Gp Turchia 2011: pagelle su quattro pit stop!
Sebastian Vettel 10 Non segna il giro più veloce in gara, non fa Grand Slam o Hat Trick eppure la sensazione è che, volendo, avrebbe potuto ottenere qualsiasi risultato sportivo. Dopo un venerdì passato da spettatore causa un botto sul bagnato alla famigerata “otto”, c’era chi lo voleva vedere per la prima volta in difficoltà. Più che un pronostico, una speranza forse. Lui sabato balza in macchina, stacca il team mate di mezzo secondo in qualifica e scende sorridendo dall’abitacolo. Fa categoria a sè, come se giocasse alla playstation. Il problema è che questa Red Bull e questa F1 sono reali. E Seb domina l’ennesimo Gran Premio in solitaria. A tal punto che stavolta davvero avrebbe potuto risparmiare una sosta ai box. Meglio non rischiare però. Un re incontrastato non può sbagliare due volte di seguito. Terza vittoria stagionale, tredicesima in carriera. VETBULL
Mark Webber 9 Il mistero del week-end semi perfetto dell’australiano è quel giro trenta nel quale si pianta a fine rettilineo cedendo la seconda piazza ad Alonso. Forse si diverte a vestire i panni del cacciatore. O a illudere gli altri. Perchè Mark dà l’idea di “averne di meno” per due terzi di gara mentre poi si scatena negli ultimi giri. Spinge sul gas e fa segnare il best lap con le dure. Si comporta da gregario perfetto, secondo in griglia e al traguardo. Parte male ma si sbarazza subito di Rosberg e alla lunga vince il confronto con la Ferrari. Secondo podio consecutivo. Altro che bollito. CONVINTO
Fernando Alonso 9 In prova ha comprato l’abbonamento alla quinta piazza. Stavolta, però, parte bene e svolta quarto dopo la prima tornata. Al settimo giro sorpassa Rosberg e mette una grande ipoteca sul terzo posto. Ma non gli basta; corre da fenomeno e tiene il passo delle Red Bull con una Rossa finalmente competitiva. Supera Webber in pista a metà gara e sembra in grado di chiudere agevolmente in seconda posizione. Purtroppo la Rb7, a serbatoio vuoto e con le “prime“, è ancora un bel passo avanti. Perde la piazza d’onore ma il primo podio in stagione e i trenta secondi rifilati alle McLaren sono una grandissima iniezione di fiducia. Bentornato Matador. ROSSO FUOCO
Lewis Hamilton 6,5 Stavolta è meno brillante del solito. Per pochi millesimi è beffato in qualifica da Rosberg. In partenza le prova tutte, esagerando. Il lato sporco della pista dopo la prima serie di curve non gli dice affatto bene. Perde grip e posizioni, allontanandosi irrimediabilmente dal podio. Combatte tutta la gara col compagno di squadra avendo la meglio grazie alla strategia. Dice che senza l’inconveniente capitatogli ai box poteva lottare per il podio. Francamente non bastano pochi secondi persi in pit lane a giustificare un tale divario dalla Ferrari. Bravino, nel complesso, a limitare i danni. PIAZZATO
Nico Rosberg 8,5 Povero Nico, se la W02 mangia caucciù non è di certo colpa sua. Il pilota si comporta in modo esemplare. Sul giro secco è un fulmine tanto da far tremare i polsi a Webber. Parte benissimo e si mette in seconda posizione. Per pochissimo tempo, finchè la mescola regge. Ma le morbide sulla Mercedes tengono dieci giri, troppo poco per pianificare una gara vincente. Cinque soste? No, meglio quattro correndo la parte centrale con le dure, gestendo lo svantaggio prestazionale. Compito perfettamente svolto. L’ultima parte di corsa sulle morbide gli permette di sopravanzare la McLaren di Button. INTELLIGENTE
Jenson Button 7 La chiave di volta della sua gara è il secondo pit stop. Troppo ritardato rispetto agli altri, tanto vale fermarsi soltanto tre volte. Con buona pace della prestazione pura. E’ un peccato perchè JB sembra in grande forma qui in Turchia. Cattivo nei sorpassi (bellissimo quello su Rosberg), tiene testa più volte ad Hamilton e con una strategia normale poteva arrivare tranquillamente ai margini del podio. Invece è sesto al traguardo. Ma lui, si sa, si diverte a inventare strategie alternative. E’ un marchio di fabbrica che con le Bridgestone poteva pagare, con queste Pirelli nemmeno il suo stile di guida può salvarlo. ORIGINALE
Nick Heidfeld 7,5 E’ molto bravo a chiudere con un bel piazzamento una gara confusa e passata in bagarre. La Renault risale con una strategia intelligente la classifica e lui ha la meglio in modo prepotente su un ruvido Petrov. Sei punti pesanti. BRAVO
Vitaly Petrov 7 Come il compagno, gara buona anche la sua. La difesa su Heidfeld negli ultimi giri sembra eccessiva. Sono gli stessi colori dopotutto. Da applausi, invece, nel sorpasso di cattiveria su Schumacher. Dove prende la “corda” da lontano e non mostra alcun timore reverenziale. Disordinato ma efficace.
