Delusione Ferrari. In Malesia 5° e 6°
Si era partiti con la consapevolezza di essere dietro i big-four. Poi alla Ferrari avevano realisticamente sperato di poter fare meglio. Alonso è stato ad un passo dall’artigliare il terzo posto. Poi il patatrac! E tutto è tornato alle realistiche previsioni iniziali: quinto e sesto posto. Senza il tamponamento di Alonso ad Hamilton, lo spagnolo avrebbe certamente raggiunto il terzo gradino del podio. Ma non di più. Sembrano troppo ottimistiche le parole di Stefano Domenicali che, a caldo, ipotizzava anche un possibile secondo posto per l’alfiere rosso, “Se non di più!”. Fantasia.
Brutta la partenza delle Ferrari. Soprattutto per Alonso. Le Rosse si mangiano Webber, ma vengono fagocitate dalle due Lotus Renault. Al 14esimo giro la Ferrari prova a diversificare la propria strategia. Massa rientra per cambiare le gomme, Alonso continua, mentre comincia a piovere, ma non abbastanza. Lo spagnolo non è potuto rimanere in pista oltre la 15esima tornata. Si era sperato in un arrivo deciso della pioggia, Alonso avrebbe potuto azzardare un coraggioso cambio gomme,con le coperture da bagnato. Ma così non è stato: da una parte le morbide che non potevano durare oltre, dall’altra la pioggia che non si decideva a scendere giù copiosa. Tuttavia Alonso rientra in pista gagliardo, superando Button e Kobayashi . Al 30esimo giro il primo neo della giornata di Alonso: gli si blocca l’ala mobile posteriore, per fortuna chiusa. Al 45esimo giro inizia il bellissimo duello tra Alonso ed Hamilton, con l’asturiano che tenta più volte di sopravanzare l’anglo-caraibico. Sembra questione di tempo, ma purtroppo l’ala mobile bloccata non permette a Fernando di avere quel quid in più per avere la meglio. Poi il crash: Alonso danneggia l’ala anteriore, tamponando Hamilton. Al 52esimo giro Heidfeld passa, in tranquillità, Hamilton. Proprio come avrebbe fatto Alonso se avesse avuto il dispositivo aerodinamico in funzione. Per il resto la Ferrari salva il salvabile. Grazie anche al volo di Petrov, che gli regala una posizione. Laconico il commento dello spagnolo:
Alonso: In partenza ho avuto un ruota con ruota con Webber. Quindi sono rimasto dietro un tappo che mi ha fatto perdere un po’ di tempo. Ho lottato per due giri con Hamilton. Ma sul rettilineo non potevo passare perché non avevo l’ala mobile. Poi il contatto che mi è costato il podio.
In conclusione l’ordine dei fattori non cambia. La Ferrari era dietro Red Bull e McLaren al debutto, e lì ancora rimane, per ora. I vantaggi Red Bull si conoscono, ma il gap resta invariato. L’assetto picchiato, l’avantreno che si abbassa fino a sigillare la monoposto all’asfalto: tutto cose ormai note, tutti assi nella manica della Red Bull, tutti interrogativi cui la Ferrari deve trovare risposte, per inseguire, ancora.