Gp Spagna: pagelle senza sconti
Sebastian Vettel 9,5 Stavolta per vincere deve sudare le proverbiali sette camicie. Prima Alonso, e poi più seriamente Hamilton, gli mettono pressione per tutti i sessantasei giri del Gp. Ma la Rb7 è una vettura letteralmente incollata a terra che gli permette di tenere spalancato il gas dove per altri è impossibile. Lui non si fa pregare e si dimostra ancora una volta il più forte di tutti. Anche senza pole e partendo così e così alla fine non ce n’è per nessuno. Quarta vittoria stagionale, quattordicesima in carriera. IMPRENDIBILE
Lewis Hamilton 9,5 Bravo, davvero, a provarle tutte contro un mostro di tecnologia quale è l’attuale Red Bull. Ci mette classe, tecnica e tanto cuore, annullando sulla distanza il distacco che persiste in qualifica. In partenza si accoda al gruppetto dei primi, da metà gara si esalta e guida divinamente, sfruttando al meglio le mescole. Il pensiero di “dargliela su” a Vettel non lo sfiora nemmeno lontanamente, e nell’ ultimo stint è autore di un inseguimento indiavolato. Non basta ma un secondo posto a sei decimi dai bibitari è un gran risultato. TENACE
Jenson Button 9 Parte male rispetto ai suoi standard e scivola dalla quinta piazza all’undicesima. Ma la Mp4-26 a Montmelò fila che è una bellezza e lui ne approffita magistralmente. E a modo suo ovviamente. L’unico modo per recupare sui primi è tenere un ritmo discreto con le morbide usurate. Cosa che gli riesce al meglio grazie anche alla Ferrari che fa da “tappo” davanti. Gli si presenta, così, l’occasione imperdibile di diversificare la tattica (che novità!) passando dalle quattro alle tre soste. Bravo a sfruttare al meglio le option e a tenersi Webber dietro nel finale. CATTIVO
Mark Webber 6,5 Rovina con una partenza disastrosa il gran lavoro dei giorni precedenti e la bellissima pole position. Poteva vincere e dare un senso al mondiale e invece si pianta con la frizione tra le mani facendosi infilare da Vettel e da Alonso nello slancio. Dopo la seconda sosta esce dietro a Fernando e da lì la sua gara è praticamente finita. Probabilmente non si aspettava neanche che Button salisse così forte da dietro. Subisce incolpevolmente un sorpasso di strategia (lui su dure, Jenson su morbide) e nel finale di gara non riesce a riprendersi il podio pur essendo, teoricamente, più veloce. Chiude quarto, molto deluso. SCONFITTO
Fernando Alonso 9 Il giro di sabato è fantastico, perchè permetta a una Ferrari poco competitiva di partire dalla seconda fila. Posizione che l’asturiano sfrutta al meglio, regalando a sè stesso e ai tanti tifosi in tribuna uno start da antologia. Da quarto a primo in una giornata che sembra improvvisamente magica tra le “mura” amiche. E’ tornata la Ferrari? Per niente. Perchè la 150° Italia è una vettura incostante e letteralmente impresentabile quando si devono montare le (super)dure. Alonso svolta primo e finisce quinto, in una domenica che più grigia non si può. Chiude doppiato girando nel finale a due secondi dai migliori, nonstante guidi come un leone. Immaginiamo la frustrazione. Comunque è da ringraziare. SPRECATO
Michael Schumacher 8,5 Da decimo a sesto, finalmente una prova convincente del kaieser. Che corre con grinta, concentrazione, intelligenza. Bravo a partire a fionda, bravo a vincere il prolungato duello interno con Rosberg, bene nel darle agli altri e non prenderle stavolta. Il set di morbide in più, conservato al sabato, è una scelta che paga. La Mercedes stavolta non soffre l’usura degli pneumatici e la tattica di tre soste gli permette di cogliere un ottimo piazzamento. Non tanto per i punti in sè, ma perchè sembra davvero il massimo possibile con l’attuale W02. IN FORMA
Nico Rosberg 7,5 Chiude a meno di un secondo da Michael, ma chiude dietro. E partiva avanti di tre posizioni. Stavolta il biondino paga il confronto con l’esperto compagno di squadra. Cosa per niente scontata prima della partenza. Nico prova a passare più volte, ma con una strategia “gemella” alla fine può fare ben poco. Sono comunque sei punti per lui.