Sebastien Buemi 8,5 Parte sedicesimo e con poche ambizioni ma una tattica eccellente e una Str6 competitiva sulla distanza gli permettono di realizzare una piccola impresa. Adotta una tattica a tre soste, guidando benissimo. Lotta per il settimo posto ma con la mescola a pezzi cede alla Renault. Cogliendo, però, due insperati punti. Non c’è storia nel confronto interno con Alguesuari (4,5), Jaime è sempre più un’oggetto misterioso.
Kamui Kobayashi 9 Se quella di Buemi è una piccola impresa la sua è una grande impresa. Parte in fondo al gruppo ma finisce ancora una volta a punti. E’ decimo al traguardo dopo una corsa da fenomeno. Perchè riesce a sorpassare e a mantenere un ritmo sostenuto nonostante sia condannato a fermarsi una volta in meno. Compie una rimonta che riuscirebbe difficile a piloti ben più blasonati. CHAPEAU
Felipe Massa 5,5 Chiude undicesimo, appena fuori dai punti. Gp di Turchia storto per colpe sue e della squadra. In qualifica rinuncia al giro lanciato per un suo errore. Ma parte bene ed è combattivo nelle prime fasi di gara, superando in pista le Renault ed Hamilton. Purtroppo i meccanici Ferrari quando tocca a lui non sono impeccabili. Prima gli fanno perdere decimi importanti e poi secondi pesantissimi. Peccato perchè sembra in forma e ha un passo di gara più che buono. Invece si innervosisce e sbaglia proprio nella “sua” curva otto.
Michael Schumacher 4,5 No e poi no. Questo “Schumacher bis” ha stufato. Perchè più lo si vede correre e più viene alla mente il paragone con il campione degli anni in Rosso. In qualifica la sua Mercedes viene meno “misteriosamente” sul più bello. In gara aggancia Petrov come se fosse il primo degli sbarbatelli della Gp2. Da lì il solito calvario. Dodicesimo al traguardo senza fare mezza manovra degna di nota, se non qualche malriuscita difesa d’ufficio. Con Petrov, Massa, Barrichello, Kobayashi e Sutil (questi ultimi due in simultanea!) che lo sverniciano e probabilmente gli fanno anche una pernacchia. TRISTE
Rubens Barrichello 6 La Williams è in crisi tecnica. Il D.t. Sam Michael è stato silurato anche se è rimasto in carica per l’ordinaria amministrazione. Questo per far capire quanto sia difficile guidare in un team allo sbando. Il compagno Maldonado (5) naufraga, mentre Rubens sembra vivo e pimpante. Con una strategia a risparmio lo si rivede nella prima metà dello schieramento. Per poco, sotto la bandiera a schacchi passa quindicesimo dopo l’ennesimo duello amarcord con l’amico-rivale Schumi.
Sergio Perez 5,5 Il talento c’è, l’irruenza anche purtroppo. Il ragazzo è troppo impetuoso nell’approccio alle gare., e spesso si rischia di comprometterle al primo giro. Come oggi, dove schianta l’ala anteriore contro Pastor Maldonado. Peccato perchè si dimostra veloce.
Adrian Sutil 6 Con una Force India mediocre fa il compitino, sarà difficile per la scuderia indiana conquistare punti pesanti se non arriveranno sostanziali sviluppi. Chiude tredicesimo e stavolta si mette davanti al compagno Di Resta (5,5) in qualifica. Lo scozzese, in gara, è costretto a un mesto ritiro ma non era veloce come le altre volte.
Vito Liuzzi 7 Bravo in qualifica dove per la prima volta porta un Hrt davanti alla Virgin. Il sorpasso tanto sognato dagli spagnoli è avvenuto. L’Hrt a dispetto dei pronostici è un team con budget ridotto ma che lentamente cresce. La Virgin (4), purtroppo, rasenta il ridicolo; sempre più lenta e stavolta a metà servizio, con il povero Glock costretto a guardarsi la gara dai box. Jerome D’ambrosio (6) almeno vede il traguardo precedendo l’altra Hrt, quella di un regolare Karthikeyan (6).
Lotus 6,5 Grandi progressi in qualifica, con Kovalainen (6,5) che per poco non passa il taglio della Q1. E’ ancora troppo presto forse ma la squadra malese delle “nuove” si dimostra ancora una volta quella con la progettualità più seria. Buona la gara di Jarno (6,5) che chiude davanti al compagno di squadra.
Gp Turchia 7,5 Qualcuno dirà che è tutto finto, ma a noi queste corse sembrano piuttosto vere. Soprattutto quando arrivano in tre in frenata a ruote fumanti. Certo sono diverse dagli altri anni. E nonostante un dominio prestazionale imbarazzante di una scuderia sulle altre la gara si rivela piacevole dall’inizio alla fine. BENE
Valzer di pit stop 9 Gianfranco Mazzoni ha contato le soste: 79, io mi trovo 78. Poco cambia. Questa vera e propria giostra di soste farebbe rimbambire chiunque. Bisogna farci il callo perchè questa incertezza fa parte del nuovo spettacolo targato Pirelli. Sacrosanto, aggiungiamo. Un plauso stavolta ai cronisti Rai (8). Davvero bravi a raccontare con lucidità tutte le soste e i sorpassi in pista.
La Curva Otto 8 E’ una curva vera dai. Più punti di corda, diverse interpretazioni. “Guidata” e veloce quanto basta per essere definita bella, e considerate che l’ha disegnata Tilke!