Ferrari: podio in tre mosse!
Sarebbe decisamente da ipocriti dire che va tutto bene, che va tutto come sperato nel vuoto invernale tra Abu Dhabi e l’Australia. Il 2011 della Ferrari non è iniziato sotto i migliori auspici, e la Ferrari ammirata nelle qualifiche malesi non è certamente quella desiderata dai tifosi. Il distacco di un secondo netto dai migliori, con il ruolo di terza forza stile Bmw 2008, non può essere la normalità per una squadra abituata a vincere o, perlomeno, ad andarci molto vicino.
In attesa di sostanziosi sviluppi sulla 150° Italia, previsti per l’inizio della “stagione europea”, non rimane che correre in difesa e fare di necessità virtù. Il team principal Stefano Domenicali ha dichiarato che in gara a Sepang “la Ferrari farà catenaccio, come nel calcio dove spesso col catenaccio si vince”. Vero, ma per fare gol e vincere bisogna comunque saper ripartire in contropiede, la Ferrari di oggi è in grado di farlo?
Difficile rispondere a caldo. Soprattutto dopo un risultato che, per quanto complessivamente migliore dell’Australia, lascia l’amaro in bocca. Senza addentrarci in impossibili pronostici dell’ultima ora, proviamo ad analizzare quali sono le carte che può giocarsi Fernando Alonso per salire almeno sul gradino più basso del podio. Lo stesso spagnolo, deluso dopo le qualifiche, ha comunque dichiarato che “il podio rimane il nostro obiettivo per la gara”.
Ecco le tre mosse che la Ferrari di Alonso deve sfruttare per la “remuntada”:
1)Partenza: Alonso parte dal lato migliore della griglia. L’obiettivo minimo in questa fase è superare almeno la McLaren di Button, che non è un fulmine allo start. In un eccesso di ottimismo Nando ha detto che proverà a insidiare anche una Red Bull. Sarebbe un capolavoro; l’importante, comunque, è svoltare dopo le prime curve almeno quarto.
2)Pioggia: L’incertezza del meteo è una variabile importante per la Rossa. La pioggia, si sa, mescola i valori in campo. Negli ultimi anni le gare bagnate non hanno mai portato bene alla Ferrari, ma stavolta è diverso. Alonso sul bagnato è un pilota affidabile, non il migliore ma sicuramente veloce. E nel ruolo di outsider diventa sicuramente più facile osare e attaccare, senza stare lì a fare troppi calcoli. Basta fare la scelta giusta. Una gara confusa causa acqua sarebbe anche un’occasione per vedere all’opera Pat Fry dal muretto e Neil Martin da Maranello.
3)Pit-stop: Questo forse è lo snodo fondamentale per la Ferrari. Perchè se è vero che la 150° Italia consuma troppo le gomme (posteriori), è anche vero che a Sepang quello del forte degrado delle mescole è un problema che hanno davvero tutti. Sull’asciutto a parità di soste ai box un pilota dal passo gara monstre come Fernando può provare a insidiare Button e Webber. Sul bagnato la sosta in più verrebbe ammortizzata dall’obbligo di montare le gomme wet. Da esorcizzare l’ipotesi di una Ferrari costretta nuovamente a una tattica aggressiva sull’asciutto come a Melbourne. La strategia, quindi, mai come stavolta è fondamentale.
Tempismo, lucidità, aggressività nelle scelte. Salire sul podio è complicato ma la Ferrari ha l’obbligo di provarci. Sognare non costa nulla.