Gp Monaco: pagelle da bandiera rossa
Sebastian Vettel 10 Fermi tutti, guai a pensare che la Red Bull abbia sbancato Montecarlo grazie al “fattore C”. E’ vero Seb ha avuto fortuna perchè stava girando praticamente sulle tele e l’interruzione finale gli ha servito, in pratica, la vittoria del Gp su un piatto d’argento. Ma il giro lanciato di sabato è, come al solito, straordinario e la colpa non è certamente sua se la safety car entra in scena appena lui ha superato il traguardo. Fa di necessità virtù e prova un azzardo apparentemente impossibile. Audace fino al limite e la fortuna, si sa, ai tipi così li aiuta. Unico tra i big dello schieramento senza vittorie a Monaco, colma anche questa lacuna. Quinta vittoria stagionale, quindicesima in carriera. LANCIATISSIMO
Fernando Alonso 10 Il pilota asturiano è stato assoluto protagonista per tutto il week-end. Quarto in griglia, in partenza l’Alonso furioso sfila Webber e ipoteca già dalle prime tornate un podio fortemente voluto. Fernando sfrutta al meglio la 150° Italia e costruisce pian piano un’ipotetica vittoria. Ritmo, concentrazione, strategia. La Ferrari c’è; la macchina è competitiva e il muretto è quanto mai razionale. Matador si era segnato questo Gran Premio sull’agenda personale alla voce “Position one” e per poco il “numero” non gli riesce davvero. L’impresa, però, gli rimane nelle corde, strozzata da una bandiera rossa quanto mai intempestiva. Eppure, per come ha guidato tra le strade del Principato, lo spagnolo ha aperto l’ennesima breccia nel cuore dei tifosi. EROE
Jenson Button 10 Ci sono giorni in cui chiudi terzo ma meriti di essere ricordato come un vincitore. E’ Jenson il terzo eroe di giornata, insieme a Vettel e Alonso. JB che in un solo giro al sabato passa da comprimario a protagonista, conquistando una prima fila da urlo. Lo stesso pilota che il giorno dopo si intestardisce con le supersoft e scappa via, facendo il vuoto. Verso chissà quale traguardo. Gli imprevisti a Montecarlo, però, sono all’ordine del giorno e da lepre Button si ritrova costretto di nuovo a inseguire. Non demorde e riesce a riprendere i primi contribuendo a regalarci una corsa storica e spettacolare. I primi tre in due secondi sulla linea del traguardo. I punti sono diversi, ma lo spettacolo è stato uno solo. SCATENATO
Mark Webber 7 Dopo la Spagna un’altra medaglia di legno per Mark, che appare sempre più “piantato”. Basti pensare che l’anno scorso nelle stesse gare aveva fatto cinquanta punti. L’australiano può certamente recriminare per i meccanici che gli fanno perdere un’eternità ai box e per l’ingresso della safety car che lo danneggia. Volendo vedere il bicchiere mezzo pieno è bravo a recuperare svariate posizioni e a chiudere quarto. Sorpassando in pista Sutil e Kobayshi. Ma il ritmo, comunque, non era quello dei primi tre, la domanda é: perchè? APATICO
Kamui Kobayashi 9 Rischiamo di essere ripetitivi, ma questo ragazzo riesce sempre a stupire. Volendo trovare a tutti i costi il pelo nell’uovo, si può dire che non è un fulmine sul giro secco. Ma in gara si scatena puntualmente. Stavolta approfitta della confusione sul tracciato dovuta alle bandiere gialle per guadagnare posizioni. E, fermandosi una sola volta, chiude al quinto posto. Magistrale nel gestire le gomme per una miriade di tornate, su un circuito dove serve il “manico” ottiene il suo miglior risultato in carriera. SORPRENDENTE