Felipe Massa 3 Vederlo protagonista di tali performance provoca rabbia e fa tenerezza; non si può guidare così male, davvero. Nonostante tutte le attenuanti del caso: una vettura nervosa, sbilanciata, le gomme che non funzionano. Ok, va bene tutto ma non prendiamoci in giro. Massa non è più l’eroe di San Paolo 2008 e in giornate così ti accorgi che forse non tornerà mai ad esserlo. Non è possibile prendere un secondo netto (!) in qualifica dal compagno di squadra. Non si può spalancare la porta a Vettel (e ad altri) senza fare nemmeno finta di resistere, non si possono spiattellare le gomme in ogni frenata e andare in testacoda nella terra di nessuno. Si ritira per problemi al cambio e forse è meglio così. DISASTROSO
Nick Heidfeld 9 Parte in coda al gruppo e, come spesso capita quest’anno quando si disponde di tre set di morbide nuove, compie una rimonta straordinaria in gara. Forse insperata. Gran partenza e bei sorpassi, per poco non supera in volata entrambe le Mercedes, bastava un altro giro. AGGRESSIVO
Sergio Perez 8 Ottimo week-end quello del giovane messicano. Accusato di troppa irruenza nelle precedenti gare, il ragazzo stavolta corre con freddezza e maturità. Conquistando i primi due punti in carriera con tanto di sorpasso alla Ferrari di Felipe Massa. Proprio la numero sei, quella a cui aspira. CONVINCENTE
Kamui Kobayashi 7,5 Non brilla in qualifica dove si piazza dietro al compagno di squadra. In gara conquista un punto grazie al ritiro di Massa. Un risultato comunque ottimo se si considera che si è dovuto fermare al primo giro per una foratura. Fatto sta che, con o senza spettacolo, alla fine chiude sempre in top ten. REGOLARE
Vitaly Petrov 5,5 Grande qualifica ma si perde in gara e alla fine scivola fuori dai punti. Nelle fasi iniziali blocca il gruppo, creando una spaccatura tra i primi quattro e il resto dello schieramento. Chiude undicesimo e involontariamente aiuta sia il compagno Heidfeld a rimontare che Alonso ad arrivare quinto. PLAFONATO
Paul Di Resta 6 La Force India va sempre peggio, addirittura dietro la Lotus di Kovalainen in qualifica, eppure la gara dello scozzese è consistente. Limita i danni, chiudendo dodicesimo e ancora una volta davanti a Sutil.
Adrian Sutil 5 Tredicesimo sotto la bandiera a scacchi e impalbabile in prova, dove per poco non viene eliminato subito. Sarrano i problemi extra pista che lo preoccupano (anche se lui nega) sarà la pressione di Hulkenberg che è pronto per il suo sedile. La cosa certa è che del pilota combattivo e veloce delle scorse stagioni è rimasta soltanto un ombra. O un gemello distratto, per dirla alla Montezemolo.
Sebastien Buemi 5 C’era anche lui? Dopo la dignitosa sesta fila di sabato, in gara scompare. Tre soste e un lento trascinarsi fino al traguardo. Senza infamia e senza lode. INCOSTANTE
Pastor Maldonado 6,5 La Williams è poca roba. Quasi nulla, basti vedere il nervosismo di un pilota esperto come Barrichello. Il miracolo Pastor lo fa in qualifica dove chiude addirittura nono. Sembrava una rinascita per la scuderia di Grove, invece era mera illusione. Il venezuelano chiude quindicesimo con la “soddisfazione” di battere Rubens, sono tempi bui.
Jaime Alguersuari 5 A differenza del compagno di squadra una sosta in più e qualche duello in pista. Ma anche qui navighiamo in una crescente mediocrità. Nella gara di casa, il solito anonimato.
