Gp Malesia: pagelle per tutti
Sebastian Vettel 10 Perchè Vettel vince così facilmente? Semplice: perchè attualmente è quello che guida meglio. Vincere senza affanni, soltanto con il settimo giro più veloce, significa saper gestire la corsa in modo esemplare. Rispettando meccanica e gomme, senza obbligo di forzare oltremodo. Il ragazzo, nonostante la giovane età, si è adattato alla perfezione alle Pirelli. Con una Rb7 così, poi, diventa davvero tutto più facile. Seconda pole consecutiva in stagione per Seb e gara dominata comunicando costantemente col muretto. Davvero tutto troppo facile. Davvero impressionante. Seconda vittoria stagionale, dodicesima in carriera. ECCEZIONALE
Jenson Button 9,5 La dolcezza di guida al potere. Essì perchè nel giorno in cui sembra andare tutto per il verso sbagliato, tra gomme usa e getta e avversari che incalzano, Jenson caccia dal cilindro il suo numero preferito: la tattica intelligente. Anticipa sempre le soste ai box e “sale” al suo passo, come un paziente ciclista che sa come trattare la sua bicicletta e dosare le forze. E alla fine il suo ritmo regolare è quello che paga. Con una Mclaren nervosa guida pulito e non si ritrova mai sulle tele. L’ultimo stint su “prime” è da scuola guida per stile e delicatezza. CAPOLAVORO
Nick Heideld 9 Ottimo sesto in qualifica, in gara sfrutta al meglio il potenziale della R31. Partenza da favola con seconda piazza guadagnata sin dalle prime curve. Nel caos dei cambi gomme perde qualche posizione che, con freddezza, recupera nel finale. Proprio quando la sua Renault tratta di fioretto le gomme mentre gli altri ci litigano. Pilota costante e gran professionista, nel finale supera Hamilton e si difende a spada tratta su Webber. Tredicesimo podio in carriera meritato. BRAVISSIMO
Mark Webber 5,5 La terza posizione in qualifica non è malaccio; il problema è la partenza (senza Kers) a rilento. Con sette macchine che l’hanno sfilato manco avesse una gomma forata. Poi una gara che sembra un mezzo calvario, la Red Bull del compagno vola, la sua è veloce ma distrugge le mescole. Quattro pit stop e una mezza rimonta fino ai piedi del podio. Il risultato è la notizia peggiore ma sembra più dovuto alle altrui sfortune e all’astronave che guida che merito suo. Webber fa dodici punti ma è in affanno. TORMENTATO
Felipe Massa 8 Gara convincente questa di Felipe. Il brasiliano scatta bene dalla quarta fila e dimostra di avere un passo da podio fino al primo stop. Un errore dei meccanici gli tarpa le ali e dopo è costretto a rincorrere in posizioni di rincalzo. Si rimbocca le maniche e risale. Il pilota c’è; il gesto di stizza ai box è un chiaro segno di vitalità. Il quinto posto finale non è male e stavolta meritava davvero di più. In alcune fasi è sembrato più in palla di Alonso. Bene così. TENACE
Fernando Alonso 6 Bravo in qualifica dove, con una 150° refrattaria al giro secco, limita i danni. Parte male, stretto fra la Red Bull e le Lotus e perde posizioni. Da lì la solita gara da mastino. Rimonta su Heidfeld, Massa, Button e Petrov. Coriaceo e aggressivo, esce con esperienza sulla distanza, dimostrando a tutti che la Ferrari c’è. Peccato che rovini tutto attaccando a testa bassa Hamilton, senza contare fino a dieci. Con l’inglese che correva visibilmente sulle tele e sarebbe crollato di lì a poco. Un errore imperdonabile di questi tempi. Raikkonen per cose simili veniva crocifisso. E’ vero, Nando ci ha provato, ma stavolta c’era solo da aspettare. Nel complesso corre bene, ma il sesto posto al traguardo ha l’amaro sapore di un podio gettato alle ortiche. SPRECONE
