sembrava in crisi nera, si redime nella giornata più pazza dell’anno. Da diciottesimo a ottavo, lo spagnolo è autore di una ottima prova. In condizioni tutt’altro che facili. Buona la strategia del team e la condotta di gara esente da errori. Bene anche il compagno Sebastien Buemi(6,5) che racimola un utile punticino proprio allo scadere, completando così la giornata positiva della Toro Rosso.

Rubens Barrichello 6,5 Seconda volta a punti con una Williams che a stento rasenta la sufficienza, ma nemmeno. Ancora un nono posto dopo quello di Monaco. Rubens, qui a Montreal, non è mai veloce e appare in difficoltà anche nei confronti del compagno di squadra. Modesto sedicesimo in qualifica, riesce a raccogliere due punticini di domenica grazie alla sua esperienza.

Pastor Maldonado 5,5 Il campione in carica della Gp2 sta crescendo bene. E’ quanto emerge dalle ultime due gare nonostante non abbia raccolto punti. A Montecarlo a causa di Hamilton, qui per un suo errore durante l’ennesima ripartenza dopo Saefety Car. Esce di scena buttando alle ortiche quello che poteva essere un ottimo risultato. Disattenzione grave ma è indubbio che la prestazione cominci a farsi interessante. IN CRESCITA

Pedro de la Rosa 6 politico Quarant’anni, “collaudatore” McLaren, praticamente un ex. Gli chiedono di sostituire Perez poco prima del secondo turno di libere, lui risponde “presente” e si cala in una realtà totalmente nuova. Con mille bottoni sul volante, ali mobili e Kers. E in effetti qualche botto in prova se lo concede. Ma non sfigura sotto il diluvio. In una gara complicata vede la bandiera a scacchi, di più forse non gli si poteva chiedere. TASSISTA

Paul di Resta 5 Ahi quante ne ha combinate l’esordiente scozzese. Veloce si ma anche troppo confusionario. Bene in qualifica, dove si piazza a ridosso dei top ten, bravo in gara fino a un certo punto. Si trova stabilmente in zona punti ed è un’impresa. Ma vuole strafare; attacca Heidfeld e rompe l’anteriore. Oltre il danno anche la beffa perchè viene penalizzato. A gara ormai compromessa fora la gomma dopo aver toccato il muro e si ritira. Un escalation al contrario. Meglio comunque del compagno Adrian Sutil (4,5), il tedesco è lento in qualifica e in gara non si fa notare per nulla. Se non per il ritiro dopo essere andato anche lui a muro. Fine settimana storto per la Force India.

Vito Liuzzi 6 Il risultato migliore della stagione, un tredicesimo posto che per l’Hrt è positivo anche in ottica Costruttori. In prova si tiene dietro le Virgin, in gara fa anche di più. Arriva davanti anche alla Lotus di Trulli. BRAVO

Jerome D’ambrosio 4,5 Quattordicesimo al traguardo grazie ai numerosi ritiri, ma come si fanno a montare le gomme sbagliate sotto Saefety Car? Una squadrala Virgin, che appare fuori dal mondo. Il francese precede sul traguardo uno spento Timo Glock (4).

Jarno Trulli 6 Buona qualifica di Jarno che su un circuito che gli piace si tiene dietro il compagno Kovalainen. L’abruzzese però è sfortunatissimo in gara. Prima lamenta problemi ai freni e poi un pezzo di sospensione cede e gli finisce addirittura tra i piedi! Passa tutta la gara a combattere con pezzi di metallo tra i pedali. Sono cose che, francamente, possono capitare unicamente a lui. Ma gli vogliamo bene anche per questo. SFORTUNATO

Heikki Kovalainen 5,5 Corre solo la prima parte di gara, poi si rompe l’albero motore sulla sua Lotus. Non è “brillante” come le altre volte però.

Narain Karthikeyan 4 Chi va piano va sano e va lontano. Insomma più vai piano, più vai lontano e lui in effetti al traguardo ci arriva. Ma quando si tratta di far passare Massa rasenta il comico “Accelero? Freno? Che faccio? Che ci faccio qui?”. MISTERO

Sergio Perez s.v. Il lato umano di questa F1, perchè oltre ad essere dei fenomeni alla guida i piloti sono prima di tutto degli uomini. E ci sta che a vent’anni, dopo un botto di quelle proporzioni, non te la senti di guidare su un circuito bello tosto. Tempo al tempo, con la sensazione che la scelta saggia di non voler forzare a tutti i costi sia un importante indice di maturità.

Gp Canada 9 Sebbene i giri effettivi di gara siano stati pochi il Gp di Montreal è stato elettrizzante. La gara più pazza dell’anno con sorpassi, incidenti, condizioni proibitive. Come ciliegina sulla torta uno Schumacher scatenato e un finale thrilling che fanno entrare di diritto questa gara nel novero dei Gp iridati più interessanti.

Saefety Car 6,5 Davvero troppi giri dopo la bandiera Rossa. Maylander ha disperatamente chiesto un cambio gomme, era sulle tele! Parlando seriamente, su un circuito “all’americana” l’uso della macchina di sicurezza è stato molto yankee. Neutralizzazioni continue che hanno contribuito a rimescolare i valori e a rendere incerta la corsa.

Il diluvio universale 5 Una lunghissima e snervante attesa di due ore causa pioggia durante la quale s’è visto qualcosa di diverso. Come l’ingegnere giapponese Renault (8) che mangiava biscotti a go go. In cinque minuti tutti a imitarlo. Il pic nic in griglia(5) ci mancava. Per non parlare della Rhianneide (4), un’epopea sulla presenza della nota cantante narrata con dovizia di particolari degna dell’opera di Omero. Ma il voto massimo spetta a Ettore Giovannelli (9) per aver chiamato “pulcino bagnato” Massa..un eroe!

Il Commissario Suicida 8 Montalbano ha i giorni contati…questo nuovo commissario buca lo schermo. Mai visti tanti tentativi reiterati di buttarsi sotto le ruote di una Sauber quanti quelli che, in pochi attimi, colleziona l’impacciato e terrorizzato steward canadese. AIUTO

Lascia un commento