Rubens Barrichello 4,5 Un pilota come lui dovrebb’essere più diplomatico. Un voto più al nervosismo che al pilota, visto che il diciottesimo posto in griglia non è colpa sua, almeno non soltanto. Ma la faccia scura e le frecciatine al team sono il rimedio peggiore per una squadra che, adesso, avrebbe bisogno di lavorare in assoluta tranquillità. In gara passeggia, si ferma quattro volte e conclude diciassettesimo. Uno dei peggiori Rubens mai visti. DEMOTIVATO
Jarno Trulli 7 In qualifica le becca di santa ragione da Kova, mentre in gara combatte per tutto il Gran Premio a testa alta. Si affaccia in posizioni di tutto rispetto, addirittura dopo la prima tornata di soste è nei punti. Gli dev’essere venuta una botta di nostalgia. BRAVO
Heikki Kovalainen 8 Ok in gara va a sbattere, ed era dietro a Trulli. Ma il quindicesimo posto in qualifica è straordinario. Heikki non solo si conferma il più veloce della serie C ma in questo week-end fa un gran “numero”. Supera il taglio del Q1 e si tiene le Force India dietro in Q2. La Lotus cresce. VELOCE
Virgin e Lotus 4,5 Tre vetture al traguardo su quattro per queste scuderie che ormai corrono un campionato a sè. Un campionato molto diverso, a sei sbarra sette secondi dalla pole. Con l’Hrt che si avvicina sempre di più. Timo Glock (6) ormai sembra assuefatto, Jerome D’Ambrosio (5) si qualifica dietro a Karthikeyan (6). Vito Liuzzi (7) si conferma quello che mette l’asticella delle prestazioni leggermente più in alto e dei quattro è quello che merita di più.
Ferrari 4 Questo Gran Premio di Barcellona passerà alla storia come una delle sconfitte più brucianti della recente storia del Cavallino. La squadra predica lavoro e unità di intenti, porta in pista svariati aggiornamenti, si lascia andare a stonati proclami di rimonta. Poi basta mettere su le quattro gomme senza striscetta gialla e il primo Perez ti svernicia come se nulla fosse. Possibile che la 150° Italia generi talmente poco carico da far lavorare così male le dure? Si, è possibile. E perchè allora non provare la tattica delle tre soste? Dato che i tre secondi al giro si beccavano ugualmente con le morbide “finite” ma almeno si risparmiavano i venti della sosta ai box…Mistero. VERGOGNA
McLaren 9 Della Red Bull (10) ci siamo stancati di parlare. Preferiamo spendere due parole su una credibile inseguitrice. E se davvero dal Canada “lo scarico non soffia più” ne potremo vedremo delle belle. Seria candidata a rompere le balle ai bibitari, merita un applauso. CLAP CLAP
Gp di Barcellona 6,5 Meno sorpassi rispetto alla Turchia, meno bagarre, meno pit stop, meno emozioni. La gara però è comunque incerta e aperta a svariati scenari, fino al giro finale. E se su un circuito super classico come questo, dopo molti anni che non accadeva, trionfa un pilota che non è partito dalla pole, bhè questo qualcosa vorrà pur significare.
Fia 4 In confusione totale. Charile Whiting ha ammesso che lo “scarico soffiato” è una soluzione che deve essere vietata quanto prima perchè sfrutta un buco del regolamento. Probabilmente se ne parlerà in Canada. La Red Bull, e con essa tutte le scuderie che si stanno adeguando all’ingegnosa soluzione, sono in pratica irregolari. Ecco come confezionare un assist perfetto per un mare di reclami da parte delle “piccole” squadre, che solo per “quieto vivere” hanno rinunciato a sporgerlo, per ora! Ma quando si trattava di bandire il profilo alare della Ferrari (anche lì perchè sfruttava un buco del regolamento) il verdetto è stato molto più celere ed efficace. Uniformità di giudizio e oggettiva applicazione del regolamento, questi sconosciuti…
Mescola dura Pirelli 5 Una media semplice semplice fra l’otto che Pirelli merita perchè davvero le nuove hard durano di più e il due che il costruttore italiano si becca perchè non ci sembra possibile vedere in pista due mescole con un divario di prestazione di due secondi e passa. Una via di mezzo no?