Tutti contro Hamilton. Ma è davvero solo colpa sua?
Che vinca o che si piazzi in una discreta sesta posizione, Lewis Hamilton riesce comunque a far parlare di se, conservando saldamente il posto tra gli indiscutibili protagonisti di questo mondiale, che sembra pendere sempre più inesorabilmente verso Sebastian Vettel e la sua stratosferica Red Bull. La gara del pilota della McLaren, infatti, ha certamente caratterizzato il Gp di Monaco ed è stata uno dei principali argomenti di discussione tra addetti ai lavori ed appassionati.
Anche tra le anguste stradine del Principato, Lewis ha confermato la propria indole di pilota combattivo, sempre pronto alla battaglia e sempre pronto a cercarsi il varco per scalare la classifica e puntare alle posizioni che contano, senza fare troppi complimenti. Sembra un pò il profilo di un pilota di altri tempi, ben lontano dai “ragionieri” che da qualche decennio calcano le piste del circus. Ma Hamilton è così, è un pilota vecchio stampo e piace alla gente proprio perchè in grado di suscitare emozioni mettendo in scena quello che dovrebbe essere il repertorio standard di qualsiasi pilota, fatto di staccate a limite e duelli chick to chick, col coltello tra i denti.
Causa probabilmente l’angusto e folle tracciato monegasco, la condotta di gara di Lewis si è trasformata, per i più, da spettacolare a delirante, suscitando le polemiche sia dei piloti che delle squadre, nonchè la reazione dei giudici di gara, i quali l’hanno punito prima in pista con un drive though e poi con 20 secondi sul tempo finale a fine gara; penalità, quest’ultima, che non gli ha fatto perdere la sesta posizione ma che appesantisce ulteriormente la bufera che si è scatenata sul pilota della McLaren. Ma è davvero tutta colpa di Hamilton?
Difficile dirlo e non saremo certo noi a prendere una posizione; ma guardando bene i filmati si possono individuare diversi punti di vista, che potrebbero anche scagionare Lewis Hamilton.
Andiamo con ordine, analizzando il video del primo sorpasso, estremamente spettacolare (forse solo perchè senza incidenti?), effettuato su Michael Schumacher; la manovra ci servirà per analizzare l’incidente con Maldonado:
Se analizziamo il sorpasso frame per frame, si nota che Hamilton, al punto di corda, è dentro di poco più di mezza macchina; il tedesco, accorgendosi di non poter concludere la curva in quel modo, allarga leggermente, lasciando lo spazio necessario anche ad Hamilton per permettegli di passare indenne. Non che Michael lo abbia lasciato passare, per carità! Gli ha solo concesso lo spazio “legittimo” per concludere indenne la manovra.
Secondo episodio, questa volta molto discusso e che è costato a Lewis un drive through:
La visuale dall’alto evidenzia che in realtà Massa chiude completamente la porta all’inglese; il brasiliano si butta all’interno, uscendo quindi dalla linea ideale, ma non per tentare il sorpasso su Webber, bensì proprio per impedire il sorpasso ad Hamilton, il quale, però, a quel punto è già in traiettoria di sorpasso, con mezza macchina dentro. La manovrà è un pò azzardata, ma se Massa avesse mantenuto la traiettoria ideale, avrebbe lasciato lo spazio necessario a Lewis, così come aveva fatto Schumacher. Al tunnel, poi, Hamilton lo supera di forza, prendendosi la traiettoria migliore. Neanche in questa occasione il brasiliano molla, finendo, a causa anche dell’ala rovinata, sullo sporco e di conseguenza contro il muretto. E ancora, da un’altra visuale:
Al pilota della McLaren non si può imputare nessuna responsabilità rilevante, invece, in occasione dell’incidente che ha causato la bandiera rossa a sette giri dal termine; come si evince dal video, Hamilton sorpassa Petrov mentre Sutil imposta male la curva finendo sul guard rail e carambolando di curva in curva completamente fuori controllo:
Ultimo episodio, che costa ad Hamilton la penalità di 20 secondi a fine gara e causa le ire del giovane Maldonado, il quale avrebbe potuto chiudere a punti su uno dei circuiti più belli e difficili del mondiale:
La manovra è l’esatta fotocopia del sorpasso effettuato su Schumacher nei primi giri; Lewis prende la scia, cerca un varco (e dal camera car di Maldonado ci si accorge di qualche cambio di direzione di troppo del venezuelano…), si butta all’interno prendendosi la traiettoria migliore. Al contrario dell’esperto Schumacher, Pastor chiude la traiettoria senza lasciare spazio ad Hamilton, che a quel punto ha già messo mezza macchina sul punto di corda e non può fare altro che tagliare palesemente la curva.
Il luogo comune vuole che la responsabilità sia quasi sempre di chi sta dietro e non di chi difende. Ma è giusto che chi difende pretenda di fare la curva come se non ci fosse nessuno all’interno? Il pilota che precede, ovviamente, non deve spalancare la porta e stendere il tappeto rosso, ci mancherebbe, ma deve avere l’obbligo (sportivo?) di lasciare lo spazio per lo meno minimo a chi sorpassa, soprattutto se quest’ultimo ha già infilato mezza macchina in curva.
Ultimamente si è parlato molto di “eccessivo agonismo” nei sorpassi, anche in Moto Gp, con il nostro Simoncelli, l'”Hamilton delle due ruote” praticamente, accusato di essere troppo cattivo nei sorpassi. Le vicende sono molto più simili di quanto si possa pensare, ma resta il fatto che stiamo parlando di due sport in cui i sorpassi e lo spettacolo che ne deriva dovrebbero essere il pane quotidiano. Certamente le manovre vanno fatte correttamente e chi esagera deve essere penalizzato. Ma la colpa non può essere sempre e solo di chi attacca…