Lewis Hamilton 4,5 Voto che è la media tra quello che Lewis in questi tre giorni ha fatto e quello che, invece, ha combinato. Ok è un fenomeno di velocità, lo sappiamo. Eccezionale per la facilità con cui corre a Monaco tra le barriere come se stesse a Indianapolis. Unico a sorpassare tra queste vie con tanta scioltezza. La staccata a Santa Devota su Schumi è da applausi per tecnica, carattere e cattiveria. Il problema, però, è il senso della misura, che in giornate così gli manca totalmente. In almeno tre occasioni è disastroso. Quando si arrampica sul marciapiede alla Loews e arriva al contatto con Massa (prima penalità), quando a fine gara si infila di rabbia su Maldonado rovinandogli la gara (seconda penalità). Una certa irruenza si nota anche quando, da scheggia incontrollabile, rompe gli schemi contribuendo al caos del maxi incidente delle Piscine causato da Sutil. IMPAZZITO
Felipe Massa 6,5 Povero Felipe, è la terza volta di seguito che il secondo pilota Ferrari non va a punti. E il bilancio di queste sei gare è sempre più avvilente. A Montecarlo, però, Felipe ha guidato bene. Niente a che vedere col pilota abulico della Spagna. Basti pensare al sorpasso su Rosberg, al ritmo gara convincente e alla strenua difesa su Hamilton. Massa senza l’incidente con l’inglese poteva chiudere tra i primi cinque e la sensazione è che il piazzamento sarebbe stato più che meritato, invece finisce a muro con una vettura incontrollabile. SFORTUNATO
Michael Schumacher 7,5 Montecarlo è un circuito che esalta il talento del pilota. Dove si guida, più che altrove, “sentendo” la vettura, anticipando le linee, dipingendo le traiettorie. Dove conta il “pelo” del pilota più che la macchina in assoluto. E il kaiser, che è pur sempre l’uomo dei sette titoli iridati, non delude le aspettative. Il quinto posto in griglia con la Mercedes è emblematico. Parte anche bene Michael, con tanto di sorpasso ad Hamilton alla curva Loews, ma poi la Mercedes crolla e lui naufraga in un mare di pit stop prima di fermarsi per guasto tecnico. Il voto è alla qualifica. LAMPI DI CLASSE
Pastor Maldonado 8 Esordiente in F1, ma gran conoscitore dai tempi della Gp2 del circuito di Monaco. Che gli piace, e si nota. Porta la Williams in Q3 e con una gara splendida si arrampica con mestiere fino al sesto posto. Un risultato insperato alla vigilia. Ma non aveva fatto i conti con il letteralmente arrembante Hamilton. E sono dolori. Un po’ come Sutil con Raikkonen nel 2008. Rookie speronati da campioni. DEJA’ VU’
Adrian Sutil 7,5 Partire quattordicesimo a Monaco e chiudere settimo non è cosa scontata. Il “pianista” è bravo a sfruttare la prima neutralizzazione per guadagnare posizioni ed è fortunato quando viene data bandiera rossa. Dato che in pratica era su tre ruote. Sono attimi di confusione totale che Sutil vive da grande protagonista, avendo fatto saltare lui per primo il banco, andando a sbattere in uscita del Tabaccaio. Alla ripartenza controlla Heidfeld e sono sei punti pesanti. RITROVATO
Nick Heidfeld 7 Consistente nel raccogliere quattro punti su una pista in cui la Renault proprio non va. Quindicesimo in griglia e senza troppe ambizioni, gli va dato il merito di aver mantenuto la calma in più di un frangente delicato della corsa. Più sfortunato il compagno Petrov(6) che ha finito il suo Montecarlo in ospedale, causa l’impatto contro le barriere al settantaduesimo giro. Per fortuna nulla di grave.
Rubens Barrichello 6,5 I primi punti per Rubinho in campionato, in un giorno in cui la Williams finalmente spinge. Vista la posizione di partenza e quanto accaduto, il brasiliano poteva fare anche di più. Poco conta; lo zero in casella per uno come lui era brutto davvero.
Sebastien Buemi 6 Non fa nulla di straordinario ma, tenendosi lontano dai guai del giro settantadue, riesce ad afferrare in extremis un punticino che fa morale. A differenza del compagno Jaime Alguersuari(5) che tra qualifiche e gara accumula più incidenti che chilometri in pista.