Kamui Kobayashi 7,5 Porta la Sauber in top ten al sabato e chiude all’ottavo posto domenica (settimo grazie alla penalità di Hamilton). Primi, pesanti, punti per il team di Hinwill. Tutta farina del sacco di Koba. Ritarda molto il primo stop tant’è che, complice una vettura gentile con le mescole, si permette il lusso di fermarsi solo due volte. Irriverente e aggressivo in un duello vinto ruota a ruota con Schumacher. CONCRETO
Lewis Hamilton 6 Quasi scattava dalla griglia con i favori del pronostico. E non a caso. Il secondo posto in qualifica con un distacco irrisorio dalla lattina numero uno è un risultato fenomenale. Peccato che va in crisi di gomme sin dal primo stint. La Mclaren le consuma troppo velocemente e il suo stile di guida, spiattellamenti compresi, non lo aiuta di certo. Amministrare il secondo posto in stile Melbourne diventa arduo. Monta le dure alla prima sosta provando l’impossibile. Anche in una giornata no si contraddistingue per i duelli vinti (anche con Alonso). Non riesce però ad evitare l’onta delle quattro soste. Con un compagno che lo sovrasta e con un settimo posto (poi ottavo per i giudici di gara) che è un brodino. DISORIENTATO
Michael Schumacher 7 Poche storie. Qui bisogna accontentarsi di quello che passa il convento. E la W02, attualmente, può regalare davvero poche emozioni ai suoi fantini. Almeno il kaiser, a differenza del compagno di team, l’ordinaria amministrazione la compie a dovere. Parte bene, gestisce meglio (cosa? le gomme ovviamente). E così regala i primi due punti alla squadra. Una miseria, ma lui c’è. PRESENTE
Vitaly Petrov 6,5 Il suo start dalla quarta fila è da antologia, anzi da videogioco. Dove voleva andare? Ma tutta la sua gara sembra un fumetto di Michel Vaillant. Bloccaggi di ruota, duelli, sorpassi fatti e subiti. Insomma ce n’è per tutti. E comunque Vitaly, confusione a parte, si era meritato ampiamente una posizione nei punti fino a un violento fuoripista con fulmineo volo e conseguente atterraggio su quattro ruote direttamente sull’altro lato della carreggiata. Spettacolare e fortunosamente senza conseguenze. Con il giallo di un piantone dello sterzo che si spezza, cosa che non dovrebbe mai succedere. E con il dubbio che il russo non abbia mai alzato il piede dal gas, nemmeno nelle praterie. TOP GUN
Paul Di Resta 7 Che sorpresa il ventiquattrenne tedesco! Non tanto per il decimo posto in gara che gli vale il secondo punticino in carriera, ma perchè sul traguardo preceda piloti ben più blasonati. Partendo dal compagno di squadra che batte anche in qualifica.
Adrian Sutil 6 Week end difficile per il “pianista”. Lento in qualifica, parte bene ma danneggia l’alettone anteriore in un contatto con Barrichello. Da lì risale, con una buona strategia a due stop, ma non è sufficiente per andare a punti.
Nico Rosberg 5 Qui c’è un problema di involuzione dal sabato alla domenica. A giustificarne l’opaca prestazione non basta la partenza sbagliata. Rosberg non dà mai seriamente l’idea di poter rimontare. Vivacchia a centrogruppo, lamentando problemi nel long run con la W02. Il pilota brillante della scorsa stagione per ora è un lontano ricordo. Le colpe, però, non sono sue, la Mercedes non c’è e lui si adatta. SPARITO
Toro Rosso 5,5 I propositi battaglieri del pre campionato si sciolgono come neve al sole dopo due sole gare. Soprattutto riaffiorano mille dubbi sulla consistenza dei piloti. Alguersuari (4,5) continua ad andare a sprazzi, anzi a rilento. Buemi (5) rovina tutto con uno stop and go ma difficilmente avrebbe chiuso nei punti. Una mesta classifica dice tredicesimo e quattordicesimo. MEDIOCRI
Sergio Perez 5 Il ragazzino che aveva stupito tutti in Australia non riesce a ripetersi a Sepang. E’ poco competitivo in qualifica dove conquista soltanto la sedicesima piazza. In gara è costretto a parcheggiare comodamente la sua vettura a bordo pista, come in una qualsiasi domenica primaverile di passeggio. Siamo al giro ventitrè e la colpa è dell’elettronica, ma non aveva il passo per stupire.
Heikki Kovalainen 7 La Lotus cresce lentamente, avvicinandosi ai tempi degli altri. Lui per ora continua a dettare legge in serie C, con qualche sortita ,nelle prime fasi di gara, nella categoria superiore. Correre con una squadra in difficoltà non lo destabilizza più di tanto, tutt’altro; Heikki riesce a tirare fuori tutto il potenziale della sua (Team) Lotus e chiude quindicesimo nello stesso giro delle Toro Rosso e della Mercedes di Rosberg, a soli quattro decimi da Alguersuari. COMPLIMENTI
Jarno Trulli 6 d’ufficio. Delle due Lotus quella che si rompe è sempre la sua. E’ una norma non scritta che presto potrebbe essere codificata nel regolamento Fia. Pensateci: che gare di F1 sarebbero senza un guasto al motore, un’ala che vola, una gomma che si buca, o come in questo caso un guasto alla frizione sulla macchina di Jarno? CALIMERO
Timo Glock 6 Fa il massimo con la Virgin. Lui ha un potenziale, in proporzione, nettamente superiore a quello della macchina. Timo si dice fiducioso e aspetta gli aggiornamenti per le gare europee. Intanto, la vettura nata tutta al Pc continua a non convincere. Forse perchè l’asfalto è vero?
Jeroime D’ambrosio 5 Un mesto ritiro dopo una pessima qualifica e una gara corsa nelle retrovie. Niente di cui andare fieri, davvero. Ha bisogno di prendere più confidenza con la categoria perchè anche su una pista che conosceva bene non è apparso a suo agio.
Hrt 6 Diamo a Cesare quel che è di Cesare. Criticati e beffeggiati per non aver superato lo scoglio del 107% ad Albert Park, gli spagnoli su una pista ben più lunga riescono a qualificarsi per la gara. Sebbene a fatica. Ma se consideriamo che per la squadra questi sono praticamente dei test non possiamo far altro che prendere atto del lavoro svolto. Con Liuzzi (7) che per poco non beffa la Virgin di D’Ambrosio. E lì ci sarebbe stato da divertirsi.
Williams 4 Entrambi gli alfieri in blu Barrichello (5) e Maldonado (4,5) non riescono a coprire la distanza di un Gp. Causa problemi tecnici -più propriamente idraulici- che stanno affligendo la Williams da settimane. Peccato perchè per molti doveva essere la sorpresa di inizio stagione. E invece risulta lenta oltre che completamente inaffidabile. Maldonado che non supera lo scoglio della Q1 e Barrichello che parte dall’ottava fila sono la triste immagine di una nobile sempre più decaduta.
Commissari di gara 5 La scelta di sanzionare di 20″ Alonso e Hamilton per il contatto nelle ultime fasi di gara è sembrata eccessiva. Una cosa è applicare il regolamento, altra è stravolgerlo a proprio piacimento. Non si può tacciare di scorrettezza un pilota che si difende magistralmente. Come non si può incolpare di troppa foga un altro pilota che effettua una normale manovra di sorpasso. E’ una cosa che non sta nè in cielo nè in terra. Un po’ di buon senso non guasterebbe.
Ala mobile 8 Un voto alto non tanto al marchingegno in sè che conosciamo a memoria ma alla sua personalità. Abbiamo infatti scoperto che può capitare anche che decida lei, di sua spontanea volontà, quando e se funzionare su alcune vetture. A fare le spese dei capricci della signora sono state le Mercedes in qualifica e la Ferrari di Alonso in gara. CARATTERINO
La pioggia della Malesia 4 No dai, ma siamo mica su “Scherzi a parte”? Tutti la aspettano da mesi, addirittura i piloti scambiano gocce sparse per tremendi monsoni tropicali. Vettel parla soltanto del meteo con il muretto, manco stesse rischiando di perdere la giornata di sole sulla spiaggia. Hamilton in un tripudio di felicità urla al microfono: “Ho visto la pioggia!” . Stile Cristoforo Colombo con la “terra”. Niente di più falso. La gara è asciutta per tutti i cinquantotto giri. FANTASTICO