Sergio Perez 7 Ci ha tenuto in apnea per attimi che sembravano interminabili. Lo schianto nelle qualifiche è stato terribile. Può capitare che per foga agonistica, per generosità, un ragazzo di vent’anni esca un po’ troppo a fionda dal Tunnel. Il problema è quel dislivello che non dovrebbe esistere su un circuito di F1, benchè stradale. E il sette glielo diamo sulla fiducia, perchè Sergio in pista volava. Esordiente, si era piazzato in qualifica tra i primi dieci con la Sauber.
Nico Rosberg 5,5 In quello che per lui è il Gp di casa non trova mai il giusto feeling con la vettura. Sbatte pericolosamente nelle libere. In qualifica prende paga dallo scatenato compagno. In gara viene trascinato a centrogruppo da una W02 in crisi di gomme. Prende la bandiera a scacchi in undicesima posizione e per lui è la fine di un incubo. NON PERVENUTO
Paul Di Resta 6 La prestazione, buona, è compromessa a causa di un drive thru’ per un contatto con una Virgin. Lo scozzese risale la graduatoria ma i punti restano lontani. Ancora una volta, però, è più veloce del team mate in qualifica.
Jarno Trulli 7 La sua unica vittoria in carriera l’ha conquistata qui, nel “salotto glamour” del Circus. Ed è qui che consegue il miglior risultato stagionale con la Lotus. Un tredicesimo posto che consolida la scuderia anglo-malese in decima posizione. Anche se le ambizioni del team teoricamente sarebbero altre…
Heikki Kovalainen 6,5 Più veloce di Jarno in qualifica, meno consistente in gara. Anche se chiude a quattro decimi dal compagno di squadra. Bravo a tenerso lontano dai problemi.
Jerome d’Ambrosio 6 Parte ventunesimo e chiude quindicesimo tenendosi dietro Liuzzi. Adotta una strategia a due soste, correndo una gara regolare. Il compagno Glock(5,5) si ritira con la sospensione posteriore a pezzi.
Vitantonio Liuzzi 6,5 Non disputa le qualifiche per il botto a Santa Devota nel terzo turno di libere. Ma la gara è dignitosa, visto quello che passa il convento. Dà un giro di distacco in gara al compagno Karthikeyan(4), quest’ultimo in grande imbarazzo su un circuito molto tecnico.
Gp di Monaco 9 Gara eccezionale, emozionante, semplicemente stupenda. Non ci sono aggettivi che rendono l’idea. Quasi una Formula 1 di altri tempi, con tanti duelli rusticani (e anche qualche incidente di troppo) e numerosi sorpassi tra le dure stradine del Principato. Questo Gran premio difficilmente verrà dimenticato: da Amarcord il duello tra Hamilton e Schumi, campioni di epoche diverse. Un po’ naif e davvero esaltante la lotta a tre fra Vettel, Alonso e Button. Tre iridati su tre vetture diverse racchiusi nel giro di due secondi per la gioia degli appassionati. GP SENSAZIONALE
Il dosso dopo il tunnel zero spaccato Dislivello, avvallamento, dosso. Chiamatelo come volete, una cosa è certa: non è possibile che i piloti debbano fare i conti con una cunetta a 270 e passa all’ora. E no. Non a caso durante il week end sono più driver a perdere la macchina all’uscita del tunnel e uno di questi per poco non si fa male davvero. Ci vuole tanto a livellare l’asfalto? Eppure non sembra un posto dove mancano soldi…
Bernd Maylander 40 Come gli anni che festeggia alla grande partendo dalla pole nella mini gara di sei giri a Montecarlo…
Paul Hembery 9 Durante la gara gli chiedono per l’ennesima volta delle gomme. Lui se ne infischia altamente e inizia a parlare dei sorpassi di Hamilton in pista. Un po’ come a dire: “Okay che sono il direttore della Pirelli, però non chiedetemi sempre la stessa cosa”. Insomma, per chi l’avete preso? Mica è l’omino Michelin….
Ezio Zermiani 8 Lo storico giornalista in tv: “Ma che senso ha montare gomme nuove per la ripartenza? Se uno gioca a carte e si prende una pausa, quando torna al tavolo da gioco ricomincia con le stesse carte, mica si cambiano!” Ah però…